03 OTT 2001

Referendum: Radicali Italiani, Voto referendario del 7 ottobre, un altro capitolo del «caso Italia»

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Roma/Strasburgo, 3 ottobre 2001 - In una conferenza stampa Radicali italiani hanno illustrato le iniziative di denuncia dell'illegalità delle condizioni in cui si è svolta la campagna elettorale per il referendum costituzionale confermativo di domenica 7 ottobre ed in cui si svolgerà la stessa consultazione elettorale: giovedì, falò del certificato di godimento dei diritti politici al Pantheon a Roma ed in altre città italiane.

Domenica, ai seggi, invito ai cittadini a presentare la contestazione formale della illegalità della prova referendaria.

"E' in pieno corso l'attentato ai diritti
civili e politici dei cittadini" ha sottolineato il segretario Daniele Capezzone, rilevando come in base alla legge vigente la campagna elettorale sarebbe dovuta cominciare 45 giorni prima del voto, mentre al contrario la Commissione di Vigilanza non è riuscita ad approvare il regolamento delle trasmissioni Rai ed anche il regolamento dell'Authority per la garanzia delle Telecomunicazioni, è invalido dal momento che avrebbe dovuto essere approvato di concerto con la stessa vigilanza."Si arriva al voto essendo stato impedito ai cittadini di farsi qualsiasi opinione sull'oggetto del voto" ha denunciato Capezzone.

Il segretario di Radicali Italiani ha poi ricordato che quanto accade e sta accadendo in vista del referendum confermativo di domenica prossima, è solo l'ultimo episodio di quello che ha definito "il libro nero sul caso Italia", la pluriennale opera di sequestro dell'istituto referendario.

Dalla giurisprudenza della corte costituzionale al sovvertimento del voto popolare, dalla data di convocazione di alcuni appuntamenti referendari alle consultazioni decise dal voto dei morti e dei fantasmi.

"Osservatori internazionali sul caso Italia mi sembrano sempre più necessari".

Quest la convinzione di Emma Bonino su quanto accade nel nostro paese, nella consapevolezza che la vicenda del prossimo referendum rappresenta solo un ulteriore episodio del progressivo accentuamento del degrado della legalità nel nostro paese.

"Il dossier sul caso Italia si sta riempiendo con grande velocità e con elementi di grandissima rilevanza" - ha detto Bonino sottolineando come il Consiglio Europeo proprio in quelle ore fosse riunito per decidere su uleriori condanne da infliggere all'Italia per il mancato rispetto del diritto in sede di processo civile.

L'ex commissaria europea ha poi ricordato la propria inziativa nonviolenta condotta in prossimità delle scorse elezioni politiche, il grande Satyagrha radicale che la vide protagonista di uno sciopero della sete di 5 giorni e di una dura lotta condotta con oltre 1.400 cittadini che chiedevano che fosse assicurato il "conoscere per deliberare".Quanto all'iniziativa del falò, Bonino ha speigato che esso vuole costituire "un gesto esemplare, il meno inadeguato possibile, che potrà aiutare molti a capire cosa sta succedendo", poichè - ha aggiunto - è importante non lasciar passare inosservato quanto sta succedendo".

Marco Pannella, che come Emma Bonino era in collegamento da Strasburgo ha tenuto anzitutto a precisare che il falò di domani non è affatto un annuncio di diserzione delle urne.

Il leader radicale ha anzi affermato che dopo aver partecipato al falò di giovedì al Pantheon, domenica si recherà al seggio elettorale dove provvederà a denuncerà "la illegalità patente" della consultazione e quindi voterà.

Pannella non è però entrato nel merito della posizione che assumerà al momento del voto, poichè - ha spiegato - il contraddittorio sulle posizioni a confronto è proprio quello che è mancato" e senza di esso non vi è 'conoscere per deliberare', l'assunto fondamentale della democrazia.

"Senza contraddittorio non si conosce o si conosce come negli stati totalitari" ha aggiunto Pannella.Di fronte a questo - ha proseguito Pannella - "non potevamo immaginare che il nostro soggetto politico si trasformasse in un 'ghetto dorato', unico luogo nel quale il contraddittorio poteva realizzarsi" e dunque, la situazione di illegalità, di assenza di conoscenza per i cittadini - ha sottolineato Pannella - "sconfigge completamente la questione del votare a favore o contro il quesito referendario".

Rispetto al falò dei certificati di godimento dei diritti politici di giovedì al Pantheon, Pannella ha parlato "un inizio".

"Ai cittadini - ha affermato - deve essere consentito di simboleggiare con il loro comportamento che nel nestro paese è in fumo, è incenerita la costituzione e i diritti fondamentali del cittadino".

Al di là dell'appuntamento contingente del falò di giovedì, dunque, Pannella ha già preannunciato una data a breve scadenza per organizzare un nuovo grande falò dei certificati di godimento dei diritti politici che possa coinvolgere ampie fasce sociali, a partire dalle famiglie dei carcerati, che vivono sulla propria pelle la cancellazione e l'incenerimento dei loro diritti.

In conclusione Pannella ha aggiunto una propria personalissima considerazione che lo porterà giovedì a partecipare al Falò: un omaggio al mito di Prometeo.

"Voglio rivendicare la capacità dell'umanità di fare delle scoperte per opere di bene e non per il male, rivalutando il momento del fuoco non come catarsi distruttrice, ma come momento che nutre la vita e l'alimenta".L'appuntamento, dunque, giovedì, 4 ottobre alle ore 10.45 al Pantheon.

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