22 SET 2003

Margherita: Intervista-Filodiretto con Pierluigi Castagnetti

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 47 min 5 sec
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Roma, 22 settembre 2003 - Intervista-Filodiretto del presidente dei deputati della Margherita Pierluigi Castagnetti a Radio Radicale.

Alle europee in una lista unica dei partiti dell'Ulivo? Sì, ma secondo Castagnetti, alla lista unica deve seguire un gruppo unico: «Ci batteremo fino all'ultimo perché la lista unitaria proposta da Prodi e da lui guidata abbia uno sbarco unitario nel Parlamento europeo», la creazione di «un gruppo unico, composto da deputati sinceramente ed appassionatamente europeisti, in modo da mettere in crisi l'attuale bipolarismo Ppe-Pse che è paralizzante per
l'Europa, richiamando le due grandi Famiglie politiche alle loro responsabilità».L'esponente della Margherita ha poi duramente criticato il governo, per l'inflazione che fa calare il potere d'acquisto delle famiglie, sulle pensioni, sulla legge Gasparri, sul semestre italiano alla presidenza Ue, definito «mediocre ed inutile» Criticato il presidente del Consiglio Berlusconi in particolare: «Ha un modo di procedere doroteo: fa molti annunci e promesse, ma alla fine manca la ciccia, tranne quando sono in ballo gli interessi di Mediaset.

E questo perché al governo manca una guida politica vera».Riguardo la proposta di Bertinotti per una grande manifestazione di piazza con lo scopo di «mandare a casa il governo», Castagnetti avverte che, per quanto giusto che i cittadini facciano sentire la propria voce, «Berlusconi non si manda a casa con le manifestazioni, ma in Parlamento se una parte della maggioranza recupera la sua libertà, oppure lo faranno gli elettori alle prossime elezioni».Rispondendo alla domanda di un ascoltatore, ha infine ammesso che il centrosinistra ha commesso «un grave errore» nel non approvare una normativa sul conflitto di interessi.

«Non lo abbiamo fatto - ha spiegato - per un eccesso di rispetto nei confronti del leader dell'opposizione di allora», sperando di vedersi ripagati da un comportamento più responsabile di Berlusconi.

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