23 GIU 2002

Plenum Camera: Intervento di Emma Bonino alla maratona oratoria a Montecitorio

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Roma come il Cairo: la battglia radicale è diversa per tematiche, ma resta la stessa assumendo un sigificato di lotta per la democrazia e il diritto.

Roma, 23 giugno 2002 - Emma Bonino è intervenuta alla maratona oratoria che i radicali stanno conducendo davanti a palazzo Montecitorio per richiamare il parlamento ad assumere una decisione sulla vicenda dei 13 seggi non ancora assegnati ad oltre un anno di distanza dalle elezioni del 13 maggio 2001.La leader radicale, di ritorno da Il Cairo, dove sta trascorrendo alcuni mesi per studiare l'arabo e conoscere da vicino i luoghi dell'Islam, ha
espresso il suo giudizio su quanto accade in Italia dal suo contingente osservatorio particolare, lontano geograficamente ma non politicamente.

"Visto da Il Cairo o da Kabul, le battaglie radicali sono sempre le stesse: per lo stato di diritto, per la democrazia, per il rispetto delle regole" ha affemato Emma Bonino.

I seggi vacanti La leader radicale ha spiegato che la questione del plenum alla Camera è centrale, e lo è essenzialmente per due motivi: il primo riguarda la gravità del fatto che siano i responsabili politici a non rispettare le regole che loro stessi si sono dati, dall'altra il fatto che, sempre i responsabili politici, non abbiano rispettato la volontà popolare, espressa nel '92 con il referendum sul proporzionale, facendo questo Mattarellum che non è altro che "il frutto del tradimento di un esito referendario", e un sistema elettorale che ha portato oggi a 13 deputati in meno alla Camera.

Le etichette radicali, la prima: "La gente non capisce" Bonino ha poi spiegato cosa, dal suo punto di vista, allontana la lotta radicale dagli altri schieramenti.

La leader radicale ha infatti parlato di "etchette radicali", che vengono affibbiate nel momento in cui Pannella e i suoi "con caparbietà e testardaggine, si mettono in testa di voler risolvere a tutti i costi".

La prima etichetta secondo Bonino è "la gente non capisce".

"Qualunque cosa tu decidi di fare comunque c'è la gente che non capisce, poi magari chi non capisce sono loro - ha affermato la leader radicale riferendosi ai responsabili delle istituzioni - perchè la gente capisce perfettamente, la gente non è che non sapesse che il divorzio o l'aborto clandestino non fossero un problema".

Bonino ha portato come esempio più recente la campagna elettorale delle scorse elezioni politiche: "La campagna elettorale dell'anno scorso, con Luca Coscioni e il Satyagraha, era stata fatta per spingere le forze politiche ad inserire nella loro agenda tutto l'apparato delle biotecnologie, perché sapevamo già che quello sarebbe stato uno dei temi determinanti, ma non siamo riusciti a far parlare nessuno su questo argomento".

"Ci venne risposto - ha proseguito - da una parte che questi sono problemi di coscienza e dall'altra che la gente non capisce.

Questo non è affatto vero, la gente capisce purchè gli si dia la possibilità di capire".

La seconda etichetta: "Avete ragione, ma è troppo presto".

"Ogni volta - ha spiegato Bonino - mi dico che sia solo la classe politica, non solo italiana, ma anche europea, che non vuole o non ha il tempo di discutere di queste cose.

Peccato che i problemi non se ne vanno, ma rimangono, perdurano e prima o poi tocca affrontarli".

"Due anni fa - ha aggiunto riferendosi ai referendum del maggio 2000 - la gente avrebbe potuto risolvere il noto dramma dell'art.18, oppure avrebbe potuto decidere sulla questione della giustizia.

Questo non si è voluto fare e a volte mi chiedo se Berlusconi non si sia mai pentito di aver mandato la gente al mare, al momento dei referendum, trovandosi a governare oggi con questi problemi ancora da risolvere".

"Ho l'impressione che la classe politica è disposta ad affrontare solo altri problemi, e mi riferisco a quelli elettorali, piuttosto che affrontare i problemi della vita quotidiana dei cittadini".

Pannella domani da Casini: un appello a Ciampi Emma Bonino ha poi ricordato che Marco Pannella sarà ricevuto domani dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e che martedì si terrà una riunione dei capigruppo per discutere sulla questione dei seggi vacanti.

"Quello che ci possiamo augurare da testardi ed estremisti del diritto, così come mi piace definirci o mi piace essere definita - ha affermato - che questo nostro sforzo, apparentemente per una cosa marginale, ma invece così centrale, possa aiutare non solo il presidente Soro, ma altri, finalmente a chiudere questo vulnus, ad assumersi la responsabilità di una decisione, qualunque essa sia, perché la situazione è intollerabile".

"Mi auguro - ha concluso la leader radicale - con molto rispetto, che il Presidente della Repubblica, che si pronuncia spesso su molte cose, senta come responsabilità che i vulnus istituzionali sono i vulnus più gravi, più gravi dei vulnus di qualunque cittadino, e per questo devono essere risolti con estrema priorità".

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