28 OTT 2004
intervista

"Giolitti". Intervista ad Aldo A. Mola

INTERVISTA | - 00:00 Durata: 1 ora 42 sec

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Roma, 28 ottobre 2004 - Secondo un giudizio storico condiviso, la cosiddetta "età giolittiana" (1901-1914) è tra le più felici e progressive della nostra storia e il suo artefice, Giovanni Giolitti (1842-1928), è da considerarsi il massimo statista italiano dopo l'unificazione.

Ma chi era Giolitti e quali furono i suoi meriti e anche i suoi errori? Lo abbiamo chiesto ad Aldo A.

Mola, autore di "Giolitti - Lo statista della nuova Italia" (Mondadori).

Intervista di Lanfranco Palazzolo.

""Giolitti". Intervista ad Aldo A. Mola" .

L'intervista è stata registrata giovedì 28 ottobre 2004 alle ore
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  • Una riflessione complessiva su Giolitti

    Dal 1862 al 1882 Giolitti è funzionario pubblico. Le convizioni del futuro statista sulla Rivoluzione francese. Nel 1882 diventa deputato. Nelle sue lettere inedite, il futuro statista dichiara il suo obiettivo politico: trasferire la sovranità dalla corona al Governo; dal Governo al Parlamento; dal Parlamento ai cittadini. Ampliare il numero degli elettori per scardinare il potere di chi impedisce la formazione della volontà della nazione. Indice
    0:00 Durata: 8 min
  • "La notte degli imbrogli" (27-28 ottobre 1922)

    La classe liberale, il fascismo e Giolitti. L'introduzione del sistema proporzionale nel 1919 aumentò l'instabilità politica del Parlamento italiano e dell'intero sistema. Lo statista voleva affrontare il fascismo in piazza, ma, tra i liberali, resta isolato da Salandra e De Nicola, futuri padri nobili della Republlica. Nel primo Governo Mussolini ci saranno solo 3 ministri fascisti. Il plauso dei popolari De Gasperi e Gronchi a Mussolini.
    0:08 Durata: 7 min 22 sec
  • La nominatività dei titoli azionari

    Nel suo V Governo (16 giugno 1920 - 4 luglio 1921), Giolitti voleva smascherare il grande potere finanziario del futuro stato del Vaticano per tassarlo. Il Vaticano cerca di salvare il Banco di Roma dal crack e ci riesce grazie a Mussolini.
    0:15 Durata: 2 min 22 sec
  • Antonio Starrabba, marchese di Rudinì

    Giolitti appoggia il Presidente del Consiglio, definito ironicamente <em>l'enfant prodige</em>, nel 1896. La rivalità del politico piemontese con Crispi. Nel 1898 Giolitti abbandona la politica di Rudinì dopo la dura repressione del 1898.
    0:17 Durata: 6 min 24 sec
  • Il primo sciopero generale in Italia nel 1904

    La nascita di Umberto II e lo sciopero generale. La protestà dei sindacati non era fondata. Ma Giolitti non agì con lo strumento della repressione, come fece Rudinì, ma lasciò che le manifestazioni si svolgessero liberamente.
    0:24 Durata: 5 min 37 sec
  • Lo statista della "Terza Italia" e la Chiesa

    0:29 Durata: 4 min 10 sec
  • Il maggioritario. Rappresentare la nazione o i propri elettori?

    0:33 Durata: 6 min 45 sec
  • Giolitti e il progresso liberale nel maggioritario

    0:40 Durata: 2 min 58 sec
  • La colonizzazione della Libia nel 1911. Un compromesso con i cattolici?

    0:43 Durata: 3 min 54 sec
  • Nel marzo del 1914 Giolitti lascia il Governo

    Alla vigilia della guerra lo statista non comprende cosa sta accadendo, mentre nuovi gruppi di potere preparano il conflitto. Comprende che il Patto di Londra (1915) è dannoso per l'Italia. Ma è troppo tardi.
    0:47 Durata: 5 min 38 sec
  • Critica alla storiografia superficiale. Il caso de "Il sangue dei vinti"

    0:53 Durata: 7 min 32 sec