08 SET 2002

Acli: Dibattito: «Re-inventare il Welfare per l'Italia che cambia» con Angeletti, Pezzotta, Sacconi e Bobba

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 27 min

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I protagonisti del patto per l'Italia difendono la propria scelta.

Le Acli chiedono l'obbligatorietà del servizio civile nazionale.

Vallombrosa (FI), 8 settembre 2002 - La giornata conclusiva del tradizionale convegno annuale organizzato dalle Acli mette a confronto i protagonisti del Patto per L'Italia, i rappresentanti delle due confederazioni sindacali che hanno sottoscritto l'accordo col governo, e il sottosegretario Sacconi in rappresentanza del governo di centrodestra.

L'importanza del patto per l'ItaliaCon toni e sfumature diverse, tutti i protagonisti hanno difeso la propria scelta
rivendicando gli effetti positivi della stipula dell'accordo.

Se Sacconi ha difeso la "valenza strategica" nella politica del governo dell'accordo con le due confederazioni, anche Angeletti pur parlando di "scelta costosa", per la mancata firma della Cgil ha definito il patto come "il fatto più importante di questa stagione politica".

"In Italia - ha sottolineato il segretario Uil - ora si discute solo se il patto sarà onorato o meno, anche chi lo aveva insultato adesso si pone la domanda".

In precedenza era stato Pezzotta a sottolineare l'importanza del 'patto per l'Italia' proprio a fronte della congiuntura economica interna ed internazionale negativa.

"L'accordo che abbiamo fatto col governo è l'unica politica anticiclica" aveva detto il leader sindacale promettendo un'azione costante di controllo sul governo per verificare che i contenuti saranno rispettati, perchè dalla riduzione delle tasse, alla riforma degli ammortizzatori sociali alle risorse per il mezzogiorno, sono tutti provvedimenti,"utili alla crescita economica".

L'allarme terrorismo di Pezzotta In precedenza, Pezzotta non aveva mancato di soffermarsi sulla questione terrorismo, pochi giorni dopo il nuvoo attentato ad una sede Cisl.

"Abbiamo sottovalutato il fenomeno - aveva sottolineato - tentando di cricoscrivere la vicenda di Marco Biagi, ma più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che non si trattava di un fatto isolato" ha dichiarato il segretario della Cisl, che nella sua riflessione ha voluto stigmatizzare il fenomeno per il quale la politica sta diventando "un luogo di scontro tra nemici".

Dopo aver lanciato l'invito ad alzare il "livello di vigilanza" contro il terrorismo, Pezzotta aveva però espresso preoccupazione per "le modalità con cui si esercita la politica".

Per il leader Cisl è anzitutto necessario "ragionare sui modi e le forma della politica" poichè nessuna modifica del welfare è possibile "se la democrazia non torna ad essere il luogo normale della dialettica".

Oggi - aveva sottolineato - "è difficile fare un accordo ed esprimere un parere, poichè si diventa nemici".

Nel corso del dibattito, Pezzotta aveva trovato anche un monito in materia di pensioni: "La vera urgenza non sono le pensioni d'anzianità, ma la previdenza integrativa" ha affermato, ma soprattutto ha difeso  anche con un progressivo utilizzo del Tfr, un secondo pilastro basato sulla adesione volontaria, Le Acli vogliono servizio civile obbligatorio Nel suo intervento conclusivo, Luigi Bobba aveva sottoposto una serie di questioni ed esposto una serie di richieste da parte dell'associazionismo cattolico, tra cui anche una proposta che lo stesso presidente dell'Acli ha definito "non marginale" come potrebbe invece sembrare.

Bobba ha esplicitamente chiesto che il servizio civile divenga obbligatorio, annunciando di voler lanciare la richiesta insieme a tutte le altre associazioni di volontariato in occasione della prossima riunione del Forum del Terzo Settore.

"Vogliamo lanciare l'idea di un servizio civico nazionale, un vero e proprio servizio civile obbligatorio, con funzione educativa e di identificazione nazionale" anche - ha aggiunto Bobba - "per aiutare i giovani ad esercitarsi ad entrare nell'eta' adulta". In sostanza, per l'esponente delle Acli, i giovani italiani, esonerati recentemente dal prestare un anno della propria attività allo Stato, adesso dovrebbero concedere la propria attività lavorativa alla galassia dell'associazionismo e del volontariato che finora ha potuto contare solo sugli obiettori di coscienza.

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