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L'Uds (sigla degli studenti di sinistra) respinge senza appello la proposta in discussione, mentre Azione studentesca (sigla degli studenti di destra) ne condivide l'impianto generale.
Perplessità e timori dagli studenti dell'Azione cattolicaRoma, 19 dicembre 2001 - Nella sessione pomeridiana, al Palazzo dei Congressi di piazza Kennedy (Eur), sono proseguiti i lavori degli Stati Generali dell'istruzione, indetti dal ministro Letizia Moratti.
Associazioni di insegnanti, di genitori, di studenti e della società civile hanno discusso il documento di proposta di riordino dei cicli scolastici … redatto dal Gruppo ministeriale presieduto dal professor Giuseppe Bertagna.Le associazioni studentesche 'ufficiali', com'era prevedibile, si sono presentate con opinioni diverse riguardo la proposta di riforma in discussione, ciascuna rispecchiando la posizione dei partiti di riferimento.Gli Stati generali sono solo democrazia simulataGiovanni Ricco (Uds) ha contestato gli Stati generali del ministro Moratti: "Contestiamo questo luogo e questo appuntamento e domani lo dimostreremo con una grande manifestazione di protesta, ma siamo qui perché, anche in un luogo 'scomodo', non vogliamo rinunciare ad esprimerci.
Gli Stati generali sono illegittimi: il ministro ha chiamato a parlare una serie di esperti pretendendo che questo esiguo numero rappresenti l'intero mondo della scuola"."Il timore - ha aggiunto lo studente dell'Uds - è l'arrivo di una sorte di democrazia simulata, una democrazia televisiva in cui si cerca di simulare un consenso che in realtà non c'è nel Paese".La proposta esprime un'idea selettiva, rigida e classista della formazioneRicco ha detto di considerare la proposta "estremamente pericolosa in quanto esprime un'idea selettiva, rigida e classista della formazione.
Questa riforma annulla gli organi di decisione democratica, trasformando le scuole in azienda ed i Consigli di Istituto in Consiglio d'amministrazione".Inoltre il giovane ha condannato "la riduzione dei fondi per l'istruzione pubblica nella finanziaria perchè questa politica è tesa a trasformare l'autonomia didattica nella scuola e nell'università nella sostanziale privatizzazione delle agenzie formative".La prima occasione utile negli ultimi sei anni fornita agli studenti per confrontarsi col ministroPer Azione studentesca, sigla vicina ad An, ha parlato Giorgia Meloni che invece ha apprezzato gli Stati generali della scuola: "Sono la prima occasione utile fornita agli studenti negli ultimi sei anni di confrontarsi con il ministero della pubblica istruzione sulla riforma della scuola".Meloni ha polemizzato con gli studenti che hanno contestano, dentro e fuori del Palazzo dei congressi, il ministro Moratti e la sua riforma: "E' curioso che mentre si propone una bozza di riforma da sottoporre alla discussione fra tutte le anime della scuola, si contesti al ministro Moratti di non essersi voluta confrontare"."Noi non ci stiamo - ha concluso - non vogliamo essere merce di quanti tentano di usare gli studenti per difendere una poltrona".Fra le principali rivendicazioni di "quella parte del movimento studentesco che non vuole essere strumentalizzato da interessi di partito - ha sottolineato Giorgia Meloni - ci sono la necessità di garantire la partecipazione attiva di studenti e famiglie all'attività della scuola, l'importanza di attribuire più valore alla libertà di apprendimento e di scelta, abolendo l'obbligatorietà del libro di testo, la capacità di raccordarsi col mondo del lavoro"."Condividiamo il disegno nel suo complesso, anche se abbiamo alcune perplessità, come i metodi repressivi e il ritorno del 7 in condotta".Contro la scuola 'azienda'Mattia Stella, presidente della Consulta studentesca di Roma ha presentato un documento molto critico circa le proposte della Commisisone ministeriale, firmato da 57 presidenti di Consulte studentesche provinciali, ma il presidente della Consulta di Milano Andrea Trianni ha stigmatizzato l'iniziativa, "perché - ha accusato - il documento non è stato portato a conoscenza degli studenti nelle assemblee, ma è frutto delle posizioni personali di quei 57 presidenti".Stella avrebbe preferito un "confronto che si realizza lontano dalle telecamere" e ha contestato la proposta di riforma: "Ci preoccupa, perché la scuola pubblica è ridimensionata nelle sue prerogative.
Chiediamo una scuola che resti laica e lontana da qualsiasi indottrinamento religioso.
