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Roma, 8 settembre 2001 - In una conferenza stampa presso la sede di via di Torre Argentina, Radicali Italiani hanno presentato le 25 proposte di legge di iniziativa popolare recentemente depositate in Cassazione e sulle quali si comincierà a raccogliere le firme nel week-end del 21, 22 e 23 settembre prossimo in tutta Italia, con un prologo a Roma, il 20 settembre in occasione della giornata di celebrazione anticlericale della breccia di Porta Pia.
Un vero programma di governoCome ha spiegato il segretario Daniele Capezzone, si tratta di un vero e proprio "programma di governo" liberale, … liberista e libertario, costituito da una serie di proposte che si collocano nella tradizione delle battaglie storiche dei radicali: dalle riforme istituzionali a quelle della giustizia, dalla riforma delle pensioni e del mercato del lavoro al "più grande pacchetto mai presentato" di disposizioni legislative per i diritti individuali e civili.
L'occasione liberale per tuttiRadicali Italiani hanno inoltre precisato che non intendono avvalersi di tutti i sei mesi previsti dalla legge per raccogliere le 50.000 firme necessarie, ma al contrario tenteranno di raggiungere il quorum per depositare in parlamento le proposte di legge nel breve giro di poche settimane, affinchè le proposte possano costituire un punto di riferimento immediato per la ripresa dell'attività politico-parlamentare.
In particolare, è il segretario Daniele Capezzone a sottolineare che Radicali Italiani intendono offrire ai cittadini ed alle forze politiche il pacchetto di proposte come "occasione liberale" per "dare forza alla sinistra liberale possibile ed alla destra liberale possibile contro le certezze di conservazione che ancora vi sono nell'uno e nell'altro schieramento".Della Vedova: Le riforme liberiste per garantire equitàNel pacchetto, come detto, sono riproposti alcune dei provvedimenti di riforma economica e del mercato del lavoro oggetto dei referendum giunti al voto nella primavera del 2000, in cui mancò il quorum grazie al determinante invito astensionista di Silvio Berlusconi.
Ed il presidente di Radicali Italiani, Benedetto Della Vedova a sottolineare, proprio alla luce dei contrasti interni alla maggioranza sui temi della riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, "quanto meglio sarebbe stato se i nodi oggi al centro del dibattito fossero stati sciolti dagli elettori".
Da Della Vedova, è giunto però l'affondo soprattutto nei confronti dell'asse trasversale Cofferati-Maroni-Alemanno.
"Dobbiamo riaffermare con forza - ha affermato l'europarlamentare - che le ragioni delle riforme liberiste non sono tanto le ragioni dell'efficienza e della competitività del sistema Italia, ma sono sempre più ragioni dell'equità" e dunque "si tratta di uno scontro tra chi sceglie di conservare la situazione attuale con una gravissima cifra di inquità e chi crede e chiede, attraverso queste riforme, di sanare questa condizione di iniquità".Cofferati ipocritaDella Vedova, inoltre, non ha mancato di attaccare duramente Cofferati, in particolare sulla proposta di riforma dell'articolo 18 dei lavoratori che il leader Cgil ha nuovamente definito "un diritto di civiltà".
"Credo che l'ipocrisia di Cofferati - ha affermato Della Vedova.- meriterebbe non solo da parte nostra, ma da parte di tutti i suoi interlocutori, una censura netta, foss'anche solo per il fatto che i dipendenti della Cgil licenziati nono godono di quello che lui chiama "diritto di civiltà", derivante dalle garanzie dell'articolo 18".
Un vero programma di governoCome ha spiegato il segretario Daniele Capezzone, si tratta di un vero e proprio "programma di governo" liberale, … liberista e libertario, costituito da una serie di proposte che si collocano nella tradizione delle battaglie storiche dei radicali: dalle riforme istituzionali a quelle della giustizia, dalla riforma delle pensioni e del mercato del lavoro al "più grande pacchetto mai presentato" di disposizioni legislative per i diritti individuali e civili.
L'occasione liberale per tuttiRadicali Italiani hanno inoltre precisato che non intendono avvalersi di tutti i sei mesi previsti dalla legge per raccogliere le 50.000 firme necessarie, ma al contrario tenteranno di raggiungere il quorum per depositare in parlamento le proposte di legge nel breve giro di poche settimane, affinchè le proposte possano costituire un punto di riferimento immediato per la ripresa dell'attività politico-parlamentare.
In particolare, è il segretario Daniele Capezzone a sottolineare che Radicali Italiani intendono offrire ai cittadini ed alle forze politiche il pacchetto di proposte come "occasione liberale" per "dare forza alla sinistra liberale possibile ed alla destra liberale possibile contro le certezze di conservazione che ancora vi sono nell'uno e nell'altro schieramento".Della Vedova: Le riforme liberiste per garantire equitàNel pacchetto, come detto, sono riproposti alcune dei provvedimenti di riforma economica e del mercato del lavoro oggetto dei referendum giunti al voto nella primavera del 2000, in cui mancò il quorum grazie al determinante invito astensionista di Silvio Berlusconi.
Ed il presidente di Radicali Italiani, Benedetto Della Vedova a sottolineare, proprio alla luce dei contrasti interni alla maggioranza sui temi della riforma delle pensioni e del mercato del lavoro, "quanto meglio sarebbe stato se i nodi oggi al centro del dibattito fossero stati sciolti dagli elettori".
Da Della Vedova, è giunto però l'affondo soprattutto nei confronti dell'asse trasversale Cofferati-Maroni-Alemanno.
"Dobbiamo riaffermare con forza - ha affermato l'europarlamentare - che le ragioni delle riforme liberiste non sono tanto le ragioni dell'efficienza e della competitività del sistema Italia, ma sono sempre più ragioni dell'equità" e dunque "si tratta di uno scontro tra chi sceglie di conservare la situazione attuale con una gravissima cifra di inquità e chi crede e chiede, attraverso queste riforme, di sanare questa condizione di iniquità".Cofferati ipocritaDella Vedova, inoltre, non ha mancato di attaccare duramente Cofferati, in particolare sulla proposta di riforma dell'articolo 18 dei lavoratori che il leader Cgil ha nuovamente definito "un diritto di civiltà".
"Credo che l'ipocrisia di Cofferati - ha affermato Della Vedova.- meriterebbe non solo da parte nostra, ma da parte di tutti i suoi interlocutori, una censura netta, foss'anche solo per il fatto che i dipendenti della Cgil licenziati nono godono di quello che lui chiama "diritto di civiltà", derivante dalle garanzie dell'articolo 18".
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