01 OTT 1977

Obiezione di coscienza. Pannella conclude lo sciopero della sete

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Roma, 1 ottobre 1977 - Prendendo atto del gesto di «buona volontà» comunicato dal governo spagnolo, Marco Pannella annuncia con un comunicato la conclusione dello sciopero della sete per il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza in Spagna.

Ecco come Valter Vecellio, giornalista e storico radicale, ha raccontato l'iniziativa nonviolenta: «Nella Spagna appena uscita dal tunnel della dittatura franchista, gli obiettori di coscienza sono puniti con pesanti condanne, decine di anni di carcere.

Nel settembre di quell'anno, due obiettori, richiusi nel carcere di Figueras attendono
di essere processati in Corte marziale.

Non hanno diritto a conoscere i capi di imputazione, non possono avere difensori di fiducia.

Rischiano una pena di otto anni.

Si rivolgono al leader radicale italiano, che ha strappato in Italia una legge per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza.

È una questione di diritti civili anologa a quella italiana, e dunque Marco Pannella, entrato l'anno prima in Parlamento si reca a Barcellona ad incontrare gli obiettori.

Il permesso viene negato, e Pannella inizia uno sciopero della fame e quindi della sete.

Dall'Italia, i radicali, che all'epoca avevano forse tre linee telefoniche, organizzano un intervento presso le massime autorità spagnole.

Sarà di straordinaria efficacia: Pannella viene ricevuto dal Presidente della Camera dei Deputati, dal segretario del Psoe Felipe Gonzales, dal Presidente delle Cortes.

Vi furono promesse, ma con scarsi risultati.

Le condizioni di Pannella si aggravano, ma l'iniziativa prende quota.

Un appello al capo del Governo spagnolo, Suarez, viene sottoscritto da Willy Brandt e da Felipe Gonzales, da François Mitterrand, Pietro Nenni, Olaf Palme.

Arriva la solidarietà del Presidente del Partito socialista belga; dall'Europa si rivolgono al re di Spagna, tra gli altri, Roland Barthes, Simone de Beauvoir, Alberto Moravia, Raphael Alberti e altri.

Tanti.

Alla fine il Governo spagnolo comunicherà al presidente di Pax Christi, Monsignor Bettazzi, di voler risolvere la questione, e difatti, il 25 ottobre, viene annunciata la sospensione "in attesa dell'amnistia" di circa 1000 processi, di cui, 200, riguardano obiettori di coscienza"».

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