10 NOV 2001

Bush all'Onu: La minaccia nucleare incombe su tutti

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 22 min 30 sec

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Nel giorno in cui Bin Laden dichiara di essere in possesso di armi chimiche e nucleari, Il presidente Usa rinnova davanti all'Assemblea generale dell'Onu l'allarme sul possibile utilizzo di armi di distruzione di massa e chiama il mondo intero ad agire contro il terrore 10 novembre 2001 - "Ogni nazione è un bersaglio potenziale dei terroristi".

Questo il concetto che ha segnato l'intervento del Presidente degli Stati Uniti, George W.

Bush all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

"Ciascun paese ha una posta in gioco in questa battaglia" ha affermato Bush.

Mentre noi siamo qui - ha aggiunto - i
terroristi stanno progettando nuovi omicidi, forse nel mio paese, forse nel vostro".

Bush ha poi richiamato le recenti dichiarazioni di Bin Laden contro le Nazioni Unite: "Proprio la scorsa settimana - ha ricordato - i terroristi hanno denunciato le nazioni Unite, hanno definito criminale il nostro segretario generale ed hanno condannato tutte le nazioni arabe qui persenti come traditori dell'Islam".

Poche nazioni hanno conosciuto i loro standard di brutalità ed oppressione, ma ogni nazione è un bersaglio potenziale e tutto il mondo deve fronteggiare la più orribile prospettiva: questi stessi terroristi stanno cercando di ottenere mezzi di distruzione di mass, strumenti per trasformare il loro odio in un olocausto".La minaccia dell'OlocaustoIl Presidente Bush, proprio nel giorno in cui Bin Laden in un'intervista ha parlato dello ste "Possono usare armi biologiche, chimiche e nucleari, non appena saranno in grado di farlo" ha sottolineato Bush, proprio nel giorno in cui su un quotidiano Pakistano, è apparsa una dichiarazione di Bin Laden che afferma di essere in possesso di tale tipo di ordigni.

"Nessuna voce della coscienza gli impedirà di farlo" ha aggiunto Bush che ha nuovamente avvertito l'Assemblea Onu: "Questa minaccia non può essere ignorata, la civiltà stessa, così come noi la viviamo, è minacciata".

La responsabilità di fronte alla storia Il Presidente Usa ha quindi chiamato alle proprie responsabilità ciascuna nazione: "la storia registrerà le vostre risposte e giudicherà o giustificherà ogni nazione presente in quest'aula.

Il mondo civile sta rispondendo, noi agiamo per difendere noi stessi e i nostri bambini da un futuro pauroso".

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