07 MAR 2002

Cgil: Intervento di Cofferati a Torino: "Lo sciopero generale è contro l'intera politica economico-sociale del Governo"

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Il leader Cgil insiste: "E' indispensabile un cambiamento radicale delle politiche del governo" Torino, 7 marzo 2002 - Fa tappa in piemonte Sergio Cofferati nella sua serie di incontri che precedono i due appuntamenti di mobilitazione in vista della manifestazione nazionale del 23 marzo e dello sciopero generale del 5 aprile.

Nel corso dell'intervento Cofferati ha ribadito la fermezza della posizione della Cgil, rilevando come l'azione del sindacato abbia generato delle crepe all'interno della compagine governativa."E' evidente - ha detto il leader della Cgil  - che nella confusione che
mostrano, nella babele del linguaggio c'è un primo effetto: hanno timore delle nostre iniziative" intorno alle quale "cresce il consenso" e dunque, questo induce ad "insistere ed andare avanti".

Contro l'intera politica economico-sociale del Governo Il leader sindacale ha dunque rilanciato tutte le manifestazioni di lotta sindacale contro la politica del Governo, ed esse non sono solo rivolte a contestare le proposte di deroga dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che pure - ha ammesso - ha una importante funzione simbolica.

Cofferati ha esplicitamente ribadito che le iniziative della Cgil sono dirette contro l'intera politica economico-sociale del governo, e dunque, l'obiettivo del sindacato è quello di ottenere "un cambiamento radicale delle politiche del governo" La delega fiscale rovescia il criterio della solidarietà Al centro della serrata critica di Cofferati è dunque tutta la strategia dell’esecutivo, a partire dall'utilizzo estensivo del disegno di legge delega.

Cinque sono le questioni sulle quali Cofferati ha attaccato la politica del governo di centrodestra, a partire dall'assenza di una politica sul Mezzogiorno.

Dura contestazione nei confronti del disegno di legge delega in materia fiscale che - per Cofferati - va contro il criterio della progressività sancito dalla Costituzione, e "produce una nuova distribuzione profondamente iniqua per i più deboli: "E' il rovesciamento della solidarietà - ha detto - perchè si toglie ai poveri per dare ai ricchi".

Inoltre, se diminuisce il gettito fiscale - ha denunciato Cofferati - si ridurranno le prestazioni sociali e questo occorre dirlo a coloro che si sentono annunciare una diminuzione delle tasse.

La delega previdenziale creerà problemi irrisolvibili Oggetto di critica anche la delega in materia previdenziale, rispetto alla quale Cofferati ha contestato non solo la decontribuzione che "creerà problemi irrisolvibili", ma anche l'attuazione dell'abolizione dell'obbligo di pensionamento per limiti di anzianità: con la proposta del Governo - ha accusato il leader della Cgil - "decide il padrone se puoi restare o meno".

Analogamente, sul Tfr Cofferati ha contestato la decisione di destinare obbligatoriamente "sequestro della liquidazione fatto dalle imprese al sequestro della liquidazione fatta da un fondo".

Non si media sui diritti Quanto al rapporto con le altre confederazioni sindacali, Cofferati ha ribadito anche su questo fronte la linea intransigente: "L'unità - ha detto - si costruisce attraverso delle mediazioni ma che portino ad una convergenza di merito".

Il leader della Cigl ha quindi ricordato i motivi che hanno indotto la Cgil a non accettare l'apertura di un tavolo di dialogo sociale avanzata dal Governo sulle deleghe in materia del lavoro.

Cofferati ha infatti ricordato che la Cgil aveva posto come condizione per partecipare alla trattativa lo stralcio della delega sul lavoro, posizione precedentemente sostenuta insieme alle altre confederazioni: "Hanno rifiutato lo stralcio - ha ricordato - e quindi non siamo disponibili a negoziare quelle materie" poichè "si media sui salari, non sui diritti".

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