Grande soddisfazione del governo italiano per l'esito della vicenda dei 13 presunti terroristi da esiliare: ottenuta una soluzione che 'impegna' l'UeRoma, 10 maggio 2002 - Claudio Landi ha intervistato per Radio radicale il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, senatore di An, sulla vicenda dei 13 palestinesi accusati di terrorismo da Israele e destinati all'esilio dall'accordo per la fine dell'assedio alla basilica della Natività a Betlemme."Il governo è molto soddisfatto", ha detto Mantica, della soluzione trovata, che prevede il trasferimento dei tredici presunti terrroristi in … vari paesi dell'Ue e forse anche in Canada, e non solo in Italia.
Mantica ha spiegato che "non solo dimostra che la solidarietà italiana non è mai mancata per tentare di risolvere il problema della chiesa della Natività, anche quando abbiamo dovuto dire di 'no', ma anche che è giunta a buon fine un'azione diplomatica nei confronti dell'Unione europea", con una soluzione che "impegna" l'Ue, sullo status giuridico e le destinazioni finali dei 13 esiliati.Le trattativeIl sottosegretario ha ripercorso gli ultimi giorni di contatti: "Era in corso una trattativa per la Natività, con in azione 'diplomazie parallele', che ha avuto un'accelerazione, con il tentativo di sblocco grazie al ruolo dell'Italia, senza che però fosse coinvolta.
Poi correttamente la trattativa è stata riportata in ambito Ue, e questa settimana una regia europea ha portato alla soluzione, con il Vaticano - ha rivelato - impegnato direttamente"Il ruolo degli altri paesi"I partner europei hanno subito accolto - ha proseguito Mantica - la proposta italiana, si trattava solo di definire gli attori: gli inglesi hanno portato i 13 a Cipro e ne sono responsabili fino a lunedì, poi circa 6 paesi hanno dato disponibilità ad ospitarli", insomma, "tutta l'Europa s'è mossa".
Per spigare l'assenza di un ruolo di Francia e Germania, Mantica ha notato che "i paesi europei disponibili sono tutti fortemente cattolici".Lo status giuridico dei 13Circa i dettagli ancora da stabilire, Mantica ha sottolineato che "tutto è legato allo status giuridico, che come, il periodo di permanenza è da definire con le 2 parti", ma, ha osservato, "la cosa più importante era si sbloccare la situazione alla Chiesa; certo - ha infine ammesso - la disponibilità dei paesi è basata sulla temporaneità dell'esilio.
Mantica ha spiegato che "non solo dimostra che la solidarietà italiana non è mai mancata per tentare di risolvere il problema della chiesa della Natività, anche quando abbiamo dovuto dire di 'no', ma anche che è giunta a buon fine un'azione diplomatica nei confronti dell'Unione europea", con una soluzione che "impegna" l'Ue, sullo status giuridico e le destinazioni finali dei 13 esiliati.Le trattativeIl sottosegretario ha ripercorso gli ultimi giorni di contatti: "Era in corso una trattativa per la Natività, con in azione 'diplomazie parallele', che ha avuto un'accelerazione, con il tentativo di sblocco grazie al ruolo dell'Italia, senza che però fosse coinvolta.
Poi correttamente la trattativa è stata riportata in ambito Ue, e questa settimana una regia europea ha portato alla soluzione, con il Vaticano - ha rivelato - impegnato direttamente"Il ruolo degli altri paesi"I partner europei hanno subito accolto - ha proseguito Mantica - la proposta italiana, si trattava solo di definire gli attori: gli inglesi hanno portato i 13 a Cipro e ne sono responsabili fino a lunedì, poi circa 6 paesi hanno dato disponibilità ad ospitarli", insomma, "tutta l'Europa s'è mossa".
Per spigare l'assenza di un ruolo di Francia e Germania, Mantica ha notato che "i paesi europei disponibili sono tutti fortemente cattolici".Lo status giuridico dei 13Circa i dettagli ancora da stabilire, Mantica ha sottolineato che "tutto è legato allo status giuridico, che come, il periodo di permanenza è da definire con le 2 parti", ma, ha osservato, "la cosa più importante era si sbloccare la situazione alla Chiesa; certo - ha infine ammesso - la disponibilità dei paesi è basata sulla temporaneità dell'esilio.
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