18 NOV 2001

Afghanistan: Per le donne di Kabul non servono digiuni pacifisti, ma obiettivi nonviolenti concreti

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Registrazione di "Afghanistan: Per le donne di Kabul non servono digiuni pacifisti, ma obiettivi nonviolenti concreti", registrato domenica 18 novembre 2001 alle 00:00.
  • In azione Modulo adesione al Satyagraha mondiale <strong>Altri servizi</strong> 18.11.2001 - Emma Bonino scrive a Laura Bush e Cherie Blair 17.11.2001 - Il discorso di Laura Bush 17.11.2001 - Anche gli Usa in campo per le donne afgane 14.11.2001 - Emma Bonino al Parlamento Europeo 13.11.2001 - Marco Pannella a Diario di Guerra (LA7) 13.11.2001 - L'annuncio del Satyagraha mondiale 22.10.2001 - Emma Bonino a Radio24, «Nel 1997 il problema Afghanistan era sotto gli occhi di tutti» 6.10.2001 - Emma Bonino, "Denunciai al mondo il pericolo taleban" (06-10-2001)<strong>Links</strong> 29 settembre 1997: L'arresto a Kabul 8 marzo 1998: Un fiore per le donne di Kabul Pacifisti e i comunisti si uniscono al 'digiuno per la pace' promosso dal Papa, ma si tratta di buona coscienza a buon mercato. La mobilitazione nonviolenta ha però bisogno di un obiettivo concreto. Il grande Satyagraha radicale del 24 novembre chiede l'ingresso delle donne nel governo afgano<p>19 novembre 2001<p>Crescono le adesioni alla giornata mondiale di digiuno e di nonviolenza promossa dai radicali per il prossimo 24 novembre: oltre 150 parlamentari, 39 membri del parlamento europeo e personalità di tutto il mondo hanno comunicato la loro adesione all'iniziativa.<p><strong>Donne italiane per Emma Bonino</strong><p>Domani (martedi), intanto un gruppo di deputate italiane hanno promosso una conferenza stampa a sostegno di Emma Bonino, leader dell'iniziativa internazionale per ottenere l'ingresso delle donne afgane nella comunità internazionale. <p>Daniela Santanche', Alessandra Mussolini, Anselma Dell'Olio, Barbara Palombelli, Paola De Benedetti nell'annunciare l'iniziativa esprimono il proprio sostegno deciso alla proposta di Emma Bonino "di invocare una rappresentanza femminile nel prossimo governo dell'Afghanistan e i rispetto dei diritti umani e civili delle donne di Kabul umiliate dal burqa".<p><strong>Pacifisti, digiuno a buon mercato</strong><p>Se l'iniziativa radicale cresce con tante adesioni, nella giornata odierna, si è appreso l'entusiastica adesione di pacifisti e comunisti nostrani alla giornata di digiuno per la pace promossa da Papa Giovanni Paolo II.<p>E' l'europarlamentare e presidente di Radicali Italiani, Benedetto Della Vedova a stigmatizzare una adesione da parte da parte di chi ha "condannato e contrastato in ogni modo l’azione militare che sembra oggi sul punto di creare le condizioni per il ripristino della pace nella legalità e nella libertà per milioni di cittadini afgani".<br> Costoro, afferma Della Vedova - "cercano ora buona coscienza a buon mercato. Fosse per loro, infatti, il popolo afgano ancora sarebbe saldamente sotto il tallone liberticida e violento dei Talebani e dei terroristi da loro protetti".<p>Al contrario Della Vedova sottolinea come la giornata mondiale di satyagraha e di digiuno per sabato 24 novembre indetta dai radicali abbia un un obiettivo politico preciso: "ottenere la partecipazione di una rappresentanza qualificata di donne nel nuovo". <br>Della Vedova conclude sottolineando che "chi ha responsabilità politiche dovrebbe riconoscere che il consolidamento della pace nella giustizia, nella libertà e nello Stato di diritto per gli afgani, ha oggi bisogno di iniziative politiche difficili ma concrete e non di comprensibili ma generici appelli alla coscienza degli uomini di buona volontà".<p> Emma Bonino, dal canto suo, in queste ore continua a ribadire il proprio invito di passare dalle parole ai fatti, ieri rivolto con una lettera aperta alle first-ladies di Usa e Gran Bretaga ed oggi ribadito a tutti: 'E' importante - ha affermato - che dalle parole si passi ai fatti. Si e' gia' pianto troppo sulle donne afghane, ora occorre una mobilitazione internazionale". E' inaccettabile - ha aggiunto "piangere sugli orrori delle donne afghane che sino all'11 settembre erano del tutto sconosciute''.<p><strong>La pricipessa Hassan d'accordo con Emma Bonino</strong><p>Una adesione significativa all'iniziativa radicale è giunta dalla famiglia di Re Zahir in esilio a Roma, la principessa Luciana Hassan, moglie di Abdul Hassan: ''Le donne afghane - ha affermato - sono capacissime e intelligentissime. In molte soprattutto di qualche generazione fa hanno studiato e sono aperte ed emancipate. E' assolutamente necessario che vengano coinvolte in futuro governo del paese. Hanno il diritto e il dovere di partecipare alla leadership della nazione per la quale hanno anche combattutto e di sostenere quelle donne che ancora esitano ad abbandonare il burka, affinche'