07 MAG 2002

Berlusconi: L'opposizione usa mezzi non democratici

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Il premier attacca: "La sinistra ha perso la bussola" e l'opposizione chiede dibattito parlamentare Roma, 6 maggio 2002 - "Oggi abbiamo un'opposizione che non collabora assolutamente con noi, che aspetta soltanto che noi enunciamo una proposta per sparare contro di essa.

Una sinistra che pensa, e a volte ci sembra che pensi davvero, di dare una spallata a questo governo e a questa maggioranza attraverso la piazza o altri sistemi che nulla hanno a che vedere con la democrazia".

Queste parole pronunciate da Silvio Berlusconi nell'incontro svoltosi oggi con i candidati di Forza Italia alle
amministrative hanno suscitato una veemente reazione da parte del centronisistra che ha presentato una interpellanza urgente, prima firma Fassino e Rutelli, per chiedere al premier di spiegare in Parlamento il senso delle proprie affermazioni.

L'Ulivo nel documento parlamentare ricorda due mozioni governative della camera del settembre scorso nelle quali si chiedeva al Governo di 'privilegiare la sede parlamentare nel caso di informazioni che possano pesantemente condizionare l'opinione pubblica'.

Dunque, i leader dell'Ulivo chiedono al premier se ''intenda confermare'' le dichiarazioni rese oggi sull'opposizione.

Ed in particolare, si chiede di sapere quali siano "gli strumenti che nulla hanno a che vedere con la democrazia che l'opposizione intenderebbe utilizzare per sconfiggere il governo".

La sinistra ha perso la bussola Nel corso del suo intervento il premier si era lungamente soffermato a criticare con durezza l'atteggiamento dell'opposizione, della sinistra - aveva detto - "che a forza di fare girotondi ha perso la bussola" Le accuse di Berlusconi sulle menzogne della sinistra erano state molteplici ed estese ed il primo ministro ha respinto tutte le critiche dell'opposizione sull'operato del governo, dalla materia economico-sociale al tema dell'informazione, con le manifestazioni dell'Ulivo ribattezzate come 'Disinformation day': "Hanno la presunzione di dire che l'informazione e' a rischio! Ma se tutti sanno che il 90% dei giornalisti ha simpatie per la sinistra".

Il premier ha quindi ricordato che nella Rai con il nuovo Cda non è cambiato nulla ed ha respinto l'accusa di aver fatto delle liste di proscrizione.

Anche sull'articolo 18, berlusconi ha definito menzognere le accuse della sinistra.

"Hanno detto che vogliamo togliere i diritti dei lavoratori, ma l'articolo 18 non tocca i diritti di nessuno, anzi aggiunge diritti a chi non ne ha".

La macchina della giustizia politicizzata Berlusconi aveva poi respinto le accuse della sinistra sulle rogatorie e sul falso in bilanciol, rivendicando la bontà dei provvedimenti del governo, al contrario denunciando la messa in moto della "macchina della giustizia politicizzata" che si era attivata subito dopo il successo del 1994, ma aveva anche fatto riferimenti all'epoca contemporanea.

"In questi giorni - aveva aggiunto - ci sono stati episodi che dimostrano come la battglia politica e' stata fatta anche attraverso la giustizia.

Quindi si puo' parlare di mala giustizia.

Ma noi abbiamo resistito fino a vincere il 13 maggio".

Un riferimento forse alla recente archiviazione del procedimento intentato contro di lui a Caltanissetta, ma anche alle polemiche sulla vicenda dei poliziotti della questura di Napoli, rispetto alla quale dal premier sono giunte parole di conforto nei confronti degli agenti: "Bisogna fare tutti gli sforzi - aveva detto - per dare un segno di riconoscenza nei confronti delle forze dell'ordine, per quello che fanno, rischiano la vita per difendere tutti noi e hanno uno stipendio miserevole.".

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