14 OTT 2002

Ue: "Il ruolo internazionale dell'Ue e il processo di allargamento" (con Fini e Prodi)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 3 min

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Prodi spinge ad abbandonare il principio dell'unanimità, passando a quello di maggioranza, e richiama la "logica americana".

Fini assicura: nessun superstato, ma una federazione di Stati nazionaliBologna, 12 ottobre 2002 - L'Istituto affari internazionali e la Commissione europea hanno promosso una conferenza sul tema "Il ruolo internazionale dell'Ue e il processo di allargamento", a cui hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, in veste di membro della Convenzione europea designato dal governo, e Romano Prodi, presidente della Commissione europea.Prodi,
decisioni a maggioranza, basta con l'unanimità"Ci vuole la maggioranza dei Paesi e la maggioranza dei popoli, basta con l'unanimità".

Questo il concetto principale che Prodi ha voluto esprimere nel suo intervento, in cui ha sostenuto con decisione l'adozione del principio di maggioranza nelle decisioni future dell'Europa, l'importanza della Convenzione e del processo di riforma istituzionale.Senza riforme, ha avvertito, l'Europa rischierebbe di diventare "un grande spazio economico senz'anima".La "logica americana""Europa delle nazioni ed Europa dei popoli: per votare qualcosa - ha proposto - ci vuole la maggioranza dei Paesi e la maggioranza delle popolazioni.

E' garanzia per i piccoli e per i grandi Paesi.

E' la logica americana: il Congresso rappresenta la proporzione degli abitanti degli Stati Uniti, mentre il Senato rappresenta gli Stati", ha spiegato Prodi."Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia da sole non hanno nessuna possibilità di avere un ruolo nella politica estera e nella politica militare del mondo", ha avvertito il presidente della Commissione europea."Unificazione" d'Europa, non allargamentoRiguardo il prossimo allargamento a 10 nuovi paesi nel 2004, Prodi ha sottolineato che si dovrebbe parlare di "unificazione d'Europa" anziché di allargamento.Democrazia e legittimitàA suo giudizio, il processo sarà comunque lungo ed è necessario "fare una Convenzione perfetta perché non se ne avrà un'altra prima di altri 40-50 anni".

Prodi ha quindi sollecitato a discutere della Presidenza della Ue, sia perché i cittadini hanno bisogno di poter meglio identificare l'Europa con un volto, sia perché il sistema di rotazione semestrale va rivisto nell'ottica dell'allargamento.E' necessario trovare insomma, "una soluzione soddisfacente in termini di democrazia e legittimità e che semplifichi il sistema senza dare vita a inutili duplicazioni o rischiare conflitti di legittimità".Fini, verso una federazione di Stati nazionaliNel suo intervento, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, membro della Convenzione designato dal governo italiano, ha preso atto con favore come "ormai tutti siano sostanzialmente d'accordo per lavorare a una Federazione europea di Stati nazionali.

Chi paventava un superstato, oggi è tranquillo", ha assicurato.Il futuro nome dell'Unione per Fini dipenderà dalla capacità degli europei "di sentirsi non soltanto figli di un nome, di una identità, ma anche di realizzare delle istituzioni che rappresentino gli interessi legittimi di tutti gli europei".Ue soggetto unitario nella politica internazionaleCiò che ancora manca e che il vicepremier si è augurato di veder nascere è "una maggiore unità politica".

"La Convenzione - ha spiegato - sta lavorando ottimamente perché il risultato si ottenga.

Oggi l'Europa è una potenza economica, non è ancora soggetto unitario e primario nella politica internazionale.

L'auspicio è ancor più necessario, se si pensa alla precarietà internazionale, ai venti di guerra"."Mi auguro che l'Europa - ha insistito - riesca nelle prossime settimane a parlare con una sola voce e quindi garantire con un'azione da protagonista il mantenimento della sicurezza e della pace".Una nuova architettura istituzionale"Per raggiungere questi obiettivi - ha avvertito Fini - c'è anzitutto un problema di architettura istituzionale.

Con la decisione giusta di allargare ad altri 10 paesi, nel 2004 diventa un vero continente e se si pensa che le istituzioni che oggi governano l'Europa - ha ricordato - furono concepite sostanzialmente quando questa era un nocciolo ristrettissimo di paesi, si comprende che occorra una nuova architettura istituzionale".Per questo, "il Governo italiano ritiene che sia sbagliato mettere in contrapposizione metodo comunitario e metodo intergovernativo.

Siamo convinti - ha sostenuto il vicepremier - che l'assetto futuro dell'Europa debba partire dall'equilibrio tra la Commissione, il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, il Parlamento europeo, ma anche i Parlamenti nazionali"."L'ultima riunione della Convenzione - ha rivelato - è stata dedicata tutta al ruolo che i Parlamenti nazionali hanno come controllori ex-ante e non ex-post del principio di sussidiarietà, che è il principio cardine dell'Europa".I compiti dell'Europa"Il compito dell'Europa - ha concluso Fini - è fare ciò che i singoli Stati non riescono a fare nel miglior modo possibile per garantire i diritti dei cittadini.

Questo spiega perché politica estera, politica di sicurezza, politica per l'immigrazione e politica ambientale sono tutte materie che rappresenteranno competenza esclusiva dell'Europa".

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  • Presentazione Istituto affari internazionali

    <br>Indice degli interventi
    0:00 Durata: 6 min 20 sec
  • Pier Ugo Calzolari, Rettore Università di Bologna

    0:06 Durata: 3 min 17 sec
  • Flavio Del Bono, assessore regione Emilia Romagna

    0:09 Durata: 2 min 15 sec
  • Robert Evans, direttore Johns Hopkins University

    0:11 Durata: 4 min 18 sec
  • Roberto Santaniello, presiede

    <br>Prima sessione
    0:18 Durata: 1 min 4 sec
  • Reginald Bartholomew, presidente Merril Lynch Italy

    0:19 Durata: 29 min 32 sec
  • Justo Lacunza Balda, presidente Pontificio Istituto studi arabi e islamici

    0:48 Durata: 17 min 27 sec
  • Alojz Peterle, rappresentante Parlamento sloveno alla Convenzione

    1:06 Durata: 10 min 25 sec
  • Umberto Paolucci, vicepresidente Microsoft

    1:16 Durata: 14 min 22 sec
  • Filippo Andreatta, Università di Parma, presiede

    <br>Seconda sessione
    1:30 Durata: 1 min 34 sec
  • Angelo Panebianco, Università di Bologna

    1:32 Durata: 14 min 30 sec
  • Gianni Bonvicini, direttore Istituto affari internazionali

    1:46 Durata: 9 min 32 sec
  • Valdo Spini, deputato Ds

    1:56 Durata: 12 min 35 sec
  • Gianfranco Fini, viceprensidente del Consiglio

    2:09 Durata: 26 min 23 sec
  • Romano Prodi, presidente Commissione europea

    2:35 Durata: 29 min 54 sec