Palermo, 27 marzo 2001 - Documento audiovideo della conferenza-stampa di presentazione dei candidati e del programma elettorale della Lista Bonino in Sicilia, in cui figurano quali capolista, Gianfranco Dell'Alba, il senatore Pietro Milio e il presidente dell'Air Sicilia, Luigi Crispino.
Nel corso del suo intervento, Marco Pannella, si è soffermato sulla vicenda siciliana, sottolineando come la corruzione da parte della "mafia partitocratica" abbia finito per coinvolgere anche la mafia tradizionale.
Il leader radicale ha confermato la scelta di presentarsi autonomamente rispetto alle due … coalizioni: "Il regime governato dal Centrosinistra punta alla sua salvezza attraverso una rigenerazione che può avvenire con Berlusconi" definito "l'uomo della provvidenza" anche ricordando l'invito astensionista contro i referendum del maggio 2000 con il quale il leader dell'opposizione "ha salvato 42 partiti su 44", ma anche il partito dei pm e quello del potere sindacale. Soprattutto però, Pannella ha posto al centro del proprio intervento l'annunciato satyagraha radicale di Emma Bonino, "uno sciopero della fame che si tradurrà subito in sciopero della sete", e l'ipotesi di chiusura di trasmissioni di Radio Radicale come momento di massimo scontro nella incessante lotta politica dei radicali per proporre al centro della decisione politica del paese alcune questioni inerenti la "vita e la morte" di milioni di cittadini, dalla ricerca scientifica all'eutanasia, dalle riforme del mercato del lavoro alle pensioni: "Non siamo riusciti ad ottenere che il popolo italiano conoscesse, per poter sciegliere".
A tal proposito il leader radicale ha nuovamente richiamato la situazione della fine degli anni '30 quanto l'Italia era "unitissima nel tripudio all'annuncio di Mussolini dell'ingresso in guerra, un tripudio di quasi tutti ed il 'quasi' era clandestino: il popolo italiano non poteva sapere che lo stato maggiore ed altri dittatori fascisti come Salazar e Franco non volevano l'ingresso in guerra dell'Italia, e non essendo informati tutti hanno fatto una scelta suicida".
Pannella ha proseguito nel parallelo ricordando che allora come adesso, c'erano dei radicali ed erano il 'quasi': "Erano al confino o all'estero e comunque impossibilitati nel comunicare la loro diversa opinione.
Oggi, con il monopartitismo imperfetto della partitocrazia, non siamo riusciti minimamente a informare il popolo italiano di questo che è suo diritto vitale" e la censura dei radicali si rivela "lo strumento per ottenere" l'ignoranza del paese su queste possibilità di miglioramento delle condizioni di vita di milioni di italiani.
Rispetto a tutto questo e ricordando che come in Jugoslavia o Medio-Oriente, anche per l'Italia, resta la convinzione radicale che "dove c'è strage di diritto c'è strage di persone", Pannella rivendica il "diritto dovere di parlare per essere giudicati e non di essere ignorati dal popolo italiano che si appresta a votare" e che quindi l'iniziativa nonviolenta di Emma Bonino è volta ad evitare che seguano "ore molto più buie di quelle che seguirono il tripudio del '39".
Nel corso del suo intervento, Marco Pannella, si è soffermato sulla vicenda siciliana, sottolineando come la corruzione da parte della "mafia partitocratica" abbia finito per coinvolgere anche la mafia tradizionale.
Il leader radicale ha confermato la scelta di presentarsi autonomamente rispetto alle due … coalizioni: "Il regime governato dal Centrosinistra punta alla sua salvezza attraverso una rigenerazione che può avvenire con Berlusconi" definito "l'uomo della provvidenza" anche ricordando l'invito astensionista contro i referendum del maggio 2000 con il quale il leader dell'opposizione "ha salvato 42 partiti su 44", ma anche il partito dei pm e quello del potere sindacale. Soprattutto però, Pannella ha posto al centro del proprio intervento l'annunciato satyagraha radicale di Emma Bonino, "uno sciopero della fame che si tradurrà subito in sciopero della sete", e l'ipotesi di chiusura di trasmissioni di Radio Radicale come momento di massimo scontro nella incessante lotta politica dei radicali per proporre al centro della decisione politica del paese alcune questioni inerenti la "vita e la morte" di milioni di cittadini, dalla ricerca scientifica all'eutanasia, dalle riforme del mercato del lavoro alle pensioni: "Non siamo riusciti ad ottenere che il popolo italiano conoscesse, per poter sciegliere".
A tal proposito il leader radicale ha nuovamente richiamato la situazione della fine degli anni '30 quanto l'Italia era "unitissima nel tripudio all'annuncio di Mussolini dell'ingresso in guerra, un tripudio di quasi tutti ed il 'quasi' era clandestino: il popolo italiano non poteva sapere che lo stato maggiore ed altri dittatori fascisti come Salazar e Franco non volevano l'ingresso in guerra dell'Italia, e non essendo informati tutti hanno fatto una scelta suicida".
Pannella ha proseguito nel parallelo ricordando che allora come adesso, c'erano dei radicali ed erano il 'quasi': "Erano al confino o all'estero e comunque impossibilitati nel comunicare la loro diversa opinione.
Oggi, con il monopartitismo imperfetto della partitocrazia, non siamo riusciti minimamente a informare il popolo italiano di questo che è suo diritto vitale" e la censura dei radicali si rivela "lo strumento per ottenere" l'ignoranza del paese su queste possibilità di miglioramento delle condizioni di vita di milioni di italiani.
Rispetto a tutto questo e ricordando che come in Jugoslavia o Medio-Oriente, anche per l'Italia, resta la convinzione radicale che "dove c'è strage di diritto c'è strage di persone", Pannella rivendica il "diritto dovere di parlare per essere giudicati e non di essere ignorati dal popolo italiano che si appresta a votare" e che quindi l'iniziativa nonviolenta di Emma Bonino è volta ad evitare che seguano "ore molto più buie di quelle che seguirono il tripudio del '39".
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