08 GIU 2002

Giovani imprenditori: Convegno "Migrazioni, la sfida delle inclusioni nell'Europa degli immobilisti" (II giornata, con Tremonti e D'Amato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 23 min

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Completa sintonia fra Tremonti e D'Amato sull'immigrazione.

Non risolve i problemi pensionistici e demografici, serve rigore e non 'il buonismo all'italiana'.

Riforme delle pensioni e del lavoro ineludibiliS.

Margherita Ligure, 8 giugno 2002 - Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e il presidente di Confindustria Antonio D'Amato hanno concluso il convegno organizzato dai Giovani di Confindustria dal tema "Migrazioni, la sfida delle inclusioni nell'Europa degli immobilisti".

Tra gli altri contributi al convegno quelli di Livia Turco (Ds), Alfredo Mantovano (An), Claudio
Martelli (Nuovo Psi), Mons.

Ersilio Tonini, ed Edward Luttwak, del Center for strategic studies Washington D.C., che ha spiegato la geopolitica delle migrazioni internazionali.Tremonti, l'immigrazione non risolve il problema pensioniIl fenomeno dell'immigrazione non risolve i problemi pensionistici e non raddrizza le curve demografiche.

Questa l'opinione di Giulio Tremonti sul tema dell'incontro: "L'immigrazione - ha spiegato - è materia che va trattata fuori dalle leggende positive o negative, malefiche o salvifiche.

Non sono spettri.

Ma non immaginiamoci che con questi fenomeni si raddrizzano le curve demografiche o pensionistiche".Il ministro ha rilevato che "gli immigrati sono abbastanza anziani, oltre i trent'anni nella media, e non sono prolifici perché hanno difficoltà d'integrazione o di ricongiungimento delle famiglie.

Dal punto di vista pensionistico hanno un difetto: vogliono giustamente anche loro le pensioni"."Non ci sono formule salvifiche - ha concluso sull'argomento del convegno - in base alle quali gli immigrati vengono e ci pagano le pensioni o riempiono le culle o raddrizzano le curve demografiche.

Possono dare un contributo significativo ma non decisivo".Aiutarli a casa loro: Tobin tax e de-tax"Dobbiamo aiutarli a casa loro", è questa la soluzione per Tremonti, che ha aggiunto: "La Tobin tax è una formula di sinistra, giacobina e medioevale che prevede di tassare le transazioni finanziarie, non per razionalizzarle ma per reperire fondi per lo sviluppo dei Paesi poveri".Viceversa, la de-tax che ha proposto "è una non tassa.

Prevede infatti l'esclusione da imposte dirette e Iva dell'1% delle transazioni da commercio da destinare ad associazioni caritatevoli e di beneficenza scelte direttamente dai soggetti della transazione.

Questo metodo mi sembra - ha spiegato - un metodo meno giacobino e più cristiano della Tobin tax".Una finanziaria di rigore e sviluppoRiguardo invece i temi dell'attualità del momento, il ministro Tremonti ha promesso la riduzione delle aliquote fiscali nel 2003, la prossima finanziaria "di rigore e sviluppo", e ha assicurato che l'Italia "manterrà fede agli obiettivi europei", confermando che la ripresa si sta manifestando anche in Italia: "L'Europa dice che arriva nella seconda parte di quest'anno.

Noi vediamo in Italia tanti dati sono buoni e un'Italia che sta pedalando bene"."Stiamo impostando una Finanziaria di rigore, ma anche di sviluppo - ha precisato Tremonti - e dall'anno prossimo inizia la prima parte della riforma fiscale che consentirà di ridurre le tasse a tutti i cittadini".D'Amato, l'immigrazione non è un viagra socialeSull'immigrazione il presidente di Confindustria Antonio D'Amato ha concordato con il ministro Tremonti, correggendo i giovani imprenditori che avevano criticato la Bossi-Fini chiedendo l'estensione della sanatoria anche ai lavoratori stranieri che non possono essere ricondotti nella categoria dei 'badanti': l'Italia invecchia e i suoi problemi demografici non si risolvono con l'immigrazione "quasi fosse un viagra sociale che ci fa sentire giovani"."Provo fastidio, quasi orrore - ha spiegato - quando sento che questa è la motivazione, cioè che il nostro Paese invecchia e quindi ha bisogno di ringiovanire con l'immigrazione.

Piuttosto, se il nostro Paese invecchia, bisogna intervenire sul welfare, dando prospettive ai giovani.

