18 LUG 2002

Federcomin: Convegno 'Il lavoro nelle nuove tecnologie'

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 47 min

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Roma, 17 luglio 2002 - Federcomin, la Federazione di Confindustria delle aziende di telecomunicazioni, radiotelevisione ed informatica, e la propria associata Anasin, l'Associazione nazionale Aziende Servizi informatica e telematica hanno organizzato un Convegno che si è svolto oggi, presso la sala del Refettorio a Palazzo S.

Macuto.Il Vice Presidente Federcomin e Presidente Anasin, Franco Patini, ha illustrato il Rapporto "Il lavoro nelle nuove tecnologie", realizzato in collaborazione con il Censis.

Sono intervenuti, tra gli altri, Massimo Esposti, caporedattore 'Il Sole 24 Ore', Paolo
Reboani, economista del lavoro, Giuseppe Roma, direttore Generale del Censis.Settore informatico frammentatoSecondo il rapporto, il settore informatico si presenta estremamente frammentato al suo interno.

Le aziende del campione con addetti compresi tra 1 e 10 risulta essere circa il 70% del totale.

Le principali attività di business delle imprese intervistate sono lo sviluppo software per il 42,5% e la consulenza IT nel 17,6%.

Seguono la fornitura di servizi di outsourcing (7,4%), l'installazione e manutenzione di apparati software ed hardware (5,4%), l'installazione e manutenzione di reti locali (4,1%).Le risorse umane si caratterizzano per la giovane età degli addetti delle aziende informatiche, accompagnata da elevati livelli di scolarità e una bassa anzianità di lavoro negli addetti.I tipi di contrattoTra le micro e piccole imprese (quelle da 1 a 15 addetti), il lavoro dipendente rappresenta appena il 46,7% delle risorse complessive utilizzate; i rimanenti sono lavoratori indipendenti o atipici.

Diversamente, tra le aziende con più di 15 addetti, si osserva come l'area del lavoro dipendente rappresenti ancora la maggioranza, con il 67,5%.

In questo gruppo di aziende la forza lavoro con contratto indipendente è pari invece all'8,0%, mentre quella atipica raggiunge il 24,5%.I contratti collettivi vengono adottati nel 56,5% delle imprese intervistate (il 48,3% nelle imprese piccolissime, il 92,6% nelle imprese fino a 99 dipendenti).

Il contratto del commercio viene applicato dal 54,7% delle aziende del campione e viene considerato più vicino alle esigenze delle piccole imprese informatiche rispetto ad altri modelli contrattuali come quello dei metalmeccanici, risultato al secondo posto (40,5%).Tutte le imprese informatiche medie e grandi adottano un contratto collettivo nazionale.

Ambedue i contratti, commercio e metalmeccanici, sono ritenuti da tutte le aziende intervistate troppo distanti dalle esigenze aziendali e non confacenti alle necessità organizzative e produttive.

Gran parte delle medie e grandi aziende, a prescindere dal contratto adottato, sono concordi nella richiesta di un contratto ad hoc valido per tutte le imprese del settore.I profili professionaliNei profili professionali la figura di riferimento del mercato IT è quella del progettista di software applicativo, che rappresenta il 20,7% degli addetti specializzati, seguita dal tecnico di reti locali (12,2%) Le altre specializzazioni si distribuiscono in modo abbastanza uniforme tra le risorse umane rimanenti.

Nelle aziende medie e grandi, oltre alle figure già citate, si evidenziano, inoltre, figure come lo specialista di sistemi web e di sistemi di rete, nonché gli specialisti di linguaggi e tecnologie multimediali.Coinvolgimento dei lavoratori e incentiviFra gli strumenti e tecniche di "fidelizzazione" dei lavoratori, risulta la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori nella individuazione di obiettivi aziendali (71%) e, in seconda posizione, le tecniche retributive incentivanti (50%).

Nelle aziende medie e grandi si fa ricorso alle formule contrattuali, con accordi formali (sopratutto nelle aziende con più di 500 dipendenti), patti di stabilità formativa e condivisione di obiettivi e piani di evoluzione.La formazioneLa formazione viene promossa in quasi l'80% di tutte le piccole aziende informatiche.

Addirittura il 52,4% fa formazione continua.

Anche la formazione al momento dell'ingresso in azienda rappresenta un passaggio irrinunciabile per il 41,5%.

Nelle grandi e medie imprese la leva formativa assume un ruolo centrale.

leggi tutto

riduci