16 APR 2002

Sciopero generale: Cofferati a Firenze

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 47 min 24 sec

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Cofferati detta le sue condizioni per la ripresa del dialogo, 'non ci fermeremo fino a quando non avremo realizzato i nostri obiettivi': stralcio di art.

18, arbitrato e scudo fiscaleFirenze, 16 aprile 2002 - In piazza Santa Croce, a conclusione del corteo, il leader della Cgil Sergio Cofferati, rilevando la massiccia partecipazione allo sciopero, ha ribadito che il governo dovrà cambiare la sua linea: "Le scelte del governo sono scelte di restaurazione presentate come moderne riforme.

Il governo si sta muovendo in direzione esattamente opposta al dialogo: non ci fermeremo fino a quando non
avremo realizzato i nostri obiettivi".I dati dell'Enel dimostrano il successo dello sciopero"Secondo i dati dell'Enel - ha rivelato, anche se l'Enel ha smentito di aver fornito dati (Vai alla notizia) - il livello dei consumi di energia elettrica oggi in Italia sono pari a quelli della domenica.

Questo vuol dire che il paese è fermo per lo sciopero.

Questa - ha sottolineato il segretario della Cgil - è la più grande manifestazione sindacale mai svoltasi a Firenze".

Forse 400 mila persone, dicono i sindacati: "Chiedetelo ai fiorentini ed ai toscani - ha aggiunto - quanti siamo: tanti, tantissimi, una presenza così a Firenze ed in Toscana non c'era mai stata".Le condizioni per la ripresa del dialogoRispetto per la controparte, lo stralcio dell'articolo 18 e dell'arbitrato, ma anche della norma sullo scudo fiscale sulla quale stasera sarà votata la fiducia alla Camera.

Queste le condizioni poste dal segretario della Cgil Cofferati al governo "se vogliono ricostruire le condizioni per un negoziato.

Il governo - ha sostenuto il leader sindacale nel suo comizio - ha scientemente ha cercato e voluto lo scontro sociale insieme alla Confidustria e ha tentato di dividere il sindacato e non c'è riuscito.

Questo - ha aggiunto - è un obiettivo politico dannoso per le Paese, oltre che per le stesse imprese che avrebbero invece bisogno di interlocutori forti e coesi".L'art.

18 efficace se poco utilizzatoNel corso del suo intervento, Cofferati ha ovviamente affrontato la questione delle modifiche all'articolo 18, spiegando i motivi del suo 'no': "E' una norma pensata come deterrente e che mostra la sua efficacia proprio se poco utilizzata".

Rivolgendosi direttamente ai giovani ha sostenuto che la difesa di "quell'articolo è per garantire loro un futuro migliore e possibile"."Quel diritto - ha osservato - è sancito dall'Europa con l'articolo 30 della Carta di Nizza, che stabilisce una tutela più efficace e non la cancellazione.

Tutto questo lo hanno capito bene - ha concluso sull'argomento - quanti questo diritto sancito dall'articolo 18 non lo hanno e oggi hanno scioperato insieme a noi: sanno che viene meno quella norma e che ciò rappresenterà una rottura generazionale.

La nostra è una cultura della solidarietà".Pensioni e scuola pubblicaAltre dure critiche al governo sono state rivolte da Cofferati al governo riguardo "le politiche regressive" attuate dal ministro Moratti per la scuola pubblica, che "dividono la società per censo", e riguardo le pensioni, per le quali il segretario della Cgil mette in guardia dal "danno" che provocherebbe la decontribuzione dei nuovi assunti.La fiducia sullo 'scudo fiscale' allontana il dialogoCofferati ha anche criticato il governo per il voto di fiducia fissato oggi alla Camera sullo 'scudo fiscale': "Questa sera alla 21.30 la Camera voterà la fiducia, proprio nel giorno dello sciopero generale, su un provvedimento che noi siamo qui a contestare.

Non ci sfugge nulla su una scelta che è un tentativo di provocare.

Il Governo - ha spiegato - agisce accelerando i tempi perché ha paura della coesione della sua maggioranza e questo è un altro macigno sul confronto.

Sono atti gravi dopo aver chiesto la ripresa del dialogo".Precedentemente Cofferati aveva spiegato che la richiesta della fiducia alla Camera è su un provvedimento come lo 'scudo fiscale' che, ha precisato, "sospende l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori per le imprese che emergono e cancella la contrattazione collettiva, cosa che non era mai successa prima.

Anche questo dello scudo fiscale - ha ribadito - sarà un macigno da rimuove così come quello relativo all'articolo 18 ed all'arbitrato".Cofferati ha quindi duramente attaccato il ricorso alla delega, uno strumento "di per sé legittimo", ma che se adottato per questioni "come le tasse, la scuola, i diritti, riduce la costituzione materiale".

Una riduzione che si evidenzierebbe anche nell'adozione di due uniche aliquote fiscali, perché "viene meno il principio della gradualità contribuita, quindi uno dei principi fondamentali della Costituzione".L'attacco ai quotidiani usciti oggi nonostante lo scioperoE non è mancato, nelle parole del leader della Cgil, un duro attacco ai quotidiani usciti oggi nelle edicole nonostante lo sciopero, attacco che ha poi ricevuto numerose repliche e critiche (Vai alla notizia): "E' importante l'adesione allo sciopero dei giornalisti della Fnsi e dei lavoratori della comunicazione perché le nostre ragioni sono anche le loro.

Ed è significativo quest'atto, che ha provocato reazioni davvero stizzite soprattutto in quei campioni della libertà che dirigono alcuni giornali i quali, per dimostrare che loro non si assoggettano alle decisioni del sindacato, sono arrivati a far stampare nella mattinata di ieri alcuni fogli distribuiti oggi come quotidiani.

Chissà quali notizie contengono"."Io penso - ha continuato - che non sia solo il ridicolo tentativo di dimostrare che non accettano le regole dell'esercizio democratico del diritto di sciopero, ma sia in primo luogo una mancanza di rispetto per i loro lettori.

A loro avranno consegnato oggi dei fogli di propaganda e non quotidiani contenenti notizie degli avvenimenti accaduti dopo la loro stampa".

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