24 APR 2001

Verso il Satyagraha: Emma Bonino a TG1 «Ciampi ammetta che in Italia qualcosa non ha funzionato»

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 min 32 sec
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Roma, 24 aprile 2001 - "Mi auguro che il presidente della Repubblica che può, ed in base alla costituzione deve, riconosca che qualcosa nel dibattito politico non ha funzionato e non funziona, e non costringa, chi vive in Italia, a doversi dimettere o dalla vita o dalla dignità civile di cittadini".

Così, a due giorni dall'inizio del grande Satyagraha radicale, Emma Bonino in un intervista al TG1 ha illustrato le motivazioni e gli obiettivi del proprio sciopero totale della fame e della sete (che non è ancora cominciato come invece erroneamente annunciato dalla conduttrice, Lilli
Gruber).

Dopo aver ricordato il proprio unico precedente di sciopero totale negli anni '70 il cui obiettivo era quello di "portare alla luce ed alla conoscenza lo scempio dell'aborto clandestino che colpiva milioni di donne e che poi siamo riusciti a legalizzare", la leader radicale ha illustrato le motivazioni che la indurranno entro poche ore ad intraprendere questa drammatica iniziativa: "Di nuovo - ha affermato - per portare conosenza, legalità nell'informazione e nella politica italiana, affinchè agli italiani sia restituita la conoscenza sulle grandi opzioni del paese".

Emma Bonino ha citato i temi della libertà di ricerca scientifica, in particolare per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, dai cui risultati - secondo il rapporto Veronesi-Dulbecco - potrebbero derivare speranze per dieci milioni di italiani, ma anche di altri diritti civili ed umani concernenti la vita e la morte a partire dalla legalizzazione dell'eutanasia e la completa attuazione della "terapia del dolore", conl 'uso degli oppiacei come antidolorifici per i malati terminali.

La leader radicale ha inoltre ricordato i temi delle riforme economiche ed istituzionali, cui ai cittadini è tolta qualsiasi possibilità di conoscenza.Emma Bonino, è dunque pronta a cominciare la propria iniziativa nonviolenta, in attesa che il Capo dello Stato, cui i radicali chiedono una presa d'atto di un cattivo funzionamento delle istituzioni nel nostro paese, possa intervenire per consentire ad Emma Bonino e Luca Coscioni, che contestualmente inizierà una autoriduzione della propria terapaia farmacologica, di considerare superate le condizioni che li inducono a rischiare la vita.

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