14 MAR 2001

Par condicio: I poli sequestrano tutti gli spazi televisivi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 21 min 57 sec
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La Commissione di Vigilanza Rai sta preparando una proposta che riserva il 75% degli spazi televisivi di comunicazione politica all'Ulivo e alla Casa della Libertà.

I Radicali tentano di impedire l'ennesima violazione di fondamentali principi democratici.

Registrazione audio di "Par condicio: I poli sequestrano tutti gli spazi televisivi", registrato mercoledì 14 marzo 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 21 minuti.
  • Capezzone: "Vi state assumendo una responsabilità definitiva"

    "Devo dire al vicepresidente Baldini e all'amico Massimo che la vigilanza tutta e lui stesso si stanno assumendo in questo periodo una responsabilità molto grave e persino definitiva sulla praticabilità di questa campagna elettorale". Secondo Daniele Capezzone, membro della direzione dei Radicali, la Commisione Vigilanza sulla Rai si prepara a escogitare un meccanismo per cui, negli spazi più significativi della campagna elettorale, parleranno soltanto il Polo e L'Ulivo. <br>Nel corso del dibattito, condotto da Alessio Falconio, il rappresentante Radicale, ha tracciato il percorso antidemocratico seguito dalla Commissione che ha contribuito alla sostanziale cancellazione dei Radicali e dei temi da questi propugnati dalle trasmissioni del servizio pubblico televisivo. "L'anno scorso è stata votata una legge, la cd. legge sulla 'par condicio', la quale stabilisce un criterio preciso: nei trenta giorni della campagna elettorale gli spazi sono ripartiti secondo il principio della pari opportunità tra le coalizioni e le liste che abbiano presentato candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno ¼ degli elettori chiamati alla consultazione". Capezzone ha sottolineato che nella legge non si dà una definizione di coalizione: "Si dice che chiunque, singolo soggetto, aggregazione di soggetti, un simbolo, più simboli, chiunque abbia raccolto le firme, abbia diritto ad accedere agli spazi, come lista, come coalizione". La legge sulla 'par condicio' necessita di volta in volta di regolamenti di attuazione. "Proprio di questi tempi - ha aggiunto Capezzone - l'anno scorso approvaste un ottimo regolamento per le elezioni regionali che trasponeva fedelmente il principio stabilito dalla legge". L'inversione di tendenza, secondo i Radicali, si è manifestata solo a giugno, quando la Commissione ha varato un regolamento sulla 'par condicio' non elettorale che ha dato una definizione di coalizione che si attaglia soltanto al Polo e all'Ulivo ed ha stabilito che lo spazio di ciascuna coalizione aumenta con il crescere del numero dei partiti che ne fanno parte. "Con una mano cioè - ha detto Capezzone - avete sequestrato buona parte degli spazi televisivi solo per il Polo e per l'Ulivo, con l'altra mano avete stabilito all'interno di ciascun polo crescite moltiplicate". In questa campagna si ripropone un meccanismo del genere, con una logica - ha spiegato ancora il responsabile dell'informazione radicale - secondo la quale il partito repubblicano e il partito democratico americani, che non sono coalizioni ma soggetti politici singoli, sarebbero esclusi dalla campagna elettorale.<p>
    0:00 Durata: 9 min 20 sec
  • Baldini: "La questione è aperta"

    "Indubbiamente, almeno nell'accezione comune, il termine coalizione s'intende come un'aggregazione di almeno due soggetti politici". Baldini ha spiegato così le ragioni che per il momento gli fanno preferire questa soluzione. Il senatore di Forza Italia, tuttavia, ha affermato che nulla ancora è deciso ed ha assicurato di essere aperto a tutte le soluzioni che saranno proposte dalle forze politiche. <br>Baldini, rispondendo alle accuse di Capezzone, ha inoltre opposto che "la Commissione non si è lavata le mani da un problema", avendo invitato la Rai a riflettere sulla questione dei Radicali e a prendere dei provvedimenti. "Abbiamo sempre preso nette posizioni" - ha detto il senatore di Forza Italia, ricordando di aver chiesto alla Rai di tener conto, al di là della consistenza dei singoli movimenti politici, dell'esigenza di mettere a fuoco certi argomenti che, anche se non sostenuti da tutti, hanno dignità per essere esaminati e discussi in ambito di trasmissioni televisive.<br> Il vicepresidente della Commissione di Vigilanza, ammettendo nuovamente le violazioni perpetrate a danno dei Radicali, ne ha ravvisato le cause nella mancanza di poteri coercitivi e sanzionatori in capo all'organo parlamentare. "La Rai è venuta meno in modo sistematico al rispetto del pluralismo e delle posizioni politiche" - ha detto Baldini, sostenendo di aver contestato i dati forniti dal Presidente della Rai, Roberto Zaccaria nella sua audizione in commissione. "L'abbiamo anche contestato perché non ha parlato come Presidente della Rai ma come leader di una coalizione politica. Nell'interesse che lui rappresenta politicamente e per cui l'hanno messo lì come Presidente della Rai. Come pure sul contenuto dei programmi, sul fatto che alcune forze politiche minori non hanno spazi nei programmi radiotelevisivi" - ha spiegato. <br>"Quello che dice Capezzone io mi permetto di sottoscriverlo fino in fondo" - ha dichiarato il vicepresidente - "Ma devo riconoscere uno stato d'impotenza. La Commisione può fare solo pressioni politiche, questo è una dato di fatto oggettivo". <p>
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  • Capezzone: "Non possiamo prenderci in giro"

    "Sono accaduti fatti gravissimi, la Commissione di Vigilanza ha vigilato sì ma ha vigilato affinché i diritti dei cittadini venissero calpestati, ha tutelato la Rai nel colpire i diritti dei cittadini e l'ha istigata a procedere in quella direzione". Replicando alle dichiarazioni di Baldini, Daniele Capezzone ha spiegato che, lasciando da parte i Radicali, l'eliminazione dei rappresentanti di questo gruppo è stata uno strumento tecnico per eliminare il dibattito su alcuni temi come la ricerca scientifica, l'eutanasia, la sessualità, il liberismo, i sindacati. Peraltro, secondo il rappresentante Radicale, il presidente Zaccaria sarebbe stato accolto in commissione in modo totalmente diverso da quanto raccontato da Baldini. "Non c'è stato un parlamentare che si è alzato" - ha affermato Capezzone.<br>Infine ha rammentato l'aggravarsi di una situazione che rischia di compromettersi definitivamente. "Mentre voi ponderate, e valutate, la Rai non ripara il precedente, e intanto il tempo passa, il danno si aggrava, tutti i nostri competitori sono promossi dal servizio pubblico. Arriviamo al periodo elettorale in cui la riparazione non sarà nemmeno tecnicamente possibile". Il dirigente radicale ha ricordato all'onorevole Baldini che, non essendo "un semplice passante", ma il relatore della proposta, ha una responsabilità personale. "Oggi è cambiata la tecnologia, non c'è bisogno di fare materialmente quello che si è fatto 80 anni fa, ma deve esser chiaro che da un lato ci sono i fratelli Rosselli e dall'altra ci sono quelli che ammazzano i fratelli Rosselli. Oggi non è necessario uccidere, basta spegnere i microfoni." <p>
    0:15 Durata: 6 min 24 sec