20 GIU 2002

Ulivo: 'Question Time' Rutelli-Amato dopo il 'caminetto' riformista internazionale di Blair

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 53 min
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Riflessione sul centrosinistra italiano e internazionale: le prospettive della 'Terza via', la perdita di consensi a fronte delle esigenze delle economie nazionali, la politica delle alleanze, il PseRoma, 20 giugno 2002 - A Palazzo Madama si è svolto stamani un incontro di riflessione comune e confronto convocato dai gruppi Sdi e Margherita del Senato sui temi e le prospettive dell'alleanza internazionale dei democratici proposta a Londra nel corso del 'caminetto' organizzato dal primo ministro inglese Blair.

Al centro della discussione, le politiche della cosiddetta 'Terza via', del
riformismo, le sfide della globalizzazione in chiave progressista, gli orizzonti politici e il difficile momento elettorale delle coalizioni di centrosinistra europee.Francesco Rutelli, presidente della Margherita, e Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio, hanno partecipato all'incontro di Londra e hanno riferito circa i temi trattati rispondendo poi alle domande di deputati e senatori dell'Ulivo.I Ds hanno disertato l'appuntamentoTuttavia, quella che doveva essere un'assemblea di tutte le componenti dell'Ulivo, ha visto la pesante assenza dei Ds che hanno disertato l'appuntamento, dopo aver già mal sopportato che al 'caminetto' di Londra non fossero stati invitati i loro leader.

In una lettera inviata ai capigruppo Bordon e Del Turco, il presidente dei senatori Ds Gavino Angius ha giudicato "inidonea" la formula, il 'question time', adottata per l'iniziativa, e ne ha criticato le modalità di convocazione non collegiale all'interno dell'Ulivo.Pur sottolineando "con franchezza" tutte le riserve dei Ds, Angius ha ribadito comunque la disponibilità del suo partito "a costruire assieme occasioni unitarie di confronto.

Riteniamo necessario - ha spiegato Angius - che vi sia una riflessione vera e di tutti per dare piu' spessore politico, maggiore chiarezza programmatica e respiro progettuale all'intera coalizione.

In questo senso sarà utile costruire presto una iniziativa più articolata e più ricca della quale sia possibile condividere appieno la preparazione, gli obiettivi e le finalità"."Ci sembrava un modo più fresco per una apertura del dibattito", ha risposto Bordon, capogruppo della Margherita al Senato, per il quale è stato "un'esagerazione" il rifiuto dei Ds.

Amato però ha parlato di "equivoci", ammettendo che l'incontro doveva essere più opportunamente convocato dall'Ulivo e non da una parte del medesimo".Assicurare crescita e stabilità economica senza perdere l'elettorato tradizionaleGiuliano Amato ha riferito sul tema delle difficoltà elettorali del centrosinistra europeo: "Partiti e coalizioni di centrosinistra - ha spiegato - hanno avuto crescente propensione verso politiche per gli interessi generali dell'economia, perdendosi gli elettori 'deboli', marginali sul mercato del lavoro, scarsamente qualificati, che escono perdenti da quelle politiche".Il punto per Amato è "quali modifiche apportare a queste politiche per non perdere gli elettori tradizionali tra astensionismo ed estrema destra", ad esempio su temi quali le liberalizzazioni, la stabilità macroeconomica, l'immigrazione e la multietnicità.

Ciò, ha osservato, non accade in Usa perché sono "più abituati a discutere la multietnicità e sul piano economico-sociale c'è una maggiore credibilità di crescita, velocità di cambiamento e mobilità sociale"."Secondo Clinton - ha rivelato l'ex Presidente del Consilgio - di fronte a queste difficoltà non si può tornare all''old'", occupandosi di redistribuzione, e non di crescita, ma bisogna recuperare ponendo "al centro la stabilità e la crescita, con modalità tali da tenere l'elettorato che stiamo perdendo".

La soluzione però, ha indicato Amato, "non è nelle risposte dell'estrema sinistra, che non hanno nessun legame con il nostro elettorato", bensì "nella riforma del lavoro, negli ammortizzatori, nella formazione, e non nelle 35 ore"MO: I terroristi convinti di poter distruggere IsraeleInfine, Amato ha riportato un'osservazione di Clinton sul Medio Oriente: dopo aver ricordato che da questa nuova Intifada il rapporto delle vittime è passato da 8 palestinesi contro un'israeliano a 4 palestinesi contro un'israeliano, ha sottolineato come la politica di Sharon ha rafforzato l'idea nei gruppi terroristici di poter distruggere Israele rovesciando questo rapporto.Due questioni: progetto riformista e 'divisi si perde'Francesco Rutelli ha esordito osservando che "la titolarità del discorso sull'innovazione riformista non spetta solo a qualcuno, ma a tutti noi.

Questa è una riflessione e non appartiene a questo o a quel partito".

