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Capezzone spiega le ragioni dell'intervento radicale a sostegno dei referendum sociali promossi anche da PRC.
Il ringraziamento di Bertinotti.
Roma, 23 luglio 2002 - I militanti di rifondazione che in queste ore stanno raccogliendo le firme stanno sperimentando quella che Daniele Capezzone definisce "l'unica regola ferrea nel paese delle casistiche e delle eccezioni", quella per la quale "chiunque osi interpellare i cittadini per un'iniziativa di democrazia diretta viene ridotto al silenzio ed alla clandestinità assoluta".
Ovemai vi fosse stato bisogno di una ulteriore prova dell'infallibilità … di questo assunto, essa è giunta proprio nella "conferenza stampa senza la stampa" convocata da Radicali Italiani e dai comitati promotori dei referendum sociali.
E' lo stesso Capezzone a rilevare l'assenza degli organi di informazione: "La stampa italiana accoglie così l'invito già assai lodato di Ciampi, all'informazione come elemento costitutivo di questa democrazia" ha sottolineato il segretario di Radicali Italiani aggiungendo: "'Questa' informazione è costitutiva di 'questa' democrazia".
Come con gli antidivorzisti negli anni '70 Quanto allo specifico della decisione della direzione di Radicali Italiani di sottoscrivere i quesiti, Capezzone ha nuovamente ribadito quanto scritto nella lettera inviata il giorno prima a Bertinotti: "Noi che siamo e restiamo fino in fondo avversari di questi quesiti e di chi li ha promossi, desideriamo che tutti possano conoscerli per premiarli o batterli".
Il segretario di Radicali Italiani ha poi ricordato un importante precedente nella storia radicale, quello in occasione del referendum sul divorzio, quando tra il 1970 e il 1974 furono i radicali a difendere le firme degli antidivorzisti ed a garantire lo svolgimento della consultazione referendaria che segnò una grande vittoria radicale.
Il ringraziamento di Bertinotti Nel corso della conferenza stampa Capezzone ha dato anche lettura della lettera di ringraziamenti che Bertinotti ha inviato al segretario di Radicali Italiani, in risposta alla missiva che questi gli aveva inviato il giorno prima.
Il leader di rifondazione parla di "gesto coraggioso" da parte dei radicali: "Hai ragione - scrive Bertinotti - a sottolineare quanto sia stato grande l’oscuramento delle televisioni pubbliche e private su questa iniziativa e se questa vostra iniziativa - aggiunge- potrà contribuire anche a squarciare, in questi ultimi giorni, la cappa di silenzio che è calata su questa iniziativa, il mio ringraziamento è ulteriore".
Mancano 150 mila firme al traguardo Il ringraziamento all'iniziativa dei radicali è giunto per via telefonica dal senatore Cesare Salvi e da Paolo Cagna Ninchi, portavoce del comitato promotore: entrambi gli esponenti non hanno nascosto le divergenze sul merito delle questioni, ma hanno colto in pieno lo spirito del sostegno dei radicali: "E' necessario - ha detto Cagna Ninchi - fare in modo che i cittadini possano partecipare alla vita democratica attraverso gli strumenti che la costituzione mette a disposizione".L'esponente di rifondazione ha anche fatto un punto sulla raccolta firme: per il raggiungimento dell'obiettivo mancano 150 mila firme da raccogliere entro il 31 luglio, ed è necessario superare quello che il Cagna Ninchi ha definito "un boicottaggio scientifico" e Salvi ha defintio la "cortina di silenzio" calata sui sei quesiti promossi non solo da rifondazione, ma da un arco ampio di forze politiche e sociali.
Il ringraziamento di Bertinotti.
Roma, 23 luglio 2002 - I militanti di rifondazione che in queste ore stanno raccogliendo le firme stanno sperimentando quella che Daniele Capezzone definisce "l'unica regola ferrea nel paese delle casistiche e delle eccezioni", quella per la quale "chiunque osi interpellare i cittadini per un'iniziativa di democrazia diretta viene ridotto al silenzio ed alla clandestinità assoluta".
Ovemai vi fosse stato bisogno di una ulteriore prova dell'infallibilità … di questo assunto, essa è giunta proprio nella "conferenza stampa senza la stampa" convocata da Radicali Italiani e dai comitati promotori dei referendum sociali.
E' lo stesso Capezzone a rilevare l'assenza degli organi di informazione: "La stampa italiana accoglie così l'invito già assai lodato di Ciampi, all'informazione come elemento costitutivo di questa democrazia" ha sottolineato il segretario di Radicali Italiani aggiungendo: "'Questa' informazione è costitutiva di 'questa' democrazia".
Come con gli antidivorzisti negli anni '70 Quanto allo specifico della decisione della direzione di Radicali Italiani di sottoscrivere i quesiti, Capezzone ha nuovamente ribadito quanto scritto nella lettera inviata il giorno prima a Bertinotti: "Noi che siamo e restiamo fino in fondo avversari di questi quesiti e di chi li ha promossi, desideriamo che tutti possano conoscerli per premiarli o batterli".
Il segretario di Radicali Italiani ha poi ricordato un importante precedente nella storia radicale, quello in occasione del referendum sul divorzio, quando tra il 1970 e il 1974 furono i radicali a difendere le firme degli antidivorzisti ed a garantire lo svolgimento della consultazione referendaria che segnò una grande vittoria radicale.
Il ringraziamento di Bertinotti Nel corso della conferenza stampa Capezzone ha dato anche lettura della lettera di ringraziamenti che Bertinotti ha inviato al segretario di Radicali Italiani, in risposta alla missiva che questi gli aveva inviato il giorno prima.
Il leader di rifondazione parla di "gesto coraggioso" da parte dei radicali: "Hai ragione - scrive Bertinotti - a sottolineare quanto sia stato grande l’oscuramento delle televisioni pubbliche e private su questa iniziativa e se questa vostra iniziativa - aggiunge- potrà contribuire anche a squarciare, in questi ultimi giorni, la cappa di silenzio che è calata su questa iniziativa, il mio ringraziamento è ulteriore".
Mancano 150 mila firme al traguardo Il ringraziamento all'iniziativa dei radicali è giunto per via telefonica dal senatore Cesare Salvi e da Paolo Cagna Ninchi, portavoce del comitato promotore: entrambi gli esponenti non hanno nascosto le divergenze sul merito delle questioni, ma hanno colto in pieno lo spirito del sostegno dei radicali: "E' necessario - ha detto Cagna Ninchi - fare in modo che i cittadini possano partecipare alla vita democratica attraverso gli strumenti che la costituzione mette a disposizione".L'esponente di rifondazione ha anche fatto un punto sulla raccolta firme: per il raggiungimento dell'obiettivo mancano 150 mila firme da raccogliere entro il 31 luglio, ed è necessario superare quello che il Cagna Ninchi ha definito "un boicottaggio scientifico" e Salvi ha defintio la "cortina di silenzio" calata sui sei quesiti promossi non solo da rifondazione, ma da un arco ampio di forze politiche e sociali.
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