06 DIC 2001

Di Pietro: Il "patto d'opposizione", nella conferenza stampa dopo l'Assemblea di Italia dei Valori

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Di Pietro favorevole all'entrata dei Radicali nel gruppo ELDR del PE, rilancia un "patto d'opposizione" per contrastare il "berlusconismo"Roma, 6 dicembre 2001 - Di Pietro, il leader di Italia dei Valori, ha indetto una conferenza stampa a seguito dei lavori dell'Assemblea nazionale del partito.Nel suo discorso ha toccato vari argomenti a lui cari, come la "questione morale" e la giustizia, ma ha anche parlato dell'ingresso degli europarlamentari radicali nel gruppo ELDR.Un "patto d'opposizione" contro BerlusconiDi Pietro ha rilanciato il dialogo con tutte quelle forze politiche che vogliono costruire "un'alternativa al berlusconesimo": "Non vogliamo stare né a sinistra né a destra - ha spiegato l'ex pm - ma apriamoci a 360 gradi".Il suo progetto implica anche il dialogo "con i rappresentanti del centrodestra", perché sono stati vittime di "artifici e raggiri da parte di Berlusconi, che sta facendo realizzare dalla sua maggioranza bulgaro-parlamentare tutta una serie di provvedimenti che attengono al suo status di imputato o allo status di imputati di avvocati amici suoi".Di Pietro ne ha avute anche per l'Ulivo e il suo leader, Francesco Rutelli: "Rutellando, rutellando si rotola giù.

Questa sua attività escludente non risolve i problemi ma salvaguarda solo qualche poltrona".Secondo l'ex pm infatti, "quell'orca assassina, quell'idrovora che è l'attuale Margherita" rifiuta ogni tipo di dialogo con le altre forze autonome che contrastano Berlusconi, indebolendo l'opposizione, e precludendosi la prospettiva di costruire una alternativa al centrodestra.L'entrata dei Radicali nel gruppo ELDR del Parlamento europeo"Ci differenziano enormi questioni dai Radicali, ma rappresentano l'8 per cento e - ha denunciato Di Pietro - non gli danno la possibilità di esercitare il loro diritto all'interno del Parlamento europeo per un veto del radicale Rutelli che evidentemente si ingelosisce, non c'è altra ragione"."L'Italia dei Valori - ha affermato - deve prendere posizione all'interno del gruppo ELDR affinché anche i radicali vi entrino: 8 parlamentari italiani, che rappresentano qualche milione di voti, non possono fare attività parlamentare perché i Democratici, che non esistono in Italia, pongono il loro veto".La questione moraleDi Pietro si è detto contento che ora "l'Ulivo porta avanti le nostre battaglie, anche se - ha accusato - prima delle elezioni non ha voluto considerare la nostra priorità, la questione morale, che ora è tornata d'attualità"."La parte di italiani - ha rivendicato Di Pietro - che non ha voluto tapparsi il naso su tale questione, come ha fatto invece il centrosinistra, ha votato per noi, per un'alternativa a Berlusconi".Invitando i suoi compagni di partito al dialogo con tutte le forze politiche, il leader di Italia dei Valori ha però ricordato l'unica discriminante per qualsiasi tipo di intesa: l'accettazione della questione morale, che si concretizza nella proposta di una legge elettorale che preveda l'ineleggibilità di chi ha avuto condanne penali passate in giudicato.La delegittimazione della magistraturaIn conclusione, Di Pietro, da ex pm, non ha potuto fare a meno di pronunciarsi sulle attuali polemiche esplose intorno alla mozione della CdL sulla giustizia e alle dimissioni della giunta dell'ANM: "Le dimissioni dei vertici dell'ANM sono l'unico modo per riaffermare con dignità la propria indipendenza" di fronte ad una maggioranza parlamentare che "ha creato le basi per la messa in discussione della nostra democrazia".Soprattutto, il leader di Italia dei Valori ha contestato l'intenzione di affidare al Parlamento il compito di fissare le priorità dell'azione penale: "Questo - ha spiegato - vuol dire che nel '92 per perseguire il Presidente del Consiglio e il ministro di Giustizia dovevo chiedere loro l'autorizzazione e che me l'avrebbero data solo se erano masochisti e così mi sarei trovato in Sardegna a combattere i reati di abigeato".

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