22 GEN 2002

Craxi: Berlusconi, Casini e Stefania commemorano il leader socialista (presentazione volume «Craxi una storia»)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 52 min 26 sec

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"Fece una scelta stoica: preferì la libertà piuttosto che implorare pietà ai suoi persecutori", queste pronunciate dal giornalista Ghirelli le parole simbolo della commemorazione a Bettino CraxiRoma, 22 gennaio 2002 - Nella sala del Refettorio, nel palazzo di San Macuto, la presentazione del volume di immagini "Craxi una storia" è stata l'occasione per commemorare la figura del leader socialista.

Sono intervenuti, ricordando Bettino Craxi, Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio, Pierferdinando Casini, Presidente della Camera dei Deputati e Stefania Craxi, presidente della Fondazione
Craxi, figlia del politico scomparso due anni fà.Presenti in platea, in prima fila, Paolo Bonaiuti, Gianni De Michelis, Bobo Craxi, Emilio Colombo e Assunta Almirante.

In sala: i sottosegretari D'Alì, Caldoro e Sgarbi; gli ex ministri Pomicino, Mannino e Mancuso; i deputati Intini, Vizzini, Milioto e Moroni; il presidente di Mediaset Confalonieri, il rappresentante dell'Anp in Italia Nemer Hammad, l'ex portavoce Ghirelli, il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Castellaneta.Riconoscimento della figura di Craxi per l'unità morale e civile del paeseSilvio Berlusconi, sfogliando il libro fotografico dedicato a Bettino Craxi, si è riferito a quanti sono ritratti "sorridenti e riverenti accanto a un uomo al tempo del suo successo, lo stesso uomo lestamente abbandonato, e in certi casi vilipeso, nel tempo della sua disgrazia.

Sono solo miserie che la storia riduce in briciole"."Parlare oggi di Craxi con obiettività - aveva esordito il premier - è finalmente possibile, e questo è certo un indizio di una ritrovata serenità di giudizio", ma a conclusione del suo intervento ha invece affermato "Quando la nebbia del risentimento e dell'incomprensione si sarà dissolta e il ruolo e la figura di Craxi avranno ricevuto il giusto riconoscimento da parte di tutti, l'Italia avrà compiuto un passo avanti decisivo verso quella riconciliazione e quella unità morale e civile che ancora ci mancano".Craxi uomo di governoBerlusconi ha fornito anche un ritratto di Craxi come uomo di governo: "Guidò l'esecutivo con mano fermissima, l'Economist lo definiva l'uomo forte d'Europa.

Domò l'inflazione, sfidando un sindacato classista.

Fu determinante per l'ingresso di Spagna e Portogallo nella Ue.

Autorizzò l'installazione degli euromissili.

Difese la dignità del Paese in circostanze drammaticamente difficili.

Ruppe l'isolamento politico e culturale dei dissidenti dell'est Europa.

Sostenne il popolo palestinese.

Il principio della battaglia per la libertà animò tutta la sua politica estera.

Sostenne i socialisti spagnoli contro Franco, quelli portoghesi contro Salazar, i democratici cileni contro Pinochet, i socialisti greci contro i colonnelli.

Decretò la fine dell'arco costituzionale.

Diede impulso decisivo al secondo Concordato.

Puntò sulle piccole e medie imprese.

Assoggettò i monopoli al mercato.

Sviluppò all'estero il made in Italy.

Comprese, unico, che le tv private, commerciali, libere potevano portare sviluppo, ricchezza, innovazione e libertà per tutto il Paese.

Comprese la lezione del caso Tortora".Ha poi ricordato quanto Craxi fosse apprezzato a livello internazionale: "Molti capi di stato e politici di razza, da Mario Soares a Felipe Gonzalez, a Francesco Cossiga, a Mitterand, gli serbarono e testimoniarono fino alla fine un grande riguardo e un affetto solidale"."Un leader, - ha aggiunto - con una parola sola, roccioso nelle sue convinzioni, rispettoso degli avversari.

Non ha avuto indietro dagli avversari il rispetto che lui aveva riconosciuto loro".L'opposizione non coglie il nesso tra legittimazione popolare e regole uguali per tuttiIl presidente del Consiglio non si è lasciato sfuggire l'occasione per fare espliciti riferimenti al rapporto con l'opposizione.

