16 APR 2002

Medio Oriente: Sharon pronto alla pace, ma le operazioni militari saranno completate

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Registrazione di "Medio Oriente: Sharon pronto alla pace, ma le operazioni militari saranno completate", registrato martedì 16 aprile 2002 alle 00:00.

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Esteri.
  • <strong>Speciale</strong> La storia del conflitto arabo-israeliano (dal 1917) Il Piano Tenet Reportage sulla visita nella regione della delegazione parlamentare italiana dello scorso gennaio <strong>La crisi giorno per giorno</strong> (15.04.2002) - Powell scarica Arafat dopo l'arresto di Barghouti (14.04.2002) - Powell, 'utile e costruttivo' l'incontro con Arafat (13.04.2002) - Arafat condanna il terrorismo (12.04.2002) - Conferenza stampa congiunta Powell-Sharon (10.04.2002) - Lo Statement di Kofi Annan al termine del vertice Ue-Onu-Usa-Russia (09.04.2002) - UE contro Israele e con Arafat, ma i radicali chiedono chiarezza (09.04.2002) - Berlusconi alle Commisioni Esteri di Camera e Senato (08.04.2002) - Forcing degli Usa su Israele e leader arabi (08.04.2002) - Incendio nel complesso della Natività a Betlemme (06.04.2002) - Bush pressa Sharon e scarica Arafat (06.04.2002) - Israele continua l'offensiva, domani parte la missione di Powell (05.04.2002) - Zinni incontra Arafat, spiragli di dialogo (05.04.2002) - Nuova risoluzione Onu chiede ritiro di Israele e appoggia la missione di Powell (04.04.2002) - Il discorso di Bush: stop a Sharon, colpe ad Arafat (04.04.2002) - Assediata la Natività a Betlemme, occupata Nablus (04.04.2002) - No di Sahron all'incontro Ue-Arafat, verso il sì a Zinni (03.04.2002) - Portati in salvo i giornalisti da Betlemme (02.04.2002) - Giornalisti italiani tra i due fuochi a Betlemme (01.04.2002) - Israele, "scudo di difesa" contro il terrorismo (31.03.2002) - Arafat sotto assedio, Israele nel terrore (30.03.2002) - Israele respinge la risoluzione Onu (30.03.2002) - L'Onu chiede ritiro di Israele da Ramallah (29.03.2002) - Le prime reazioni internazionali (29.03.2002) - Escalation infernale
  • <strong>Il premier israeliano riconferma la volontà di avviare una conferenza regionale per la pace, ma l'operazione antiterrorismo deve andare avanti. Soluzione in vista per la Chiesa della Natività</strong><p><em>16 aprile 2002 - aggiornamento delle ore 2.30 </em><p>In una intervista alla Cnn, il premier israeliano Ariel Sharon ha ribadito la propria volontà di rilanciare l'opzione diplomatica per giungere ad una pace in medio-oriente, attraverso una conferenza ministeriale ad alto livello tra gli stati della regione sulla quale sta alacremente lavorando il segretario di Stato americano Colin Powell.<p><strong>L'operazione militare prosegue</strong><p>La volontà di Sharon di sostenere l'azione diplomatica di Powell, non farà cessare però le operazioni militari israeliane in Cisgiordania. Al contrario, prendendo spunto dall'arresto del leader di Al-Fatah e capo dei Tanzim, avvenuto oggi a West Bank, Sharon ha rivendicato la fondatezza della propria scelta di continuare l'azione militare anche dopo i ripetuti richiami di Bush. <p> "Comprendo le difficoltà che il presidente Bush sta incontrando, ma se avessimo cessato le operazioni ieri, oggi non avremmo catturato il capo della fazione armata di Al-Fatah". Così Sharon ha risposto alla domanda di Wolf Blitzer della Cnn sulla mancata accoglienza della richiesta di "ritiro immediato" avanzata da Bush nei scorsi giorni. <br>"Siamo molto amici degli Usa ed io ammiro il presidente Bush per la lotta che ha dichiarato al terrorismo. Anche noi stiamo combattendo il terrorismo e come lui riteniamo che non sia possibile giungere a compromessi con i terroristi" ha aggiunto Sharon.<p><strong>La campagna volge a conclusione</strong><p>Sharon ha però voluto annunciare che in gran parte delle città palestinesi, le operazioni militari sono sul punto di essere completate e che dunque, fra pochi giorni l'esercito si ritirerà dai centri momentaneamente occupati, anche se le forze saranno fatte retrocedere alle periferie delle città. Solo quando la situazione sarà definitivamente tornata alla calma, i carri armati israeliani abbandoneranno totalmente i territori.<p><strong>L'assedio resta a Ramallah e Betlemme</strong><p>Sharon ha però precisato che in due città, l'assedio non volge alla conclusione: a Ramallah ed a Betlemme. In particolare Sharon ha denunciato che a Ramallah, nel quartier generale di Arafat sono nascosti gli assassini del ministro del turismo Reevi, così come a Betlemme un gruppo di terroristi hanno trovato rifugio nella chiesa della Natività.<p>Sharon ha apertamente affermato che questa situazione rappresenta un grosso problema per Israele che non può ritirarsi lasciando una via di fuga ai terroristi.<p>Però, il primo ministro ha informato che si sta lavorando ad una soluzione per la situazione di Betlemme: se i palestinesi asserragliati consegneranno le armi, ai civili sarà concesso di uscire, mentre ai terroristi sarà concesso di scegliere se essere processati da un tribunale israeliano, oppure fuggire all'estero su un aereo messo a disposizione dalla Gran Bretagna.<p>La notizia di un lavoro diplomatico per giungere ad una soluzione del genere è stata confermata anche dalla Casa Bianca.<p><strong>Ma Arafat è coinvolto nel terrorismo</strong><p>Nelle aperture al dialogo che pure Sharon ha fatto timidamente prefigurare, non c'è spazio per l'eterno nemico Yasser Arafat. <p>"Abbiamo trovato i documenti che attestano il fatto che Yasser Arafat è coinvolto negli atti di terrorismo, con la sua firma sotto documenti che finanziano gli attentati suicida e i movimenti terroristici. Con una persona così - ha concluso il premier Israeliano - non è possibile raggiungere la pace".