09 MAG 2002

Rai: Capezzone alla Cdl, Battaglia insieme per battere i faziosi

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Il segretario di Radicali Italiani definisce gravissima l'ipotesi che venga dichiarata inammissibile la mozione della Cdl che chiede la sospensione dei programmi Rai di Vespa, Santoro, Biagi e Mannoni in campagna elettorale 9 maggio 2002 - Il centrodestra ha presentato ieri in commissione di Vigilanza una mozione per chiedere la sospensione dei programmi 'Sciuscia', 'Porta a porta', 'Il fatto' e 'Primo piano''' durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 26 maggio, accusandoli di faziosità e di violazione dei principi di imparzialità e della correttezza informativa.

L'iniziativa aveva immediatamente accolto il favore del segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, che esprimendo il proprio consenso ai parlamentari del centrodestra, li invitava a non "limitarsi a porre il problema solo per questa campagna elettorale" bensì ad "affrontarlo una volta per tutte".

Capezzone poi diveniva facile profeta, prefigurando da sinistra "i lamenti delle presunte e sedicenti vergini violate; e nuovi girotondi, sotto il coordinamento di chi ha fatto girotondi e scorribande per tutta la sua vita all’interno dei luoghi del potere reale mediatico".

L'opposizione: Mozione inammissibile Infatti, l'annuncio del deposito della mozione scatenava una dura reazione del centrosinistra che gridava alla censura ed alla violazione del pluralismo televisivo e chiedeva di dichiararare inammissibile il documento.Infatti, oggi, puntuale, il presidente della Commissione di Vigilanza, il diessino Franco Petruccioli, ha annunciato l'intenzione di dichiarare inammissibile la mozione, in quanto - ha spiegato - "incide sulla legge sulla par condicio che già regola questa materia ed è una cosa che la legge esclude".

"La legge sulla par condicio - ha argomentato Petruccioli - non prevede, e quindi esclude, questo tipo di sospensioni" ricordando che la medesima legge demanda all' Autorità per la comunicazione l'emanazione delle sanzioni in caso di violazione delle norme.

Inoltre, Petruccioli ha ricordato che il regolamento attuativo è stato varato il 27 marzo 2002 e dunque "qualunque modifica introdotta oggi interverrebbe a campagna elettorale gia' iniziata e coprirebbe solo una parte del periodo 'protetto'" I radicali, no all'intoccabilità dei faziosi L'annuncio di Petruccioli è stato fortemente contestato da Capezzone che ha giudicato di "gravità inaudita", l'ipotesi di che la mozione possa essere dichiarata inammissibile.

Una tale decisione per il segretario di Radicali Italiani si rivela essere finalizzata ad un solo scopo, quello di "evitare che i manovratori siano disturbati, fare in modo che i teppisti del video restino 'intoccabili'".

Il segretario dei radicali ha rinnovato il proprio sostegno "sostegno ai parlamentari presentatori della mozione" invitandoli "a fare insieme una battaglia che non si limiti a questa campagna elettorale, ma che affronti il problema una volta per tutte".

Necessario fermare i teppisti del video Capezzone ha quindi ribadito la propria convinzione che "il danno arrecato alle donne, agli uomini, ai cittadini, dall'operato e dai metodi di Vespa, Santoro e Biagi deve essere considerato fra i piu' gravi che un paese civile possa soffrire"."Il mancato rispetto - ha proseguito - della lealtà informativa, la sistematica riduzione delle leggi a carta straccia, il fatto che le regole davvero vigenti siano dettate dalla esclusiva e personalissima volontà di tre satrapi, sono un indice attendibile del grave declino civile, culturale e politico della societa' italiana".

"Uno Stato democratico - conclude - dovrebbe temere molto meno i facinorosi di piazza, in tuta bianca, e molto più i teppisti senza tuta, i teppisti del video.

I primi, ed è già gravissimo, possono distruggere qualche vetrina; i secondi sequestrano legalità, diritto, democrazia.

E dovrebbero incorrere, secondo quanto e' stabilito nei nostri Codici, nel massimo delle pene piu' gravi".

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