23 OTT 2001

Medio Oriente: Tensione Usa-Israele

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Sharon rifiuta l'invito Usa a ritirarsi dai territori.

Altre vittime in un clima politico e militare molto teso23 ottobre 2001 - aggiornamento ore 1.20 am (CET) Oggi era giunto l'invito dell'amministrazione Usa, molto deciso: "Israele dovrebbe immediatamente lascaire tutti i territori sotto il controllo dell'Autorità Palestinese e non ci dovrebbero essere più incursioni armate".

Così il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Reeker che ha espresso il "disappunto e la deplorazione" statunitense per le azioni israeliane che hanno ucciso numerosi civili palestinesi" le cui morti sono state
definite "inaccettabili"Il No di SharonAlla dura presa di posizione statunitense, però, ha fatto seguito una reazione israeliana di netta chiusura: "L'esercito israeliano restera' sulle sue posizioni finche' sussisteranno minacce di attentati da parte di organizzazioni terroristiche contro le quali Anp non fa nulla".

Questa la dichiarazione del primo ministro Sharon, come riportata dalla radio israeliana che cita una fonte vicina al premier israeliano.La posizione, del resto, è confermata da un comunicato ufficiale dell'ufficio stampa di Sharon nel quale si parla di "diritto all'autodifesa", da parte di Isralele, mentre in precenza tutte le reazioni avevano subordinato il ritiro dai territori palestinesi all'arresto dei responsabili dell'omicidio del ministro Zeevi.Una nuova giornata di tensioni armateMentre lo scontro diplomatico tra Usa ed Israele raggiunge livelli alti di tensione, sul fronte militare si registrano scontri nei territori, che hanno provocato l'uccisione di un palestinese colpito da un colpo esploso da un tank.Una ulteriore notizia ha infiammato gli animi: la morte di un esponente di Hamas esploso in un'autobomba che viene attribuita all'esercito israeliano da parte del movimento palestinese.Fronte interno: Peres difende il GovernoDopo le tensioni dei giorni scorsi, oggi Shimon Peres ha ritirato la minaccia di rottura del governo di unità nazionale: "Ritengo - ha dichiarato il ministro degli esteri - che noi dobbiamo continuare a collaborare per fronteggiare una situazione estremamente difficile al meglio delle nostre possibilità".

Peres non ha disconosciuto le difficoltà, ma - ha aggiunto - "siamo insieme nella tempesta".Le difficoltà interne di cui ha parlato Peres sono state confermata dalla manifestazione della destra israeliana, che ha portato in piazza 80mila persone in occasione di una commemorazione del ministro Zeevi.

I cartelli recitavano slogan espliciti: "Peres chiudi il becco", "Sharon apri gli occhi", "Fuori Arafat, ritorna la sicurezza".

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