27 MAR 2002

Cgil-Cisl-Uil: Manifestazione contro il terrorismo a Piazza Navona

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 50 min 5 sec

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La manifestazione contro il terrorismo è l'occasione per la triplice per ritrovare l'unità e rigettare unanimemente qualsiasi accostamento con il terrorimoRoma, 27 marzo 2002 - Di nuovo insieme sul palco Cofferati, Pezzotta ed Angeletti.

Si è conclusa, infatti, con un comizio dei tre leader sindacali a Piazza Navona, la fiaccolata convocata da Cgil Cisl e Uil per manifestare contro il terrorismo.

Le vicende degli ultimi giorni, infatti, hanno fatto rientrare la spaccatura che si era verificata nelle settimane scorse tra i tre sindacati confederali sul comportamento da tenere dopo l'annuncio
del governo di mantenere la deroga all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

Sull'onda dell'uccisione di Marco Biagi e - soprattutto - delle polemiche col governo scaturite da alcune dichiarazioni di esponenti della maggioranza che avevano parlato di responsabilità del sindacato nel clima di odio in cui è maturato l'omicidio del consulente del ministero del lavoro, la triplice si è dunque ricompattata.

Inaccettabili accostamenti col terrorismo Nel comizio di piazza Navona, i tre i leader sindacali che hanno preso la parola dal palco hanno definito "inaccettabili" le tesi di quanti nel governo e nella maggioranza hanno fatto accostamenti tra le tensioni sociali scaturite dalle reazioni sindacali e il riaffacciarsi del terrorismo nello scenario italiano.

Infatti, negli interventi dei tre segretari confederali, insieme alla rivendicazione del ruolo del sindacato nella lotta contro il terrorismo e a favore della democrazia, si è unanimemente manifestata la critica al governo per aver accostato le manifestazioni del sindacato e le uccisioni criminali da parte dei terroristi.

'Affermare che la violenza terroristica e' frutto di un clima di odio non solo e' una tesi senza fondamento ma anche il tentativo di demonizzare la critica e la dialettica sociale'' ha detto infatti Cofferati, mentre Angeletti ha giudicato come un'idea "folle e frutto di una scarsa cultura democratica" pensare che "il conflitto sociale apra la strada al terrorismo".

Il segretario della Uil ha rivendicato il diritto di governare della maggioranza "ma - ha aggiunto - i sindacati hanno il diritto di protestare contro le scelte del governo quando non sono d'accordo''.

Le accuse al Governo Savino Pezzotta dal canto suo ha esplicitamente accusato di essere "amici del terrorismo" coloro che "attaccano il sindacato e vogliono lo scontro".

"E' grave ed intollerabile - ha aggiunto Pezzotta - che in simili momenti alcuni esponenti del Governo abbiano accreditato tesi calunniose nei confronti del sindacato" ed ha chiesto conto di quelle che ha definito "insinuazioni provocatorie".

"In questo momento - ha poi aggiunto - sentiamo di elevare la nostra piu' incisiva protesta perchè prevalga la ragione".

Quanto al futuro della lotta sull'articolo 18, Pezzotta ha chiarito: "Nessuno si illuda: chi alimenta demagogie e contrapposizioni non pieghera' il fronte sindacale che combatte la sua leggittima battaglia sui diritti''.

La risposta alle aperture di Berlusconi Naturalmente non è mancato il riferimento costante al cuore della battaglia sociale rappresentata dalla vicenda dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori e proprio la riaffermazione della necessità di abbandonare questa parte della delega sul lavoro è stata la risposta che i sindacati hanno dato al premier che nel corso della giornata aveva riaperto la prospettiva del dialogo sociale.

 "Noi - ha detto Pezzotta - continuiamo a sostenere che occorre togliere gli impedimenti che ostacolano il confronto" assicurando che da parrre del sindacato non ci sarà nessun "arretramento''.  Più dura la risposta di Cofferati: "Ripristini le condizioni per il  confronto, chi le ha alterate irridendo milioni di persone'' ha detto dal palco di Piazza Navona, rimarcando ulteriormente più avanti che nessun negoziato è possibile sulla questione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

Per il leader della Cgil, "è illusorio parlare di liberta' e democrazia senza una giustizia sociale" e dunque, il sindacato è "un baluardo della democrazia''.

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  • Stefano Bianchi, segr. Cgil Lazio

    <br>Indice
    0:00 Durata: 6 min 17 sec
  • Luigi Angeletti. segr. gen. Uil

    0:06 Durata: 13 min 53 sec
  • Stefano Bianchi

    0:20 Durata: 1 min 45 sec
  • Savino Pezzotta, segr. gen. Cisl

    0:21 Durata: 11 min 25 sec
  • Stefano Bianchi sulle associazioni aderenti

    0:33 Durata: 53 sec
  • Sergio Cofferati, segr. gen. Cgil

    0:34 Durata: 15 min 5 sec
  • Stefano Bianchi, conclude

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    0:49 Durata: 47 sec