15 SET 2002

Lega Nord: Manifestazione a Venezia, Bossi incalza Berlusconi, le riforme ora o mai più

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Bossi avverte i pericoli che vengono dal ritardo sulle riforme e dai "rigurgiti del centralismo", invita Berlusconi a candelarizzare le riforme e "serrare le fila della coalizione", chiama i suoi nelle piazze al grido "Federalismo ora o mai più"Venezia, 15 settembre 2002 - Il leader della Lega Umberto Bossi, concludendo la manifestazione del partito per la 'cerimonia dell'acqua' del Po, ha incalzato Berlusconi chiedendogli di "smettere di gironzolare".

Dal palco il ministro per le riforme ha chiesto al premier di accelerare le riforme, in particolare la devoluzione e la riforma della Corte
Costituzionale, e ha chiamato il suo 'popolo' a sostenerle, con la mobilitazione, "dando fuoco alle polveri", coniando lo slogan "Federalismo adesso o mai più".Evitare la palude e 'ritemporizzare' le riforme"Bisogna evitare - ha detto - la palude che può riassorbire il cambiamento e impedirlo e bisogna anche impedire la nascita di centri di poteri o di nuovi partiti politici centralisti.

Entro il 2002 bisogna che si chiuda su devoluzione e riforma della Corte Costituzionale.

Questi sono i programmi elettorali che Berlusconi farebbe bene a 'ritemporizzare', dopo un anno di governo"."Sulle riforme costituzionali - ha osservato Bossi - non è ancora stato realizzato nulla ed è sulle riforme che si basa il nostro accordo politico e il nostro programma di governo.

Non c'è stata la riforma istituzionale che è alla base della presenza della Lega nella coalizione di governo".Dunque, Bossi ha esortato Berlusconi perché acceleri i tempi delle riforme e ha richiamato i suoi elettori a sostenere la "battaglia": "La Lega decide di irrompere nelle strade e nelle piazze - ha anticipato - e di bruciare i tempi morti che ci impongono i rottami della nomenclatura.

Sarà battaglia fino al trionfo del federalismo".Dal federalismo al presidenzialismo"Sappiano i nostri avversari, o quanti sono sulla nostra stessa strada - ha avvertito Bossi - che la nostra rivoluzione si svolgerà nel nome dello stato di diritto e sotto la luce della democrazia.

Federalismo adesso o mai più!", ha esclamato dal palco.La coalizione quindi, "serri le fila per evitare la palude e la paura del cambiamento", ha insistito, indicando: "Entro il 2003 riforma della Corte costituzionale e Federalismo; entro il 2004 Senato delle regioni; e poi la ciliegina finale, il presidenzialismo".La riscossa dei popoli"Il mondo sta cambiando - ha spiegato il segretario federale - e noi ciò lo avevamo visto bene.

I popoli hanno finito di perdere e questo è un grande passo avanti rispetto a sette anni fa.

La Lega è stata il catalizzatore della nuova era, quella del federalismo.

Siamo al colmo della battaglia per raggiungere quello che vogliamo"."Noi siamo eredi della tradizione della Lega, tradizione popolare e popolana che non dobbiamo dimenticare mai.

I popoli, dopo la dichiarazione di Venezia del '96, sono tornati ad esistere.

Adesso dobbiamo respingere ogni rigurgito di centralismo!", ha esclamato.La Lega non subalterna a nessuno"la Lega non è subalterna a nessuno.

Siamo qui - ha ribadito - perché abbiamo deciso di rilanciare la nostra battaglia per le riforme e per il federalismo".

Bossi poi ha rivendicato la nascita del liberalismo nell'esperienza dei comuni padani che si batterono contro il Barbarossa: "La rivoluzione liberale è nata qui, non in America o in Francia"."Nonostante i grandi cambiamenti che ci sono in Europa lo Stato italiano resta il più refrattario al federalismo".

Bossi ha spiegato che sono state già fatte buone leggi in un anno di governo: "Berlusconi è stato di parola e questo governo di centrodestra ha fatto quelle riforme sociali che la sinistra non aveva fatto", ma gli ha rimproverato il ritardo sulle riforme, invitandolo a "ri-temporizzare" i programmi di governo e a rinsaldare la maggioranza: "E' ora che rimetta in riga le sue truppe" e per fare questo dovrebbe "abbandonare un pò l'ideologia dei viaggi".

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