22 FEB 2002

FI: Consiglio Nazionale

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 6 ore 54 min
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Berlusconi è intervenuto al Consiglio nazionale di FI rivendicando di aver "riportato la vera moralità in politica, la 'moralità del fare'", e auspicando un accordo tra le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoroRoma, 22 febbraio 2002 - Si è svolto oggi il Consiglio nazionale di Forza Italia, dove il leader Silvio Berlusconi è intervenuto sia all'inizio che alla conclusione della giornata, ripercorrendo le tappe principali, successi e difficoltà, della storia del partito.Sul mercato del lavoro accordo tra le partiNel corso del suo intervento conclusivo, Silvio Berlusconi ha auspicato che in questi due mesi le parti sociali, dopo il "passo indietro del governo", trovino "un accordo soddisfacente per loro" ma nell'ambito di una riforma che "porti a un maggiore sviluppo e quindi a più posti di lavoro".Il Presidente del Consiglio ha poi accusato la sinistra di mistificazioni sull'articolo 18, perché "non si toccano in nulla e per nulla i diritti di chi già lavora".

Il premier ha quindi invitato i suoi ad opporre allo slogan "libertà di licenziare", quello che "risponde alla realtà", ossia "libertà di assumere".24 mesi di retribuzione come indennizzoSempre in materia di articolo 18 il premier ha parlato di 24 mesi di retribuzione come indennizzo per i lavoratori i cui contratti saranno risolti, "è - ha rivelato - una delle possibilità di cui si parla con gli imprenditori".

La vera moralità è la 'moralità del fare'Il presidente del Consiglio in apertura aveva definito "rivoluzione morale" la vittoria elettorale della CdL il 13 maggio scorso.

"La vera moralità - aveva spiegato - non consiste solo nel non rubare.

Questo è ovvio, ma è il minimo: sarebbe francamente umiliante che da una classe di governo ci si potesse aspettare solo questo, che non rubi.

""Non ci piace - aveva proseguito - un certo moralismo di quei giacobini che si basa unicamente sulla teorizzazione della lotta alla corruzione.

Una classe dirigente degna si qualifica anche per il fatto che non sottrae al paese il suo futuro.

C'è infatti una 'moralità del fare' e del costruire che arricchisce la comunità ed il popolo.

Questa grande moralità è spesso presentata come un disvalore".Ma il presidente di FI aveva anche spiegato i motivi del 'feeling' del partito con i suoi elettori: "Bisogna saper parlare al cuore e all'intelligenza di un popolo e lo si può fare solo se si parla con il cuore e con l'intelligenza.

Questo spiega il nostro successo, il successo di Forza Italia, che non ha paragoni nella storia politica.

Nel '94 abbiamo avuto una vittoria folgorante che è già passata alla storia.

Il nostro partito è stato riconosciuto subito con entusiasmo dagli italiani".Non useremo la Rai per infamare gli avversari come ha fatto la SinistraContro la sinistra un ulteriore attacco era stato sferrato sulla 'questione Rai', mentre il premier ripercorreva le vicende dell'ultima campagna elettorale, in cui - aveva ricordato - "la sinistra ci ha scatenato contro, attraverso il servizio pubblico Rai, pagato da tutti, una serie di comizianti fanatici e di comici a senso unico che hanno cercato con ogni mezzo di distruggere moralmente e politicamente il leader della Casa delle Libertà"."Noi - aveva assicurato - non li ripagheremo mai con la stessa moneta, non appartiene e non apparterrà mai alla nostra cultura l'idea di utilizzare il servizio pubblico radiotelevisivo come lo si usa nei totalitarismi per denigrare e infamare gli avversari politici e i dissidenti".La Sinistra punta all'uso della 'giustizia politica'Parlando del presente, Berlusconi aveva poi avvertito la platea sulle intenzioni della sinistra "che punta a rovesciare il voto degli italiani ricorrendo alla piazza e all'uso della "giustizia politica".

"A sinistra - aveva chiarito - si fanno sentire le antiche pulsioni del fanatismo che pretenderebbero di rovesciare il voto degli italiani con una spallata della piazza o con una spallata della giustizia politica che poi giustizia non è".Finalmente un Presidente 'super partes'Parole di elogio aveva invece avuto Berlusconi per il Presidente della Repubblica: "Ciampi è un uomo che ha un vero senso delle istituzioni ed ha riportato il più alto simbolo della Repubblica alla sua natura di garante 'super partes' delineata dalla Costituzione, natura che da anni mancava drammaticamente".

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