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Il leader radicale all'indomani del successo del Satyagraha: Quando questo potere è costretto a rispettare la legalità produce mostri Roma, 17 luglio 2002 - E' stato un successo, ma non una vittoria dei radicali, poichè il Satyagraha non ha "vinto", ma ha "con-vinto", ha vinto con la Camera e il Parlamento, le istituzioni che sono state indotte a rispettare le prescrizioni costituzionali.
All'indomani della conclusione del Satyagraha per la legalità costituzionale con l'elezione degli 8 membri laici del Csm, Marco Pannella ha commentato il positivo esito dell'iniziativa e si è soffermato … su alcuni altri temi di attualità politica, confrontandosi con l'editorialista di Libero e di Radio Radicale, Iuri Maria Prado e con Valter Vecellio, giornalista e dirigente di Radicali Italiani.
Costretti alla legalità producono mostri Il leader radicale ha ribadito di essere "contento", ma non "soddisfatto", proprio perchè non ha apprezzato le specifiche soluzioni adottate dal Parlamento.
In tal senso, Pannella ha respinto le critiche di chi gli ha contestato il merito delle risposte che le Camera hanno date alle questioni poste all'ordine del giorno dal Satyagraha.
Del resto, Pannella non ha mancato di sottolineare la propria convinzione che la decisione di non assegnare i seggi vacanti sia stata palesemente "una soluzione anticostituzionale", così come sull'elezione dei giudici costituzionali, ha ricordato le proprie critiche alla decisione di Berlusconi di eleggere il "comunista" Vaccarella al posto di Filippo Mancuso."Loro - ha affermato Pannella - non possono rispettare la legalità, perchè se lo fanno producono mostri, ed è quello che accaduto".
Sicchè, uno dei principali meriti del Satyagraha è stato quello di aver garantito il massimo della pubblicità, e quindi della possibilità di giudizio da parte dell'opinione pubblica, sulle scelte delle forze politiche.
"Sui seggi vacanti - ha sottolineato Pannella - stavano per arrivare alla fine della legislatura senza prendere una decisione e quindi violando la costituzione, ma senza assumersene pubblicamente la responsabilità, cosa alla quale noi li abbiamo costretti".
Un'opera di logoramento della violenza del potere "Siamo riusciti - ha aggiunto - a porre il potere in una condizione nella quale ha dovuto compiere atti oggettivamente sospetti di essere contro la Costituzione" e questo pone le basi per la futura lotta anche in sede di giustizia Europea.Inoltre, il leader radicale ha rilevato come il Satyagraha sia riuscito a sensibilizzare l'opinione pubblica, a "laicizzare" le questioni del diritto e delle sue violazioni.Tutto questo - ha sottolineato Pannella - è un prezzo che gli abbiamo imposto, poichè "la lotta politica è anche logoramento delle violenze del potere".
La riforma dei regolamenti Altro elemento che Pannella ha ascritto tra le conquiste del Satyagraha è quello di aver imposto il ripristono della "perentorietà dei termini istituzionali" e "il rispetto delle prescrizioni costituzionali".Questo risultato non è da considerare solo nello specifico delle questioni affrontate e risolte dal Parlamento sotto la spinta dell'azione nonviolenta, ma soprattutto per la riforma dei regolamenti, presentata da Giachetti e appoggiata da Casini, che in futuro scongiurerà la trasformazione del Parlamento in un "votificio", e consentirà invece il raggiungimento del "voto utile".
La riforma neo-gandhiana Pannella si anche soffermato anche sulle critiche che sono giunte rispetto all'uso della nonviolenza, negando che essa possa essere considerata "un'arma esclusiva e permanente di una forza che non sa fare politica".In tal senso ha ricordato il tradizionale "trittico" dell'azione politica radicale: attività istituzionale, iniziativa referendaria e lotta nonviolenta.
Proprio dal "combinato disposto" di questi tre elementi Pannella ha affermato di ritenere possibile individuare "il mistero di una forza politica che continua a non scomparire".
Quanto allo specifico dell'azione nonviolenta nella tradizione radicale, Pannella ha sottolineato che essa ha perso il carattere 'orientaleggiante' presente in Gandhi: la riforma operata dai radicali mette insieme la milleniara tradizione "socratica", e "una concezione laica della vita civile".
"Con questo ultimo satyagraha - ha sottolineato Pannella - e con quelli tentati e riusciti nell'ultimo anno, abbiamo regolamentato la rivolta gandhiana, il quale non intendeva farsi carico delle prassi organizzative, cosa che invece noi abbiamo fatto".
"Io penso - ha affermato Pannella - che in un tempo ragionevole possiamo immaginare di sostenere la democrazia come mezzo e il rispetto della legge come congintura, proprio con la forza della nonviolenza, soprattutto se questa sarà conosciuta meglio".
Il partito unicoNella seconda parte della trasmissione, Pannella si è poi soffermato anche su alcuni temi d'attualità politica, tornando sulla denuncia dall'alleanza Cofferati-Agnelli, sulla grande montatura della battaglia per i diritti umani che il leader sindacale rivendica di condurre sull'articolo 18, mentre il Governo Berlusconi approva provvedimenti a sostegno della Fiat senza che dall'ambiente del sindacato o dell'opposizione si levino voci di denuncia.Al centro dell'attenzione anche le "leggine" in corso di approvazione in Parlamento a partire dalla moltiplicazione del finanziamento pubblico ai partiti, all'esenzione della raccolta firme per la presentazione alle elezione dei partiti già presenti con un gruppo in Parlamento (con annessa sanatoria sulle irregolarità nelle precedenti elezioni), fino alla legge "sugli oratori pubblici di stato".