Riprendere a fare figli significa dare fiducia nel futuro, non è solo aprendosi all'immigrazione che si torna ad essere giovani".Rigore e diritti: sì alle impronte digitaliLa legge Bossi-Fini "va accompagnata con un'integrazione significativa sul piano anche della capacità di creare infrastrutture sociali sul territorio", ha sottolineato D'Amato, favorevole a estendere "a tutti" l'obbligo di impronte digitali, e "quanti più diritti sapremo offrire a chi entra in Italia, tanto più controllo dobbiamo avere sulle immigrazioni clandestine e sul lavoro sommerso.

Rigore e diritti vanno di pari passo".All'immigrazione ci si apre "perché vogliamo essere una società aperta e garantire una vera integrazione sociale ed economica, ma solo se si saprà mettere in campo una politica di grande rigore nel controllo dell'immigrazione clandestina che rappresenta la piaga del nostro Paese".

Perché l'alternativa, ha avvertito il presidente degli industriali, il "buonismo all'italiana, non porta da nessuna parte.

ll buonismo all'italiana permette solo di alimentare la clandestinità che a sua volta alimenta illegalità e sommerso che vanno combattuti".Riforma delle pensioni e del lavoro ineludibiliMa l'immigrazione non può risolvere neanche il problema delle pensioni la cui riforma, secondo D'Amato, "è importante, ineludibile.

Fare una riforma delle pensioni è fondamentale, - ha spiegato - così come è fondamentale fare le riforme del mercato del lavoro" e mantenere il rigore.

Proprio per questo, il Dpef che il governo varerà a fine mese dovrà contenere "tracce" per quanto riguarda il controllo della spesa corrente.Proprio su quest'ultimo tema, il leader industriale si è detto fiducioso e "ottimista", perché, ha aggiunto, vedo sui tavoli appena avviati "un clima di vera partecipazione.

Ed è importante che il tavolo sia sgombro da pregiudizi".

Soprattutto in un momento congiunturale non particolarmente florido che rende "ancora più urgente fare le riforme per rendere il Paese competitivo, accelerare gli investimenti e la creazione di lavoro".Per il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, "bisogna certamente sforzarci a prevenire atteggiamenti xenofobi che finora in Italia non si sono verificati".

Un approccio pragmatico è stato quello del politologo americano Edward Luttwak, che ha definito "disonesto chi non sceglie tra welfare e benevolenza.

Se vuoi essere benevolo verso l'umanità devi aprire le frontiere, se vuoi esserlo verso i tuoi concittadini devi procedere alla regolarizzazione".

Decisamente contrario al ddl Fini-Bossi l'eurodeputato Claudio Martelli: "Non sono d'accordo con l'impianto della legge perché non dice nemmeno una parola sull'immigrazione".

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riduci

  • Eniko Gjori, ambasciatore d'Ungheria in Italia, su 'Immigrazione e Sviluppo: Il modello Ungheria'

    <br>Indice
    0:00 Durata: 27 min 48 sec
  • Maurizio Costanzo, conduttore televisivo, modera

    0:27 Durata: 2 min 37 sec
  • Mario Moretti Polegato, Presidente Geox S.p.a.

    0:30 Durata: 11 min 21 sec
  • Diego Guida, presidente Alfredo Guida Editore S.r.l

    0:41 Durata: 8 min 14 sec
  • Maurizio Costanzo, presentazioni

    <br>Tavola rotonda: Diritto all'integrazione e sicurezza: un binomio impossibile?
    0:50 Durata: 2 min 50 sec
  • Livia Turco, responsabile welfare Ds

    0:52 Durata: 7 min 13 sec
  • Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all'Interno

    1:00 Durata: 5 min 22 sec
  • Martelli, Mantovano, Turco, Costanzo

    1:05 Durata: 8 min 50 sec
  • Claudio Martelli, Europarlamentare membro ufficio presidenza Eldr

    1:14 Durata: 9 min 34 sec
  • Ersilio Tonini, Arcivescovo Emerito di Ravenna-Cervia

    1:23 Durata: 9 min 17 sec
  • Dibattito Turco-Mantovano-Martelli-Tonini

    1:33 Durata: 29 min 39 sec
  • Edward Luttwak, Center for strategic studies Washington D.C., 'La geopolitica delle migrazioni internazionali'

    2:02 Durata: 8 min 45 sec
  • Dibattito Martelli-Luttwack-Tonini-Flick

    2:11 Durata: 32 min
  • Giulio Tremonti, ministro dell'Economia e delle Finanze

    2:44 Durata: 19 min 48 sec
  • Antonio D'Amato, Presidente Confindustria

    3:03 Durata: 17 min 48 sec
  • Conclusioni di Anna Maria Artoni, presidente Giovani imprenditori

    3:21 Durata: 2 min 36 sec