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Roma, 17 marzo 2003 - Il presidente americano George W.
Bush, nel discorso alla nazione pronunciato stasera alle 20 (le ore 2 italiane), ha lanciato l'atteso ultimatum finale a Saddam Hussein: lasciare il potere e il Paese entro 48 ore, altrimenti sarà guerra "in un momento che sceglieremo (La notizia).
Il presidente Usa è stato duro con l'Onu, che non ha fatto fronte alle proprie responsabilità, ripercorrendo quindi le tappe che hanno portato all'attuale stallo diplomatico al palazzo di vetro.
I membri del Consiglio di Sicurezza che hanno annunciato il veto "non hanno la nostra … determinazione" ad agire.
Bush ha poi ricordato i 12 anni di sforzi diplomatici e che nessun dubbio rimane sulle armi di distruzione di massa possedute dall'Iraq.
Infine, ha invitato i generali iracheni a collaborare, avvertendoli che "i crimini di guerra saranno perseguiti" e assicurato che gli iracheni liberati saranno da esempio per il Medio Oriente.
Bush, nel discorso alla nazione pronunciato stasera alle 20 (le ore 2 italiane), ha lanciato l'atteso ultimatum finale a Saddam Hussein: lasciare il potere e il Paese entro 48 ore, altrimenti sarà guerra "in un momento che sceglieremo (La notizia).
Il presidente Usa è stato duro con l'Onu, che non ha fatto fronte alle proprie responsabilità, ripercorrendo quindi le tappe che hanno portato all'attuale stallo diplomatico al palazzo di vetro.
I membri del Consiglio di Sicurezza che hanno annunciato il veto "non hanno la nostra … determinazione" ad agire.
Bush ha poi ricordato i 12 anni di sforzi diplomatici e che nessun dubbio rimane sulle armi di distruzione di massa possedute dall'Iraq.
Infine, ha invitato i generali iracheni a collaborare, avvertendoli che "i crimini di guerra saranno perseguiti" e assicurato che gli iracheni liberati saranno da esempio per il Medio Oriente.
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