22 SET 2002

Festa dell'Udc: Conclusioni del presidente Marco Follini

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Ha criticato l'estremismo dell'opposizione, ma anche gli alleati, chiedeno maggiore collegialità, e il governo, "siamo leali, ma non faremo gli struzzi".Fiuggi, 22 settembre 2002 - Si è chiusa stamani la festa dell'Udc con l'intervento conclusivo del presidente del partito Marco Follini.

"Apprezziamo che oggi anche Berlusconi tenda una mano all'opposizione: il muro contro muro non aiuta il governo, non aiuta l'opposizione ma, soprattutto, non aiuta il paese".

Questo uno dei passaggi centrali del suo intervento che ha tratto le conlusioni politiche dell'appuntamento di Fiuggi.Agli alleati"Non
ci sono alleati più uguali degli altri, non ci sono praterie esclusive, cabine di regia e assi preferenziali".

Così Follini, ha avanzato la richiesta di una maggiore collegialità all'interno della maggioranza, aggiungendo: "Abbiamo teste dure ma siamo persone leali: abbiamo uno spirito libero e critico e continueremo ad esercitarlo in piena libertà per far crescere una cultura di questa alleanza, ascoltarsi di più a vicenda e rispettarsi di più".In particolare poi, rivolgendosi al leader della Lega, ha voluto precisare di "non aver fatto con lui l'abbonamento al litigio quotidiano.

Se lo ho fatto, lo disdico.

In cambio gli chiedo di disdire il suo abbonamento all'insulto contro i democratici cristiani, contro la chiesa, contro gli immigrati, contro la tolleranza".Follini quindi ha ribadito la necessità di non nascondere i problemi di governo: "Il gufo, l'uccello del malaugurio, è un animale che non amiamo: alla politica si addice l'ottimismo, al forza di volontà ma anche la consapevolezza dei problemi.

Non siamo gufi ma non faremo gli struzzi.

Non si può dire che va tutto bene.

Non bisogna nascondersi la testa nella sabbia ma dobbiamo sottolineare che tali difficoltà non sono colpa di nessuno di noi ma nascono da imprevisti e dalla crisi internazionale".Proprio per questo, ha chiesto al governo "di rivolgersi al paese con un linguaggio più autentico, di essere capace di parlare con aspro spirito di verità".

E per per uscire da questa situazione l'Udc ha suggerito al governo "qualcosa di più sull'innovazione, la solidarietà, la famiglia, la scuola e il Mezzogiorno.

Alla lunga l'inflazione si sconfigge puntando sulla liberalizzazione, sulla concorrenza riducendo il peso dei monopoli"."Noi non vogliamo fare la politica del pallottoliere, conosciamo le esigenze generali del paese tuttavia non dimentichiamo il debito che abbiamo con il sud.

Siamo certi che lo stesso farà il ministro dell'Economia, e semmai lo dimenticasse ci saremo noi a ricordarglielo".All'opposizioneOvviamente Follini ha parlato anche di opposizione.

"Perché Rutelli e Fassino, - si è chiesto - tutti contenti di non stare sul palco di San Giovanni, non hanno approfittato della maggiore libertà per far valere il loro punto di vista di fronte a parole che aprono la sfida nel centrosinistra?".

Le manifestazioni "sono tutte libere, legittime e da ascoltare" ma l'opposizione "non può essere tanto piazza e poco istituzioni".

E soprattutto i leader dell'Ulivo non possono più fare "esercizio di nicodemismo a favore di una piazza che sanno essere contro di loro".Non si può dire, ha detto a Moretti che Berlusconi è "estraneo alla democrazia, ci vuole più rispetto verso i milioni di cittadini che lo hanno votato.

Vorremmo una opposizione che non fosse demagogica, barricadera, pregiudiziale, che non dicesse 'piove governo ladro' la cercheremo finché non la troveremo.

Ma per quanto l'abbiamo cercata, finora non l'abbiamo trovata".Partito moderato e democristiamo, "un merito"Il presidente dell'Udc ha rivendicato inoltre l'identità di partito "moderato e di centro e democratico cristiano.

E questo - ha aggiunto - lo dico a Bossi non è un insulto, è un merito.

Noi siamo un partito - ha spiegato - che ha a cuore il dialogo istituzionale, convinti che le regole si fanno insieme, un partito che difende le istituzioni e la loro neutralità politica.

E quando si trovano persone capaci di interpretare questo dovere, questo servizio, in modo alto e nobile come il presidente Ciampi, a quelle persone va la nostra gratitudine".Un elogio anche per il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini "un'altra persona capace di distinguere le ragioni del Parlamento da quelle del cuore e della sua parte politica: lui non è qui con noi ma noi siamo con lui".Al partito"Nell'Udc non c'è spazio per faccendieri passati e presenti", è stato il duro monito a favore del recupero della moralità politica fatto in conclusione dal presidente Follini.

E' necessario recuperare il valore "di una politica che si tenga lontana dagli affari, che faccia tesoro di troppe degenerazioni che troppe persone perbene hanno pagato a troppo caro prezzo".Per il leader del Udc infine, l'Unione dei democratici cristiani e di centro "è ormai una realtà, è già nato a maggio da un battesimo elettorale.

Tra due mesi - ha assicurato - terremo il nostro primo congresso, abbiamo cominciato un cammino che va concluso perché è giusto, è dovuto agli elettori.

Solo una follia insana ci potrebbe far deragliare e io - ha concluso tra gli applausi - questa follia non la coltivo".

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