02 MAR 2002

Ulivo: La Manifestazione contro a Roma il governo Berlusconi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 29 min

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Il giorno della riscossa per il centrosinistra: "Contro la destra che divide, con l'Ulivo insieme per l'Italia"Roma, 2 marzo 2002 - Per Fassino e Rutelli è iniziata una 'nuova stagione' per l'Ulivo, all'insegna di 'unità e libertà', per tornare maggioranza.Al di là della solita guerra di cifre sul numero dei partecipanti (oltre mezzo milione per gli organizzatori, 130mila per la questura), tantissime persone hanno sfilato nelle strade di Roma, con bandiere e cartelli, intonando cori e slogan contro il governo, da Piazza Esedra per le vie del centro fino a San Giovanni, dove si sono tenuti i comizi finali dei leader.Una stagione nuova per tornare maggioranza"Si è aperta una fase nuova con l'obiettivo di tornare ad essere maggioranza nel paese.

Da qui e oggi deve partire una nuova stagione della nostra alleanza di centrosinistra.

Da qui oggi parte la sfida al centrodestra".

Così Piero Fassino si è rivolto alla folla, annunciando la fine di quella che ha definito la fase "di choc" successiva alla sconfitta elettorale.Il segretario dei Ds ha dunque esortato il popolo del centrosinistra a riprendersi il termine «libertà», "è una nostra parola" ha rivendicato ed ha indicato la strada che l'Ulivo deve prendere per tornare al governo del Paese.

Certo, è giusto l'appello alla resistenza promosso da Borrelli e rilanciato dal Palavobis, ma il vero compito dell'Ulivo è "sconfiggere, sconfiggere, sconfiggere" il governo Berlusconi.L'appello all'UnitàNel giorno della riscossa, il richiamo all'unità ha attraversato tutti gli interventi.

"Unità - ha detto Fassino - per costruire una forte e coesa opposizione, unità per fondare un nuovo Ulivo, unità per offrire una nuova prospettiva anche ai molti elettori delusi del centrodestra".

In tal senso il segretario dei Ds ha richiamato la scelta di trasformare l'Ulivo in Federazione "che vincoli tutti i partiti della coalizione con un programma comune, integrando i gruppi parlamentari e con regole democratiche per scegliere i candidati alle elezioni".Oggi è suonata la svegliaIn piena sintonia col discorso di Fassino sono state le parole pronunciate da Rutelli, stesse considerazioni, stessi inviti: "Oggi è suonata la sveglia per me e per noi, da questa piazza e dalle iniziative di queste settimane".

E stesso richiamo all'unità e alla libertà: "Il senso del nostro impegno è la parola che mi è stata detta più volte da tutti lungo il corteo mentre giungevo qui in questa piazza: indovinate qual è? Unità! Unità e libertà".Le critiche a Berlusconi"Otto mesi di Berlusconi - ha detto Fassino - hanno reso evidente quale idea di società abbia la destra italiana.

Una società in cui le sorti di ognuno sono affidate alla selezione naturale del mercato: chi è forte vince, chi è debole soccombe".

"La destra - ha aggiunto il leader della Quercia - è prigioniera di una visione provinciale e ristretta dello sviluppo dell' Italia, guarda con diffidenza all'Europa, propone il ritorno a vecchi e farraginosi vincoli protezionistici, mischiati in modo contraddittorio e caotico, a suggestioni neoliberiste"."Siamo di fronte - ha sostenuto - ad una destra che considera il Parlamento un fastidio, il confronto con le parti sociali un ostacolo, l'opposizione come intralcio nella decisione.

Ma il diritto a governare non è una cambiale in bianco, disporre di una maggioranza parlamentare dà diritto ad attuare il proprio programma, ma non di disporre delle regole".L'attacco di Rutelli a Berlusconi è stato altrettanto duro: alla "montagna di promesse" della campagna elettorale segue la delusione.

Soprattutto, però, Rutelli ha denunciato che la destra "divide il paese"."Stanno aprendo lacerazioni e ferite e dimostrano tutta la loro incapacità, mista all'arroganza del potere".Una voce fuori dal coro: non c'è un regimeUna voce fuori dal coro è stata quella dell'intellettuale socialista Gianni Pellicani (Sdi), a cui la piazza ha tributato solo fischi: "Se prevale l'indignazione permanente la sconfitta è quasi certa.

Non si vince perché così non si conquista l'elettorato moderato".

Pellicani ha criticato "l'Aventino morale" e tutti coloro che sostengono ci sia già un regime, ha avvisato sui rischi di una demagogia di sinistra che si avvale dei girotondi e degli autoconvocati e produce solo massimalismo e giustizialismo.

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  • Inno dell'Ulivo, 'Canzone popolare' di Ivano Fossati, con immagini della piazza

    <br>Indice degli interventi
    0:00 Durata: 3 min 20 sec
  • Gad Lerner, giornalista, presenta e interviene

    0:03 Durata: 4 min 18 sec
  • Francesco Rutelli e Giovanni Bachelet

    0:07 Durata: 4 min 22 sec
  • Inno nazionale, immagini della storia d'Italia e dell'Ulivo e alcune canzoni popolari, 'Il piave mormorò', 'Bella Ciao', 'I papaveri', 'Volare', 'Va pensiero', 'Dio è morto', 'Viva l'Italia'

    0:12 Durata: 5 min 54 sec
  • Gad Lerner

    0:17 Durata: 1 min 6 sec
  • Monica Frassoni, deputata 'Verdi' al Parlamento europeo

    0:19 Durata: 6 min 26 sec
  • Luciano Pellicani, direttore 'Mondo Operaio'

    0:25 Durata: 8 min 39 sec
  • Maura Cossutta, deputata 'PdCi'

    0:34 Durata: 7 min 27 sec
  • Gad Lerner, messaggio di Roberto Benigni, saluto ad Antonio Di Pietro, Sabrina Ferilli, Fabio Fazio

    0:41 Durata: 2 min 38 sec
  • Piero Fassino, segretario Ds

    0:44 Durata: 17 min 56 sec
  • Francesco Rutelli, leader dell'Ulivo (Margherita)

    1:02 Durata: 24 min 49 sec
  • Inno dell'Ulivo, 'Canzone popolare' di Ivano Fossati, con immagini della piazza

    1:26 Durata: 2 min 51 sec