21 MAR 2002

Sciopero sete Pannella: Le interviste di RadioRadicale ad alcuni esponenti politici

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 18 min 35 sec
Organizzatori: 
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Registrazione audio di "Sciopero sete Pannella: Le interviste di RadioRadicale ad alcuni esponenti politici", registrato giovedì 21 marzo 2002 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione audio ha una durata di 18 minuti.
  • Cosimo Ventucci, sottosegretario rapporti col Parlamento

    <strong>Tutti i politici lodano l'iniziativa dello sciopero della sete annunciato da Pannella, alcuni propongono una seduta 'conclave' del Parlamento fino all'elezione dei giudici per la Consulta, altri invocano la fine della contrapposizione</strong><p>Roma, 21 marzo 2002 - In queste interviste che vi proponiamo, Radio Radicale ha registrato molte prese di posizione da parte di importanti esponenti politici che hanno valutato positivamente, riconoscendone le ragioni, l'iniziativa di sciopero della sete annunciata da Marco Pannella, affinché venga superato "lo scandalo" di una Consulta e di una Camera dei Deputati senza plenum.<p><strong>Martelli digiunerà il primo giorno dello sciopero di Pannella</strong><p><p><em>Claudio Martelli</em>, eurodeputato del Nuovo Psi, ha manifestato la sua "solidarietà a Marco, parteciperò - ha annunciato - con un mio sciopero della fame in quella giornata, considero una ferita al nostro ordine costituzionale il fatto che ancora sono vacanti 2 posti nella Corte Costituzionale e una decina alla Camera, è - ha affermato - il segno di una dissolutezza della vita politica e costituzionale".<p>"Che Marco - ha aggiunto - si sia deciso a questo gesto estremo e lo debba fare in solitudine, senza richiami dei Presidenti, della Repubblica, del Senato, della Camera, della Corte, la dice lunga sullo stato di emergenza costituzionale del nostro paese".<p><strong>Pannella va preso come monito</strong><p><p><em>Stefano Boco</em>, presidente dei senatori Verdi ha definito il "diritto di Marco Pannella ad alzare i toni della protesta indiscutibile, e non solo va rispettato, ma va preso come monito. Sono un parlamentare - ha ammesso - uno dei responsabili, ma se fossi Presidente della Camera e del Senato farei un 'conclave', una seduta costante finché non escono i nomi dei nuovi giudici costituzionali".<p><strong>Giuristi di primo livello, non compromessi politici</strong><p>L'avvocato <em>Gaetano Pecorella</em> (Fi) ha individuato "un segno grave di abbassamento della tensione morale di questi tempi nel fatto che sacrifici importanti come quelli di Pannella non siano più sentiti con la stessa solidarietà del passato, è un brutto segno della nostra società". Occorre "uscire - ha affermato - da una situazione incredibile, inaccettabile".<p>Pecorella è scettico riguardo una seduta permanente, ritenuta "difficile per un Parlamento di 700 persone, che rischierebbe semplicemente di non avere numero legale, i responsabili - ha sostenuto - devono guardare avanti, sacrificare anche le ambizioni legittime di alcune persone, per trovare un accordo su 2 nomi autorevoli, fuori dalla politica, devono essere prima di tutto giuristi di primo livello, invece rischiamo di mandare ottime persone che potrebbero essere carenti, non mi riferisco però - ha precisato - a Mancuso, che ha una storia personale di magistrato, giurista, studioso".<p><strong>Il problema è l'arroganza tipica della sinistra</strong><p><p><em>Cosimo Ventucci</em>, sottosegretario per i rapporti col Parlamento, "plaude" all'iniziativa di Pannella, "è assurdo che da più di un anno manca il plenum della Corte costituzionale. C'è - ha osservato - il problema politico della sinistra che non vuole Mancuso e il fatto che la sinistra non voglia nessun altro è una forma di arroganza tipica dell'ideologia di sinistra. Abbiamo già detto che su qualunque loro candidato non abbiamo nessuna pregiudiziale, invece loro continuano con un ostracismo politicamente inaccettabile".<p>"L'azione di Pannella fa da stimolo, da parte di una personaggio che è un vanto della politica nazionale, che ha combattuto per ideali che interessano non solo la 'bottega', ma principi che riguardano la società tutta".<p><strong>Una seduta permanente</strong><p><p>Secondo <em>Paolo Cento</em> "Marco Pannella ha posto una questione fondamentale per la legalità democratica e costituzionale, il Parlamento deve dare una risposta a Pannella, anche con una seduta permanente, finché non escono i nomi. Il problema - ha spiegato - è il Centrodestra che continua a proporre Mancuso, ma anche il Centrosinistra che non trova l'accordo su un nome", che potrebbe essere, propone Cento, Salvatore Senese, "l'espressione del garantismo democratico".<p><strong>Iniziative che richiamino il sistema alla legalità</strong><p>Il costituzionalista <em>Beniamino Caravita</em> ha posto l'accento sulla gravità del fatto che "la mancanza di due sui cinque giudici espressione parlamentare impedisce il pieno svilupparsi della dialettica tra esperienze diverse che il costituente ha voluto, è certo uno squilibrio grave e autolesionista della politica, ed espressione di un disagio parlamentare. Occorrono - ha detto - iniziative che richiamino il sistema alla legalità".<p><strong>Uscire dalla contrapposizione</strong><p>Anche il senatore dei Ds <em>Cesare Salvi</em> crede che "Pannella abbia ragione. C'erano state altre volte - ha ricordato - ritardi, difficoltà, problemi, ma mai così esasperati, la democrazia del maggioritario - ha osservato - richiede meccanismi diversi per queste designazioni, ora ci vuole volontà da parte tutti, bisogna uscire dalla logica della contrapposizione del singolo nome, la Costituzione - ha aggiunto, riferendosi ai voti che mancano a Mancuso - chiede per la nomina dei giudici, una convergenza, non una designazione secca".<p><strong>Una lezione di moralità politica</strong><p><em>Franco Corleone</em>, ex sottosegretario alla Giustizia, ha definito l'iniziativa di Pannella "ancora una volta una lezione di moralità politica e istituzionale" e ha ricordato come egli abbia presentato "una proposta di legge per svariate legislature per rendere il Parlamento responsabile, che prevedeva tempi certi per le nomine, che, in caso contrario, sarebbero passate di competenza della Corte stessa per cooptazione". Riguardo le candidature, ha sostenuto la necessità "di una presenza della cultura garantista, una figura che corrisponde a Salvatore Senese, che non è stato candidato a queste elezioni".<p>Infine <em>Alessandro Cè</em> (Lega Nord) si è detto possibilista su una seduta permanente e ha sottolineato come "le difficoltà siano il riflesso di un clima politico attuale di forte contrapposizione", mentre sull'iniziativa del leader radicale, pur riconoscendogli valore politico e rispettandola, ha espresso perplessità, dicendosi convinto di "altre strade percorribili".
    0:00 Durata: 2 min 10 sec
  • Cesare Salvi (Ds)

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  • Paolo Cento (Verdi)

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  • Franco Corleone, ex sottosegretario alla Giustizia

    0:02 Durata: 2 min 28 sec
  • Claudio Martelli, eurodeputato Psi

    0:04 Durata: 1 min 45 sec
  • Alessandro Cè (Lega Nord)

    0:04 Durata: 1 min 6 sec
  • Gaetano Pecorella (Fi)

    0:05 Durata: 2 min 42 sec
  • Beniamino Caravita costituzionalista

    0:06 Durata: 3 min 44 sec
  • Stefano Boco, presidente senatori Verdi

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