17 LUG 2005

Mario Vinciguerra. Intervista ad Antonio Carioti

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 17 min 25 sec
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Roma 17 luglio 2005 - Mario Vinciguerra, il nemico della partitocrazia.

Il destino di coloro che si sono battuti contro il fascismo ed hanno avuto la colpa di non essere stati parte della sinistra è strano.

La maggior parte di queste persone sono state emarginate dalla vita politica italiana o sono stati accusati di essere dei golpisti.

Questo è stato l’ingiusto destino a cui è andato incontro Mario Vinciguerra, studioso di storia e di letteratura, giornalista di idee liberali.

In questi giorni la casa editrice Rubettino ha pubblicato, in collaborazione con la Fondazione Einaudi I Girondini
del ‘900 e altri scritti politici di Mario Vinciguerra, esponente del Partito d’Azione.

Il volume è stato curato da Antonio Carioti , giornalista delle pagine culturali del Corriere della Sera.

Nel libro che ha curato, Carioti spiega e ricorda come in Vinciguerra la battaglia contro l’illegalità e l’incuria diffuse ricordano certe iniziative di disobbedienza civile tipiche del radicalismo pannelliano.

Mario Vinciguerra fu arrestato dai fascisti il 30 novembre del 1930 insieme a Renzo Rendi con il quale aveva fondato l’Alleanza nazionale contro il fascismo, che mirava a raccogliere gli oppositori liberali e cattolici contro il fascismo.

Rendi e Vinciguerra vennero accusati di fomentare l’insurrezione armata.

Un’accusa per la quale entrambi rischiano la pena di morte.

Il curatore del volume sottolinea che una delle colpe che fu imputata a Vinciguerra fu questa: Lo studioso aveva capito che le origini del fascismo non erano solo a destra.

Il movimento fascista non era reazionario, ma aveva delle componenti moderne che affondavano le loro radici nella visione giacobina della Rivoluzione francese e nella successiva involuzione Napoleonica.

Queste riflessioni erano state fatte nel da Vinciguerra nel 1927.

Le stesse tesi enunciate da Renzo De Felice suscitarono grande scandalo negli anni ’70.

Questa analisi ha nuociuto a Vinciguerra insieme alla critica contro la partitocrazia.

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