29 GEN 2002

Stato dell'Unione: Bush, mai stati così forti

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 54 min 48 sec

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Registrazione di "Stato dell'Unione: Bush, mai stati così forti", registrato martedì 29 gennaio 2002 alle 00:00.

Tra gli argomenti discussi: Esteri.

La registrazione ha una durata di 54 minuti.
  • Il discorso di Bush

    <strong>Il discorso di Bush sullo stato dell'Unione:<br>Sicurezza dal terrorismo<br>Rilancio dell'economia<br>La vittoria della libertà</strong><p>Washington, 29 gennaio 2002 - 48 minuti di discorso, interrotti per 86 volte da applausi scroscianti, uno ogni 35 secondi. Mai nominati Bin Laden e il caso enron<p><strong>Sconfiggeremo terrorismo e recessione, diamoci dentro</strong><p>Nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione, il Presidente degli stati Uniti d'America, George W. Bush, ha esordito con forza: "Siamo in guerra, l'economia è in recessione, il mondo deve fare fronte a straordinari pericoli. Ma noi <strong>non siamo stati mai così forti</strong>".<p>Sicurezza economica e sicurezza dal terrorismo, i temi su cui Bush ha chiesto la cooperazione e la ferma volontà di tutti i cittadini nel mobilitare le risorse, le energie del paese: "Vinceremo la guerra contro il terrorismo, sconfiggeremo la recessione", ha promesso.<p>Dopo l'11 settembre è nato, secondo Bush, un nuovo spirito tra gli americani, sintetizzabile in una tipica espressione made in Usa: "<strong>diamoci dentro</strong>".<p><strong>I terroristi che occupavano l'Afghanistan ora occupano le celle a Guantanamo</strong><p>Il Presidente Usa ha quindi sottolineato come in quattro mesi l'Afghanistan sia stato liberato dai terroristi di Al Qaida, dal regime dei Taleban, "la bandiera americana è tornata a sventolare sulla ambasciata Usa a Kabul. I terroristi che una volta occupavano l'Afghanistan adesso occupano le nostre celle a Guantanamo".<p>In tribuna d'onore, seduto accanto alla first lady Laura Bush, c'era anche Hamid Karzai, il capo del governo provvisorio afghano, ad applaudire il Presidente.<p><strong>L'asse del male: Iraq, Iran, Corea del Nord</strong><p>"Ma non bisogna illudersi - ha ammonito Bush - la guerra contro il terrorismo costa 30 miliooni di dollari al giorno, è appena cominciata e potrebbe prolungarsi oltre il mio mandato. Nei campi di Al Qaida - ha spiegato - sono stati addestrati decine di migliaia di terroristi, pericolosi assassini, addestrati ad uccidere, spesso sostenuti da regimi fuorilegge, che sono sparsi per il mondo come bombe a orologeria, pronti a esplodere senza alcun avvertimento. Questi nemici considerano il mondo intero come un campo di battaglia, e noi dobbiamo combatterli ovunque si trovino. E' essenziale impedire a questa gente di entrare in possesso di armi per la distruzione di massa".<p>"Ed è essenziale - ha avvertito - impedire a paesi come la Nord Corea, l'Iran e l'Iraq di sviluppare questo tipo di armi. Stati come questi, insieme ai terroristi loro alleati, costituiscono l'alleanza del male, e si armano per minacciare la pace nel mondo", ha affermato Bush, esortando "le nazioni civilizzate" ad agire. Il prezzo dell'indifferenza sarebbe catastrofico. "Gli Stati Uniti - ha assicurato - non permetteranno che i più pericolosi regimi del mondo ci minaccino con le armi più distruttive del mondo".<p>"Gli Usa - ha aggiunto - continueranno ad essere risoluti, pazienti e tenaci" nel portare a termine due obiettivi della guerra contro il terrorismo: chiudere i campi di addestramento per terroristi e impedire che i terroristi e altri regimi che cercano di dotarsi di armi chimiche, biologiche o nucleari possano minacciare gli Stati Uniti e il resto del mondo.