08 FEB 2002

DS: Assemblea nazionale sulla Scuola, "La mia scuola pubblica. Di qualità." (con D'Alema)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 58 min
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D'Alema sottolinea la minaccia che l'eliminazione dell'art.

18 rappresenta per il singolo lavoratore e attacca la riforma Moratti "illiberale e aziendalistica"Roma, 8 febbraio 2002 - Si è svolta al cinema Royal una manifestazione organizzata dai Ds sul tema della scuola "La mia scuola pubblica.

Di qualità".

E' intervenuto tra gli altri, concludendo l'iniziativa, il presidente dei Ds Massimo D'Alema.Eliminare l'art.

18 significa meno libertàNel suo intervento Massimo D'Alema ha innanzitutto espresso la sua sintonia con i sindacati riguardo le proposte del governo sull'articolo 18: "E' una
garanzia tale che, se viene tolta, fa gravare una minaccia sulla testa di ciascun lavoratore che da quel giorno sarà meno libero.

L'articolo 18 fu introdotto per impedire il licenziamento per rappresaglia politica e sindacale.

E' un diritto di libertà"."Eliminare l'art.

18 - ha precisato - non significa, come è stato detto al congresso della Cgil, che dopo ci saranno 500 mila licenziamenti, ma significa far gravare una minaccia sulla testa di ciascun lavoratore che dal giorno dopo sarà meno libero, come è meno libero il ragazzo che a 15 anni deve decidere della sua vita e come meno libero è l'insegnante che quando adotta un libro di testo viene sorvegliato da un deputato.Come vedete - ha ironizzato - nella casa delle libertà siamo tutti un pò meno liberi".La riforma Moratti è illiberale e aziendalisticaIl leader Ds è quindi entrato nel vivo della discussione sulla riforma della Scuola del ministro Moratti: "Vuole costruire una scuola illiberale, non democratica ed esercita una pressione psicologica, una campagna intimidatoria nei confronti degli insegnanti"."La scuola che vuole il centrodestra - ha spiegato - è solamente una ancella del sistema produttivo e obbliga i ragazzi a decidere solo a 13 anni del proprio destino sociale: questa è una idea illiberale che riporta il sistema a prima del 1962 con una visione efficientistica ed aziendalistica nel senso peggiore del termine".Un atteggiamento intimidatorio nei confronti dei docentiD'Alema ha inoltre criticato l'atteggiamento della maggioranza nei confronti del corpo docente: "La destra guarda con ostilità e sospetto il mondo degli insegnanti esercitando una pressione psicologica che in molti casi assomiglia ad una campagna intimidatoria contro i professori definiti sovversivi.

Ho visto chi distrugge i libri, chi critica i professori che adottano un testo del pericoloso rivoluzionario Bobbio e via dicendo".Sì alla parità scolastica, ma mantenendo la centralità della scuola pubblicaTuttavia, D'Alema ha difeso la scelta della parità scolastica che significa "diritto alla scuola per tutti, buoni scuola per tutti"."Oggi noi - ha sottolineato - siamo più forti perché non siamo ostili a quel mondo pur difendendo la centralità della scuola pubblica"."Adesso - ha aggiunto - c'è bisogno di tornare in Parlamento, non più come espressione di partiti ma con una proposta dell'Ulivo sulla scuola.

La destra l'ha organizza così perché vuole che vi siano dei canali di serie B per accogliere gli immigrati.

Tutto questo produce una società incomunicante e anche meno sicura.

Se i nostri ragazzi vanno a scuola con cinesi e musulmani questo è una garanzia di una società dove domani si può convivere serenamente".Basta con l'ossessione di Berlusconi, bisogna tornare nella società con le nostre proposteInfine il presidente dei Ds si è soffermato sui motivi della crisi del centrosinistra: "Non può essere Berlusconi l'ossessione dell'opposizione, perché diventa un fardello più per noi che per lui.

D'Alema ha quindi esortato il partito ad impegnarsi su temi concreti e a non fermarsi solo a parlare del premier con le sue "anomalie", legate soprattutto al conflitto d'interessi."Occorre - ha spiegato - porre fine ad una discussione della sinistra su se stessa che è stata anche necessaria, ma però va presa a piccole dosi.

Occorre tornare a una discussione intorno ai problemi della società italiana e mettersi in contatto con un Paese nel quale è crescente la disillusione verso questo Governo di destra che tuttavia non si traduce in una fiducia verso l'opposizione, anche perché non è lì nella società con le sue proposte, con le sue iniziative".

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