La scuola del progetto Bertagna, al contrario, abbandona al mercato pezzi importanti di istruzione".
Perplessità e timori dagli studenti dell'Azione cattolicaRoma, 19 dicembre 2001 - Nella sessione pomeridiana, al Palazzo dei Congressi di piazza Kennedy (Eur), sono proseguiti i lavori degli Stati Generali dell'istruzione, indetti dal ministro Letizia Moratti.
Associazioni di insegnanti, di genitori, di studenti e della società civile hanno discusso il documento di proposta di riordino dei cicli scolastici … redatto dal Gruppo ministeriale presieduto dal professor Giuseppe Bertagna.Le associazioni studentesche 'ufficiali', com'era prevedibile, si sono presentate con opinioni diverse riguardo la proposta di riforma in discussione, ciascuna rispecchiando la posizione dei partiti di riferimento.Gli Stati generali sono solo democrazia simulataGiovanni Ricco (Uds) ha contestato gli Stati generali del ministro Moratti: "Contestiamo questo luogo e questo appuntamento e domani lo dimostreremo con una grande manifestazione di protesta, ma siamo qui perché, anche in un luogo 'scomodo', non vogliamo rinunciare ad esprimerci.
Gli Stati generali sono illegittimi: il ministro ha chiamato a parlare una serie di esperti pretendendo che questo esiguo numero rappresenti l'intero mondo della scuola"."Il timore - ha aggiunto lo studente dell'Uds - è l'arrivo di una sorte di democrazia simulata, una democrazia televisiva in cui si cerca di simulare un consenso che in realtà non c'è nel Paese".La proposta esprime un'idea selettiva, rigida e classista della formazioneRicco ha detto di considerare la proposta "estremamente pericolosa in quanto esprime un'idea selettiva, rigida e classista della formazione.
Questa riforma annulla gli organi di decisione democratica, trasformando le scuole in azienda ed i Consigli di Istituto in Consiglio d'amministrazione".Inoltre il giovane ha condannato "la riduzione dei fondi per l'istruzione pubblica nella finanziaria perchè questa politica è tesa a trasformare l'autonomia didattica nella scuola e nell'università nella sostanziale privatizzazione delle agenzie formative".La prima occasione utile negli ultimi sei anni fornita agli studenti per confrontarsi col ministroPer Azione studentesca, sigla vicina ad An, ha parlato Giorgia Meloni che invece ha apprezzato gli Stati generali della scuola: "Sono la prima occasione utile fornita agli studenti negli ultimi sei anni di confrontarsi con il ministero della pubblica istruzione sulla riforma della scuola".Meloni ha polemizzato con gli studenti che hanno contestano, dentro e fuori del Palazzo dei congressi, il ministro Moratti e la sua riforma: "E' curioso che mentre si propone una bozza di riforma da sottoporre alla discussione fra tutte le anime della scuola, si contesti al ministro Moratti di non essersi voluta confrontare"."Noi non ci stiamo - ha concluso - non vogliamo essere merce di quanti tentano di usare gli studenti per difendere una poltrona".Fra le principali rivendicazioni di "quella parte del movimento studentesco che non vuole essere strumentalizzato da interessi di partito - ha sottolineato Giorgia Meloni - ci sono la necessità di garantire la partecipazione attiva di studenti e famiglie all'attività della scuola, l'importanza di attribuire più valore alla libertà di apprendimento e di scelta, abolendo l'obbligatorietà del libro di testo, la capacità di raccordarsi col mondo del lavoro"."Condividiamo il disegno nel suo complesso, anche se abbiamo alcune perplessità, come i metodi repressivi e il ritorno del 7 in condotta".Contro la scuola 'azienda'Mattia Stella, presidente della Consulta studentesca di Roma ha presentato un documento molto critico circa le proposte della Commisisone ministeriale, firmato da 57 presidenti di Consulte studentesche provinciali, ma il presidente della Consulta di Milano Andrea Trianni ha stigmatizzato l'iniziativa, "perché - ha accusato - il documento non è stato portato a conoscenza degli studenti nelle assemblee, ma è frutto delle posizioni personali di quei 57 presidenti".Stella avrebbe preferito un "confronto che si realizza lontano dalle telecamere" e ha contestato la proposta di riforma: "Ci preoccupa, perché la scuola pubblica è ridimensionata nelle sue prerogative.
Chiediamo una scuola che resti laica e lontana da qualsiasi indottrinamento religioso.
La scuola del progetto Bertagna, al contrario, abbandona al mercato pezzi importanti di istruzione".
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