Il presidente della Margherita ha quindi posto l'accento su due questioni: come procedere con le alleanze, visto che "divisi si perde" e "come assumere la guida del cambiamento senza ridursi a minoranza"."Bisogna avere - ha proposto il leader della Mergherita - una forte politica riformista, capace però di compromesso con posizioni più massimaliste e radicali", indicando inoltre i temi più caldi di confronto con il centrodestra: il Medio Oriente, i rapporti transatlantici, i sevizi pubblici, la globalizzazione, l'immigrazione, le coalizioni.Riguardo il riformismo, la domanda è stata: "Siamo andati troppo avanti, o non siamo andati avanti abbastanza, con le riforme? A Londra - ha riferito ancora Rutelli - è prevalsa l'idea che si debba andare avanti", ma senza perdere il legame con l'elettorato popolare.Il problema delle difficoltà delle coalizioni è quello del modello Ulivo: "Si smagrisce - ha spiegato - l'autosufficienza dei partiti socialdemocratici e non si crea capacità di fare coalizione da parte dei riformisti con diverse tradizioni".L'incapacità del Pse ad aprirsi agli altri riformismiUn tema che è ritornato più volte nel corso dell'assemblea è stato quello dell'incapacità del Pse ad aprirsi, cambiare, contaminarsicon gli altri riformismi di diverse tradizioni.

Per Amato questa è una questione "da porre e riporre.

C'è una refrattarietà di alcuni partiti socialisti a capire.

Se un partito ex comunista cambia nome e assume quello socialista, diventa partner, mentre non si sa cosa fare con forze ben più coerenti che però non adottano il nome socialista".Ma alle elezioni europee del 2004 il problema rischia di esplodere, ha avvertito l'ex Presidente del Consiglio, perché "se riusciremo a fare l'Ulivo, dopo quel voto i suoi parlamentari si divideranno in almeno tre gruppi diversi al parlamento europeo".

Rutelli, pur dicendosi d'accordo, ha preferito non entrare troppo nel merito della questione, rinviando la discussione al altre sedi.Il leader dello Sdi Boselli, ricordando che "dalla fine del comunismo l'Internazionale socialista ha digerito ben 15 partiti ex comunisti", ha sottolineato che è arrivato il momento di "dialogare con altri riformismi", con forze "liberali, cattoliche, ambientaliste, che condividono quasi tutti i principi riformisti.

Non si può - ha aggiunto - non contaminarsi con loro sulla base di una presunta purezza socialdemocratica, perché la socialdemocrazia non è la vecchia Internazionale comunista, dove c'e' una Chiesa, un dogma".

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  • Willer Bordon, capogruppo senatori Margherita

    <br>Indice degli interventi
    0:00 Durata: 3 min 21 sec
  • Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio

    0:03 Durata: 17 min 2 sec
  • Francesco Rutelli, presidente Margherita

    0:20 Durata: 21 min 42 sec
  • Roberto Manzione, senatore (Margherita)

    <br>Domande dei parlamentari dell'Ulivo e risposte di Amato e Rutelli
    0:42 Durata: 4 min 15 sec
  • Giuliano Amato, nessun legame tra nostro elettorato e risposte estrema sinistra

    0:46 Durata: 1 min 52 sec
  • Francesco Rutelli, il caso olandese, frammentazione della società e globalizzazione

    0:48 Durata: 3 min 33 sec
  • Ottaviano Del Turco, capogruppo senatori Sdi

    0:51 Durata: 2 min 25 sec
  • Giuliano Amato, multietnicità e integrazione, fondamentalismo islamico

    0:54 Durata: 3 min 13 sec
  • Francesco Rutelli, "Clinton, 'Arafat ha eletto Sharon'"

    0:57 Durata: 1 min 12 sec
  • Natale D'Amico, senatore (Margherita)

    0:58 Durata: 3 min 45 sec
  • Francesco Rutelli, 'divisi si perde'

    1:02 Durata: 3 min 50 sec
  • Giuliano Amato, pensiero socialista e pensiero liberale (Bernstein e Einaudi); refrattarietà PSE

    1:06 Durata: 3 min 12 sec
  • Gianclaudio Bressa, deputato (Margherita)

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  • Francesco Rutelli, costruzione progetto riformista e proposta di governo

    1:10 Durata: 1 min 31 sec
  • Giuliano Amato, non sei affidabile se non assicuri stablità finanziaria, ma non solo

    1:11 Durata: 2 min 7 sec
  • Franco Danieli, senatore (Margherita)

    1:13 Durata: 4 min 10 sec
  • Pierluigi Petrini, senatore (Margherita)

    1:18 Durata: 1 min 23 sec
  • Francesco Rutelli, questione comunicazione Ulivo e sistema italiano

    1:19 Durata: 2 min
  • Albertina Soliani, senatrice (Margherita)

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  • Giuliano Amato, messaggi della destra difficilissimi da comunicare, noi tecnici

    1:24 Durata: 3 min 55 sec
  • Francesco Rutelli, messaggi semplici della destra sull'immigrazione

    1:28 Durata: 3 min 45 sec
  • Enrico Boselli, segretario Sdi, su immigrazione e rapporti PSE-altri riformisti

    1:32 Durata: 6 min 30 sec
  • Giuliano Amato, questione identitaria, incertezze economico-sociali, PSE

    1:38 Durata: 6 min 1 sec
  • Francesco Rutelli, analisi elettorali; la partecipazione politica

    1:44 Durata: 7 min 34 sec
  • Willer Bordon, conclusioni

    1:52 Durata: 41 sec