Roma 7 novembre 2005 - Tra il 1936 e il 1938 l'Italia versò al Gran Mufti di Gerusalemme, leader della rivolta palestinese contro la Gran Bretagna e i sionisti, circa 138 mila Sterline.
Questo contributo fu deciso dal Duce non solo a sostegno del nazionalismo arabo e in funzione antinglese, ma anche in omaggio all'anticolonialismo del Mussolini socialista e rivoluzionario e del primo fascismo.
Dagli archivi, come ricorda lo storico Angelo Del Boca, "è emersa ancora una prova che il fascismo, per raggiungere i suoi scopi, non trascurò alcuna arma, chimica o batteriologica.
E non si dica che … Mussolini era tenuto all'oscuro di queste gravissime decisioni.
L'appunto per il Duce, dove si fa riferimento al possibile inquinamento dell'acquedotto di Tel Aviv, porta la data del 10 settembre 1936 e reca la sua firma e la sua approvazione".
Il libro di Stefano Fabei dal titolo Mussolini e la resistenza palestinese (Mursia) con la prefazione di Angelo Del Boca scopre per la prima volta questi retroscena.
Questo contributo fu deciso dal Duce non solo a sostegno del nazionalismo arabo e in funzione antinglese, ma anche in omaggio all'anticolonialismo del Mussolini socialista e rivoluzionario e del primo fascismo.
Dagli archivi, come ricorda lo storico Angelo Del Boca, "è emersa ancora una prova che il fascismo, per raggiungere i suoi scopi, non trascurò alcuna arma, chimica o batteriologica.
E non si dica che … Mussolini era tenuto all'oscuro di queste gravissime decisioni.
L'appunto per il Duce, dove si fa riferimento al possibile inquinamento dell'acquedotto di Tel Aviv, porta la data del 10 settembre 1936 e reca la sua firma e la sua approvazione".
Il libro di Stefano Fabei dal titolo Mussolini e la resistenza palestinese (Mursia) con la prefazione di Angelo Del Boca scopre per la prima volta questi retroscena.
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