Ogni argomento di attualità politica, dunque, sembra confermare l'affermazione di quello che Pannella ha definito "il partito unico diviso per dieci o per dodici", contro il quale i radicali sono chiamati a lottare.
All'indomani della conclusione del Satyagraha per la legalità costituzionale con l'elezione degli 8 membri laici del Csm, Marco Pannella ha commentato il positivo esito dell'iniziativa e si è soffermato … su alcuni altri temi di attualità politica, confrontandosi con l'editorialista di Libero e di Radio Radicale, Iuri Maria Prado e con Valter Vecellio, giornalista e dirigente di Radicali Italiani.
Costretti alla legalità producono mostri Il leader radicale ha ribadito di essere "contento", ma non "soddisfatto", proprio perchè non ha apprezzato le specifiche soluzioni adottate dal Parlamento.
In tal senso, Pannella ha respinto le critiche di chi gli ha contestato il merito delle risposte che le Camera hanno date alle questioni poste all'ordine del giorno dal Satyagraha.
Del resto, Pannella non ha mancato di sottolineare la propria convinzione che la decisione di non assegnare i seggi vacanti sia stata palesemente "una soluzione anticostituzionale", così come sull'elezione dei giudici costituzionali, ha ricordato le proprie critiche alla decisione di Berlusconi di eleggere il "comunista" Vaccarella al posto di Filippo Mancuso."Loro - ha affermato Pannella - non possono rispettare la legalità, perchè se lo fanno producono mostri, ed è quello che accaduto".
Sicchè, uno dei principali meriti del Satyagraha è stato quello di aver garantito il massimo della pubblicità, e quindi della possibilità di giudizio da parte dell'opinione pubblica, sulle scelte delle forze politiche.
"Sui seggi vacanti - ha sottolineato Pannella - stavano per arrivare alla fine della legislatura senza prendere una decisione e quindi violando la costituzione, ma senza assumersene pubblicamente la responsabilità, cosa alla quale noi li abbiamo costretti".
Un'opera di logoramento della violenza del potere "Siamo riusciti - ha aggiunto - a porre il potere in una condizione nella quale ha dovuto compiere atti oggettivamente sospetti di essere contro la Costituzione" e questo pone le basi per la futura lotta anche in sede di giustizia Europea.Inoltre, il leader radicale ha rilevato come il Satyagraha sia riuscito a sensibilizzare l'opinione pubblica, a "laicizzare" le questioni del diritto e delle sue violazioni.Tutto questo - ha sottolineato Pannella - è un prezzo che gli abbiamo imposto, poichè "la lotta politica è anche logoramento delle violenze del potere".
La riforma dei regolamenti Altro elemento che Pannella ha ascritto tra le conquiste del Satyagraha è quello di aver imposto il ripristono della "perentorietà dei termini istituzionali" e "il rispetto delle prescrizioni costituzionali".Questo risultato non è da considerare solo nello specifico delle questioni affrontate e risolte dal Parlamento sotto la spinta dell'azione nonviolenta, ma soprattutto per la riforma dei regolamenti, presentata da Giachetti e appoggiata da Casini, che in futuro scongiurerà la trasformazione del Parlamento in un "votificio", e consentirà invece il raggiungimento del "voto utile".
La riforma neo-gandhiana Pannella si anche soffermato anche sulle critiche che sono giunte rispetto all'uso della nonviolenza, negando che essa possa essere considerata "un'arma esclusiva e permanente di una forza che non sa fare politica".In tal senso ha ricordato il tradizionale "trittico" dell'azione politica radicale: attività istituzionale, iniziativa referendaria e lotta nonviolenta.
Proprio dal "combinato disposto" di questi tre elementi Pannella ha affermato di ritenere possibile individuare "il mistero di una forza politica che continua a non scomparire".
Quanto allo specifico dell'azione nonviolenta nella tradizione radicale, Pannella ha sottolineato che essa ha perso il carattere 'orientaleggiante' presente in Gandhi: la riforma operata dai radicali mette insieme la milleniara tradizione "socratica", e "una concezione laica della vita civile".
"Con questo ultimo satyagraha - ha sottolineato Pannella - e con quelli tentati e riusciti nell'ultimo anno, abbiamo regolamentato la rivolta gandhiana, il quale non intendeva farsi carico delle prassi organizzative, cosa che invece noi abbiamo fatto".
"Io penso - ha affermato Pannella - che in un tempo ragionevole possiamo immaginare di sostenere la democrazia come mezzo e il rispetto della legge come congintura, proprio con la forza della nonviolenza, soprattutto se questa sarà conosciuta meglio".
Il partito unicoNella seconda parte della trasmissione, Pannella si è poi soffermato anche su alcuni temi d'attualità politica, tornando sulla denuncia dall'alleanza Cofferati-Agnelli, sulla grande montatura della battaglia per i diritti umani che il leader sindacale rivendica di condurre sull'articolo 18, mentre il Governo Berlusconi approva provvedimenti a sostegno della Fiat senza che dall'ambiente del sindacato o dell'opposizione si levino voci di denuncia.Al centro dell'attenzione anche le "leggine" in corso di approvazione in Parlamento a partire dalla moltiplicazione del finanziamento pubblico ai partiti, all'esenzione della raccolta firme per la presentazione alle elezione dei partiti già presenti con un gruppo in Parlamento (con annessa sanatoria sulle irregolarità nelle precedenti elezioni), fino alla legge "sugli oratori pubblici di stato".
Ogni argomento di attualità politica, dunque, sembra confermare l'affermazione di quello che Pannella ha definito "il partito unico diviso per dieci o per dodici", contro il quale i radicali sono chiamati a lottare.
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