"Oggi alcuni esponenti della parte più estremista dell'opposizione parlano con degnazione e superbia della 'sovranità popolare', che considerano poco più che un incidente di percorso.

Non capiscono il nesso profondo che intercorre tra legittimazione popolare, legittimazione democratica, e funzionamento del sistema liberale di regole uguali per tutti, che proteggono anche le minoranze, e ne tutelano i diritti.

Quel nesso era il cuore dell'opera politica di Craxi".L'accanimento giudiziario contro CraxiBerlusconi non ha tralasciato di sottolineare le responsabilità di certa magistratura: "Le azioni giudiziarie a lui avverse si sono intrecciate in un clima di odio e di rigetto coltivato da chi, con mezzi impropri, aveva scelto di distruggere l'uomo e la tradizione politica del socialismo e di Dc, Pli, Pri e Psdi".Né ha trascurato di citare le invidie e il giustizialismo della classe politca: "Craxi era molto malato.

Fu allora che si capì che tra Craxi ed una certa parte del sistema politico italiano non c'era solo la linea divisoria delle sentenze maturate nel clima drammatico e a tratti violento di quegli anni.

C'era malanimo ed avversione per un uomo con una superiore capacità di capire le cose e castigare le ipocrisie.

Non avere consentito all'ex Presidente del Consiglio Craxi di curarsi in Italia da uomo libero è stato un segno drammatico di quanto siano lontani il moralismo cieco e la faziosità politica dallo spirito di pietà laica e di amore cristiano".Craxi, un vero amicoRiguardo il suo rapporto personale con Craxi, Berlusconi lo ha definito "un vero amico": "Il rapporto umano con Bettino andava molto al di là delle diversità di esperienza, carattere, formazione, e di visione del mondo.

Forse era fondato proprio su queste diversità".Non meritava di essere liquidato con il marchio dell'infamia"Bettino Craxi fu un grande protagonista della modernizzazione della sinistra italiana.

Non meritava di essere liquidato con il marchio dell'infamia", questo invece il severo commento di Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera, secondo cui bisogna "avere il coraggio e l'onestà intellettuale di distinguere fra i reati connessi al finanziamento illecito della politica e la sua opera di uomo di Stato e di Governo"."Gli errori - ha aggiunto - che egli indubbiamente commise sono in gran parte da ricondurre ai caratteri distorti del sistema politico in cui ci siamo trovati ad operare.

E credo che nessuna delle persona in buona fede possa dichiararsi esente da responsabilità in quegli anni: troppi hanno ritenuto, in questo caso, di poter scagliare la prima pietra, ma io non sono mai stato tra loro".Non una fuga, ma un atto d'accusaNel suo ricordo del padre Staefania Craxi ha tenuto a precisare come sia "morto come un perseguitato politico lontano dal suo paese.

Una fine forse evitabile, non fu una fuga, ma una ribellione e un atto d'accusa"."Per risanare almeno parzialmente il debito che l'Italia ha contratto con Bettino Craxi - ha aggiunto la figlia Stefania - giunga dal Parlamento un segnale di responsabilità che acceleri la necessaria riforma della giustizia, poiché la verità sul passato è importante ma ancora più importante è creare le condizioni affinché ciò che è successo non possa più accadere".Anche intitolare il ponte sullo Stretto di Messina a Bettino Craxi sarebbe "un piccolo gesto riparatore" in memoria del padre che già agli inizi degli anni '80 sostenne la costruzione del ponte come fattore di sviluppo per il Sud e come simbolo di un legame tra i popoli del Mediterraneo."Oggi difenderebbe la libertà di Arafat", ha concluso Stefania, raccontando dell'amore del padre per il valore della libertà.

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  • Stefania Craxi, presidente Fondazione Craxi, introduce

    <p>Indice degli interventi
    0:00 Durata: 14 sec
  • Pieferdinando Casini, Presidente della Camera dei Deputati

    0:00 Durata: 11 min 4 sec
  • Antonio Ghirelli, giornalista, autore prefazione del libro

    0:11 Durata: 6 min 52 sec
  • Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio

    0:18 Durata: 18 min 44 sec
  • Stefania Craxi

    <p><strong>In questo articolo</strong><br> Il ricordo di Berlusconi<br> Il ricordo di Casini<br> Il ricordo della figlia Stefania
    0:36 Durata: 15 min 32 sec