16 NOV 2001

Articolo 18: Intervista a Benedetto Della Vedova, "Ds già vecchi, Governo privo di coraggio"

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Sulla "timida" riforma abbozzata dal Governo sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratiri, il presidente di Radicali Radicali Italiani critica sia la reazione dei Ds, che la limitatezza della proposta del Governo.16 navembre 2001 - Ieri il governo ha annunciato di aver approvato un disegno di legge delega, che - tra le altre cose - include anche una "sperimentazione" (come è stata definita dallo stesso Governo) sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, la previsione legislativa che prevede il reintegro per il lavoratore ingiustamente licenziato.

La proposta del governo è di sospendere
l'applicazione del suddetto articolo in tre situazioni : per le aziende che emrgono dal sommerso, per le aziende che decidono di trasformare contratti a termine in contratti a tempo indeterminato e per le aziende sotto i 15 dipendenti che con nuove assunzioni superassero tale soglia.Immediata è stata la durissima reazione del sindacato e anche delle forze di sinistra, unite sotto le bandiere della Fiom hanno gridato all'attentato ai diritti dei lavoratori.Nella intervista rilasciata a Claudio Landi, Benedetto Della Vedova riserva le proprie osservazioni critiche ai Ds, in campo in prima linea proprio nell'immediata del loro secondo congresso: "Le dure critiche di D’Alema e Fassino - ha osservato Della Vedova - a proposito delle novità annunciate dal Governo sul mercato del lavoro, rappresentano un pessimo viatico per il Congresso dei DS.

Le critiche di “metodo” ma anche di “merito” nei confronti della messa in discussione del tabù dell’articolo 18, cancellano le speranze di una svolta riformatrice e blairiana degli ex-comunisti italiani, che restano saldamente ancorati al più obsoleto e inconcludente conservatorismo sociale, impegnati più a rintuzzare l’offensiva di un sindacato corporativo e ancor più conservatore di privilegi e posizioni di rendita, che non ad offrire una credibile prospettiva di innovazione riformatrice".

"Ed è paradossale - ha aggiunto - che la levata di scudi riguardi un provvedimento che andrebbe invece contestato per la sua timidezza e mancanza di coraggio".

Infatti, per Della Vedova "le limitazioni imposte a questa “sperimentazione” non mettono davvero in discussione l’impianto rigido del mercato del lavoro italiano.

Le “eccezioni” introdotte confermano la regola di un assetto del mercato del lavoro inefficiente ed iniquo, soprattutto nei confronti dei lavori più giovani, sulle spalle dei quali, anche dopo questi provvedimenti, continuerà a ricadere per intero l’onere di assicurare al sistema nel suo complesso maggiore flessibilità e capacità competitiva".

Il presidente di Radicali Italiani non ha mancato di ricordare la soluzione radicale con l’abolizione del reintegro e la sua sostituzione con un congruo indennizzo monetario, "proposta con il referendum due anni fa e ribadita in un disegno di legge di iniziativa popolare su cui è in corso la raccolta delle firme, rappresentano l’unica via in grado di assicurare concretamente una maggiore flessibilità e, per questa via, l’aumento della competitività e dell’occupazione".

Essa - ha concluso - è l’unica proposta sulla quale varrebbe davvero la pena di discutere.".

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