19 MAR 2001

Caso Marta Russo: Intervista a Giovanni Scattone

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 47 min 16 sec
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Roma, 19 marzo 2001 - Documento audiovideo dell'intervista di Daniele Capezzone a Giovanni Scattone, condannato ad otto anni nel processo d'appello per l'omicidio della studentessa romana, Marta Russo, morta il 9 maggio 1997 a seguito di un colpo di sparo che la colpì alla testa mentre camminava nel viale dell'Università la Sapienza di Roma.Ai microfoni di Radio Radicale, il giovane assistente universitario ripercorre i due gradi del processo entrambi conclusisi con la condanna alla reclusione per Scattone e del coimputato Salvatore Ferraro (a sei anni di reclusione).

In particolare, nel
corso dell'intervista, Scattone analizza i differenti ruoli giocati dai testimoni, ma anche dai pubblici ministeri e soprattutto dai media, rievocando uno dei casi che hanno maggiormente appassionato l'opinione pubblica italiana, dal suo particolarissimo osservatorio di "protagonista" della vicenda.

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  • Le udienze del processo Marta Russo

    LINK:
  • Introduzione di Daniele Capezzone

    <strong>Indice degli argomenti</strong>
    0:00 Durata: 2 min 23 sec
  • Il processo d'appello: «La nostra condanna serviva non tanto per rendere giustizia alla vittima, quanto per assolvere i metodi che sono stati utilizzati per giungervi»

    0:02 Durata: 2 min 55 sec
  • La testimonianza di Maria Chiara Lipari: «E' stata solo il tramite per arrivare a Gabriella Alletto, ma lei non ha mai accusato né me né Ferraro»

    0:05 Durata: 5 min 42 sec
  • Le versioni di Francesco Liparota: «Ha sempre negato di essere stato presente, solo quando viene arrestato lo ammette per uscire dal carcere»

    0:11 Durata: 1 min 8 sec
  • Il video-shock di Gabriella Alletto: «Tutti lo conoscono, ma agli atti del processo tuttora non c'è»

    0:12 Durata: 6 min 12 sec
  • Il rinvio a giudizio di Ormanni e Lasperanza: «La questione del procedimento penale a carico di questi due pubblici ministeri, non ha alcuna rilevanza nel nostro processo»

    0:18 Durata: 5 min 19 sec
  • Il ruolo del circuito mediatico-giudiziario: «Nemmeno la pubblica accusa ha mai sostenuto la 'tesi del delitto perfetto', è stata una cosa lanciata sulla stampa semplicemente per avvalorare un clima colpevolista»

    0:23 Durata: 6 min 15 sec
  • La custodia cautelare: «In Italia sembra che meno prove ci siano più le persone debbano rimanere in carcere»

    0:29 Durata: 1 min 24 sec
  • La strategia difensiva: «Forse la scelta di silenzio non è stata del tutto azzeccata, abbiamo avuto un'eccessiva fiducia nel fatto che il processo si sarebbe risolto con le numerosissime prove portate»

    0:31 Durata: 3 min 32 sec
  • Le perizie: «Nonostante sia in primo grado che in secondo periti nominati dalla Corte abbiano dato risultati favorevoli a me e a Ferraro, noi siamo stati ugualmente condannati»

    0:34 Durata: 2 min 52 sec
  • Lo stato della giustizia: «Paradossalmente se avessi detto di essere stato io, non avrei fatto nemmeno un giorno di carcere, avrei patteggiato una pena, avrei avuto la condizionale, tutti i benefici di legge e ne sarei uscito fuori»

    0:37 Durata: 4 min 33 sec
  • L'accusa di 'freddezza': «Ho sempre cercato di restare calmo in una situazione difficile, perchè mi sembrava l'unica possibilità di respingere le accuse»

    0:42 Durata: 5 min 1 sec