13 AGO 2001

Radicali: Conversazione settimanale con Marco Pannella, La curia vaticana è un avversario politico ufficiale

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 1 min
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Roma, 12 agosto 2001 - Al centro della conversazione settimanale tra Marco Pannella ed il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin le prossime scadenze e le prossime iniziative radicali a partire dall'appuntamento di Ferragosto a Piazza San Pietro intorno al presidente di Radicali Italiani, Luca Coscioni in difesa della libertà e della laicità della ricerca scientifica, contro quello che il leader radicale definisce "un avversario politico ufficiale, formale, corrisposto, la curia vaticana ed il suo potere mondano".

Argomento di discussione anche il pericolo della ripresa terroristica
all'indomani degli scontri di Genova in occasione del summit del G8 e la questione mediorientale tornata brutalmente d'attualità nelle ultime ore.Libertà di cura e di ricercaSulla scia della decisione presa dal presidente americano George W.

Bush nei giorni scorsi di "legittimare" con riserva la ricerca sulle cellule staminali embrionali, ed in vista della manifestazione di Radicali Italiani il 15 agosto in piazza S.Pietro, Marco Pannella si è soffermato a lungo sulla proposta radicale, rilanciata già nei mesi scorsi, per una concezione liberale della scienza.Il problema principale è ancora una volta il silenzio che circonda le battaglie radicali, nonostante "vi siano scienziati 'ufficialmente' importanti che si pronunciano a favore della ricerca sugli embrioni sovrannumerari", e grazie probabilmente all'assenza di "forze o personalità politiche che riconoscano laicamente il fronte di lotta contro la grande battaglia che il Vaticano coordina nel mondo contemporaneo".Il leader radicale identifica così immediatamente "l'avversario politico ufficiale", riconoscendolo nella "curia vaticana", "di cui l'Italia è la grande corazzata".

Curia che invece "la prima cosa che dovrebbe fare è riconoscere il Tribunale penale internazionale", evitando casi come quello di don Atanasio Sumba Bura, ricercato dal tribunale di Arusha e rifugiatosi presso la curia di Firenze.Pannella pone quindi il problema "per questa umanità del rientro dolce in due miliardi di abitanti", rispetto agli attuali oltre cinque miliardi.

Problema nato dalla cultura "sessuofoba" della curia vaticana, che "è una comunità antropologicamente monosessuale, che risente psichicamente di questa sua condizione"."Dobbiamo bombardare di conoscenza tutte le dittature del mondo"L'ordigno esploso nei giorni scorsi a Venezia, e la polemica sulle rivendicazioni successive, offre a Pannella la possibilità di mettere in luce la vera anima delle lotte non violente, e di tornare su alcuni aspetti emersi durante la protesta per il vertice G8 di Genova."In Spagna ed in Inghilterra - ha evidenziato il leader radicale - convivono con questi problemi tutti i giorni.

Da noi, in Italia, in nome dell'unità nazionale, del clima bipartisan, sembra ci sia il bisogno di avere il terrorismo"."Quello che sul piano formale abbiamo prodotto nella nostra storia diventa oggi di attualità - ha sottolineato Pannella - Come per la non violenza, strumento incredibile, che però necessita di cultura democratica".Il commento del leader radicale alla non-violenza sbandierata da "Bertinotti, Casarini e gli anti-global", non si fa attendere, ed è incentrato tutto sul senso della cultura della non violenza, che se è vero che "rappresenta una grande arma liberale", richiede però "responsabilità e conoscenza".

"Bertinotti quando evoca la non violenza - ha concluso Pannella - deve avere non solo rispetto della sua stessa legalità, ma deve essere portatore anche dell'alternativa politica che si propone.

E noi radicali, con settanta proposte referendarie, abbiamo un vero programma di governo".Israele nell'Unione EuropeaLa crisi in Medio Oriente è uno degli ultimi temi toccati nella conversazione, e dopo i fatti degli ultimi giorni con due attentati suicidi, l'urgenza dell'adesione di Israele all'Unione Europea, appare ancor più importante."Il grande problema del Medio Oriente - ha osservato Pannella - come pure del Tibet, è un immenso problema di classe, di grandi scontri di alternative sociali.

La vera urgenza è quella di permettere che l'unica democrazia di quell'area entri nell'Europa, in modo da poter dare a quelle popolazioni pane, pane sociale".Il leader radicale mette infine in evidenza come "occorra immaginare un piano di conversione, non solo delle strutture militari, ma anche di quelle di sicurezza".

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