28 GIU 2001

Vaticano: Castità ed astinenza unica forma di prevenzione contro l'Aids

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Fedeltà coniugale, castità ed astienza: questa la forma di prevenzione che il Vaticano ha proposto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite riunita per discutere della lotta all'Aids.28 giugno 2001- Nel corso della Sessione Speciale sulla lotta all'Aids dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York dal 25 al 27 giugno 2001, per rinnovare alla comunità internazionale le posizioni del Vaticano, a nome del Pontefice è intervenuto l'arcivescono Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari e capo della delegazione della santa sede.

L'arcivescovo ha anzitutto rivendicato l'impegno della Santa Sede nella lotta all'Aids richiamando l'impegno umanitario delle associazioni cattoliche e dello Stesso Vaticano, per poi aggiungere che la prevenzione è necessaria molto più delle cure che non possono far altro che alleviare le sofferenze.Una malattia dello spiritoBarragan ha dedicato il proprio intervento anzitutto ad illustrare nuovamente cosa intenda la Chiesa Cattolica romana per "prevenzione".

Essa "richiede una onesta valutazione della natura reale della malattia" che il Vaticano considera "una realtà che interessa la persona nella sua interezza".

Infatti - ha spigato Barragan - in molti casi, l'Aids implica "problemi a livello di valori esistenziali", si tratta, infatti di una "malattia dello spirito" che non nuoce soltanto al corpo, ma a tutta la persona umana, "i rapporti interpersonali, la vita sociale" e spesso è accompagnata "da una crisi dei valori morali".Castità ed astinenza, unica prevenzione"Per quanto riguarda la trasmissione sessuale della malattia - ha proseguito l'Arcivescovo - la prevenzione migliore e più efficace consiste nell'esercizio dei valori autentici della vita, dell'amore e della sessualità".

Solo tenendo in giusta considerazione questi valori gli uomini e le donne potranno raggiungere il proprio completamento personale attraverso la maturità affettiva ed un uso adeguato dell'attività sessuale: la fedeltà coniugale, anzitutto quindi, per la quale "le coppie tengono un comportamento che gli consente di prevenire dal contagio dall'Aids".

"Nessuno può negare che la licenza sessuale aumenta il pericolo di contrarre la malattia" - ha proseguito Barragan - affermando che proprio "in questo contesto che i valori della fedeltà matrimoniale, della castità e dell'astinenza possono essere capiti meglio".

"La prevenzione e la formazione che la promuove, si realizzano nel rispetto della dignità umana e del destino transcendente della persona escludendo le campagne che diffondono modelli di comportamento che distruggono la vita e promuovono la diffusione del male".Vaticano AntiglobalL'arcivescovo Barragan ha trovato modo per reiterare il messaggio della chiesa cattolica per la "promozione di una giustizia sociale internazionale", e promuovere una situazione nella quale "le considerazioni economiche non servano da criterio unico per la globalizzazione incontrollata".

Javier Lozano Barragan ha citato l'ammonimento del Papa che "ci ricorda la convinzione più volte espressa della Chiesa che vi sia una 'ipoteca sociale' su ogni proprietà privata, e che questo concetto può essere applicato anche alla 'proprietà intellettuale'".

Sua Eminenza, ha quindi condannato "la legge del solo profitto che non può essere applicata nella lotta contro la fame, la malattia e la povertà".Dopo aver ribadito il sostegno della Santa Sede ai piani internazionali per la lotta alla malattia, il rappresentante vaticano ha chiesto che l'azione della comunità internazionale sia incentrata all'educazione "sui valori della vita, dell'amore e della sessualità", così come nella lotta per l'affermazione dell'uguaglianza tra l'uomo e la donna, contro ogni forma di discriminazione dei malati, cui deve essere garantito il necessario "supporto spirituale".La santa Sede invita la società civile, e gli umomini di buona volontà ad impegnarsi a fondo nella lotta contro l'aids, ma soprattutto invita fermamente le nazioni industrializzate ad aiutare gli stati bisognosi nella campagna contro l'aids, anzitutto impegnandosi ad impedire ogni forma di colonialismo, a partire dallo sfruttamento sessuale connesso al turismo ed all'immigrazione.

Il rappresentante vaticano ha chiesto altresì ai paesi più ricchi di intervenire per ridurre i prezzi delle medicine necessarie a curare l'Aids, di intensificare le campagne per prevenire la trasmissione della malattia da madre in figlio, e di prestare particolare attenzione al trattamento dei malati, agli orfani ed ai gruppi più vulnerabili.

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riduci

  • Marco Pannella contro la campagna demografica in Africa del Vaticano (Manifestazione di Porta Pia del 20 settembre 2000)

  • Il sito della Sessione Speciale dell'Assemblea Generale ONU

  • Il testo integrale (In inglese) dell'intervento dell'arcivescovo Barragan

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