18 MAR 2002

Ulivo: "Partiti, movimenti, cittadini", Rutelli e Fassino incontrano Flores d'Arcais e i "girotondini"

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A Roma nuova tappa del serrato confronto nel centrosinistra: faccia a faccia tra i due principali leader e i "movimenti dei girotondi"Roma, 18 marzo 2002 - Incontro pubblico tra i leader del centrosinistra, Francesco Rutelli e Piero Fassino ed i rappresentanti dei movimenti che stanno scuotendo il centrosinistra negli ultimi giorni, capeggiati dall'organizzatore dell'ormai celebre manifestazione del Palavobis, Paolo Flores d'ArcaisNecessario discutereNon è in discussione il concetto di unità.

Questo è quanto assicura Paolo Flores D’Arcais a Piero Fassino e a Francesco Rutelli.

Ma non è in
nome dell’unità che si evitano le polemiche e occorre discutere, all’interno della coalizione, con franchezza di quello che non funziona.In primo luogo nell’esperienza recente del centrosinistra la “bicamerale pesa come un macigno”, persone come “Schifani e Vito si fanno forza di quegli accordi per mettere in difficoltà la sinistra”.

La vergogna è la bozza Boato, secondo Flores un’indegnità, firmata da Berlusconi e D’Alema, “di cui Licio Gelli chiese il diritto d’autore perché su quel piano rileggeva la sua bozza di Rinascita Democratica”.Le accuseE “D’Alema ancora la sostiene”.

Flores non chiede ai vertici una autocritica staliniana, ricordando di essere stato espulso “vite fa per antistalinismo”, ma chiede l’ammissione pubblica dell’errore che per ora è stata fatto solo da Rutelli.Sempre Rutelli, l’unico a distinguersi nell’affermare senza esitazioni che “riteneva inaccettabile il pacchetto Cda Rai”, e solo Rutelli a chiedere che “i consiglieri di centrosinistra si dimettano”.

Flores afferma di apprezzare quella presa di posizione ed esorta a disporsi sulla stessa linea di intransigenza.A Rutelli però Flores rinfaccia il caso Carra, un “condannato in via definitiva che non può essere un dirigente della Margherita”.

A Fassino inoltre riprovare una tavola rotonda al Foglio, in cui l’ex ministro di giustizia definì coraggioso il discorso di Craxi nel 1992 sul finanziamento pubblico ai partiti.Le prospettiveUna ricetta Flores D’Arcais la indica anche sulla questione del finanziamento della politica, e propone di “pagare non in soldi ma con risorse i debiti dei partiti”, e non ricorda però che su questa questione i radicali hanno messo in campo fin dagli anni Settanta numerosissime iniziative.Il centrosinistra - conclude Flores D’Arcais – deve riconoscere che “intorno a Cofferati un’altra Italia possibile già c’è” e di lì occorre ripartire.Guardare al futuroBasta parlare di Bicamerale.

Questo l’invito che Piero Fassino rivolge ai “girotondini”.

Il segretario chiede spazio per la politica e mette in guardia i movimenti affiché escano dal complesso delle recriminazioni.

“Non ho fatto parte della Bicamerale – aggiunge - chiedetelo a chi c'era, e nel 1992 non potevo alzarmi in piedi quando Craxi chiese a tutti di riconoscere di far parte di un sistema di corruzione, perché sono stato eletto nel 1994”.L'idea della Bicamerale “era alla prima pagina e al primo punto del programma dell'Ulivo del 1996”, questo perché “le riforme non si fanno con l'autosufficienza della maggioranza.

Le regole del gioco si cambiano insieme, con un consenso molto largo”.

Se si dovessero “fare le riforme a colpi di maggioranza - prosegue Fassino - vorrebbe dire che ogni volta che qualcuno vince, cambia continuamente le regole”.Circa la cosiddetta 'bozza Boato' sulla giustizia, contestatissima dagli esponenti dei girotondi, Fassino aggiunge che essa non mai stata presa in considerazione e che Il governo del centrosinistra, una volta depositata quella bozza, “non ha ripreso nessuna di quelle proposte”.Il linguaggio dell’opposizione, per il leader dei Ds, non deve concretizzarsi solo in “un urlo che dura qualche secondo, che poi si spegne e torna il silenzio”.

In questo senso la battaglia in Rai “è appena iniziata e la cosa più facile è andarsene, ma non si tratterebbe di un atto forte”.

Fassino non appoggia quindi l’idea di suggerire “ai due consiglieri d'amministrazione Zanda e Donzelli di abbandonare il Cda per protesta”.A Flores d'Arcais, che gli ha rimproverato di aver espresso apprezzamento per il discorso di Craxi alla Camera nel 1992, nella fase inziale di Tangentopoli, Fassino risponde di non aver mai fatto affermazioni del genere, ricordando di essere “sempre stato avversario di Craxi e non ho mai avuto un'infatuazione per lui - precisa - come per un periodo è capitato a te, cosa che nessuno ti ha mai rimproverato...”I partiti non debbono inglobare i movimenti: Francesco Rutelli chiarisce davanti ai “girotondisti” che “Bisogna ragionare su come trasformare questo periodo di ricostruzione della partecipazione politica in qualcosa di stabile per far si' che questa situazione duri.

"Se fosse solo una fiammata - ha osservato Rutelli - ne usciremmo indeboliti.

Se i partiti pensassero di inglobare e di assorbire questi movimenti sbaglierebbero e sarebbe il più gigantesco degli errori”.Rutelli ricorda che il paese non è “alla vigilia di qualcosa che possa mettere in forse la stabilità del Governo”.

Occorre “organizzarsi per un ciclo lungo per fronteggiare la vittoria del centrodestra in e i movimenti xenofobi e di destra in Olanda e in Danimarca”.

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