<p><strong>Migliorare la sicurezza nazionale</strong><p>Ma secondo Bush, la guerra al terrorismo deve essere vinta anche sul fronte interno, migliorando la sicurezza nazionale: "Rafforzare i controlli ai punti di ingresso, migliorare l'intelligence, essere pronti contro il bio-terrorismo, creare uno scudo missilistico. Sono iniziative che costano, ma i militari Usa meritano le armi più efficaci e il miglior addestramento del mondo. Non si può risparmiare sulla sicurezza".<p>E "mentre il governo lavorerà per accrescere la sicurezza interna - ha detto - l'America continuerà a dipendere dagli occhi e le orecchie di cittadini allerta".<p><strong>Posti di lavoro per rilanciare l'economia</strong><p>Bush è poi passato a indicare ai membri del Congresso i suoi programmi per rilanciare l'economia: "Quando l'America lavora, l'America prospera, - ha ricordato - quindi il mio piano per la sicurezza economica può essere riassunto in una sola parola: lavoro. Il modo per uscire dalla recessione, per creare nuovi posti di lavoro, - ha spiegato - è rafforzare l'economia, incoraggiando gli investimenti in fabbriche e apparecchiature e accelerando gli sgravi fiscali, in modo che la gente abbia più denaro da spendere".<p>La politica economica del presidente si concentrerà su scuola, autosufficienza energetica, tagli fiscali: "Buone scuole, riforma del welfare, energia affidabile e a basso costo, espansione dei commerci, una solida politica fiscale, e sicurezza sanitaria e delle pensioni. Nell'immediato futuro - ha ammesso - saremo in deficit".<p>"Ma quel buco - ha aggiunto - potrà presto essere colmato se il Congresso si asterrà dal varare troppe leggi di spesa e manterrà un comportamento fiscalmente responsabile". Infine, ha invitato il congresso ad approvare una "legge per i diritti del paziente" che aiuti i lavoratori ancora sprovvisti ad accedere alle assicurazioni sanitarie.<p>Lo scandalo Enron non è stato citato dal presidente, ma affermato che "attraverso più forti regole di trasparenza e più stretti vincoli di contabilità le imprese americane devono mantenere una condotta irreprensibile ed essere ritenute responsabili del destino di dipendenti e azionisti".<p><strong>I principi irrinunciabili ovunque nel mondo</strong><p>Bush ha concluso il suo discorso riaffermando i principi che l'America considera irrinunciabili ovunque nel mondo: "limiti al potere degli stati, rispetto per le donne, proprietà privata, libertà di parola, giustizia uguale per tutti, tollerenza religiosa".<p><strong>Il potere e la vittoria della libertà</strong><p>"La forza del terrorismo non può fermare la spinta della libertà. La buona America deve opporsi al male. Alla tirannia e al terrorismo - ha sottolineato - rispondiamo riaffermando il valore della libertà e di ogni vita umana. Conosciamo il prezzo della libertà, abbiamo mostrato il potere della libertà, in questo grande conflitto vedremo la vittoria della libertà".<p><strong>La replica dei democratici</strong><p>Il leader dei democratici all'opposizione alla Camera, Dick Gephardt, ha proposto un vertice economico che si riunisca il mese prossimo alla Casa Bianca, per affrontare il problema del rilancio dell'economia americana. Nella replica al discorso sullo stato dell'Unione del presidente George W. Bush ha dichiarato: "Siamo al suo fianco nella guerra contro il terrorismo. Ma abbiamo delle differenze sui tempi di politica interna ed economica".
    0:00 Durata: 48 min 11 sec
  • Dick Gephardt, la replica dei democratici

    <p><strong>Servizi Correlati</strong> 21.09.01: Il discorso di Bush al Congresso dopo l'11 settembre<p><strong>Link</strong><br> La trascrizione integrale (in inglese) del discorso sullo stato dell'Unione (Cnn.com) Testo integrale (in inglese) del discorso di Bush al Congresso dopo l'11 settembre (Cnn.com)
    0:48 Durata: 6 min 37 sec