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Roma, 29 aprile 2001 - Documento audiovideo della conversazione settimanale di Marco Pannella a Radio Radicale, tenutasi a circa 26 ore dall'inizio del satyagraha radicale, con lo sciopero della sete di Emma Bonino e l'autoriduzione dei farmaci di Luca Coscioni (accompagnati nella grave iniziativa nonviolenta da centinaia di altri cittadini che stanno conducendo analoghe azioni di lotta) e nell'imminenza della riunione del Comitato dei Radicali.
In studio, il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin.Pannella commenta le dichiarazioni rilasciate oggi da alcuni leader politici.
Innanzitutto le … affermazioni di Tremonti, che accoglievano favorevolmente la possibilità di un voto disgiunto, dato al proporzionale alla Lista Bonino e al maggioritario alla Casa delle Libertà.
Pannella, accostandole all'appello formulato dai Liberal di Debenedetti e costantandone invece la lontananza dalle ultime posizioni di Rutelli, rammenta che "sarebbero di estremo interesse" se non fossero riportate solo da Radio Radicale.
Analogo commento per la solidarietà espressa dal presidente di Alleanza Nazionale, che ha parlato di "un genocidio culturale verso i Radicali".
"Ha fatto una bellissima dichiarazione" - afferma Pannella.Un discorso diverso investe la reazione di Massimo D'Alema.
"Ha detto soltanto: «Smettela!»" - dichiara il leader radicale, ricordando che la tesi espressa dal presidente dei Ds è quella, avallata anche da Silvio Berlusconi, per cui le grandi riforme si fanno unanimi.
Dunque, soprattutto in campagna elettorale, va bandito il dibattito su tali questioni.
Intanto prosegue il satyagraha ed aumentano le adesioni dei cittadini tramite le più disparate forme di lotta nonviolenta.
Circa la possibilità di una soluzione favorevole, ricordando l'esperienza con il presidente Giovanni Leone, Pannella dichiara di avere "una speranza": che Ciampi (o i suoi consiglieri) ci riveli "di avere una forza personale".
Ma il leader radicale riconferma le responsabilità del Presidente della Repubblica, che ultimamente sembra aver dismesso il ruolo di garante impostogli dalla Costituzione.
Tra le altre: quella di lasciar credere agli italiani che con queste consultazioni si elegge un Presidente del Consiglio.
Che poi significa abdicare "ad un potere non abdicabile" come Presidente della Repubblica: il potere di dare liberamente l'incarico di premier. .
In studio, il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin.Pannella commenta le dichiarazioni rilasciate oggi da alcuni leader politici.
Innanzitutto le … affermazioni di Tremonti, che accoglievano favorevolmente la possibilità di un voto disgiunto, dato al proporzionale alla Lista Bonino e al maggioritario alla Casa delle Libertà.
Pannella, accostandole all'appello formulato dai Liberal di Debenedetti e costantandone invece la lontananza dalle ultime posizioni di Rutelli, rammenta che "sarebbero di estremo interesse" se non fossero riportate solo da Radio Radicale.
Analogo commento per la solidarietà espressa dal presidente di Alleanza Nazionale, che ha parlato di "un genocidio culturale verso i Radicali".
"Ha fatto una bellissima dichiarazione" - afferma Pannella.Un discorso diverso investe la reazione di Massimo D'Alema.
"Ha detto soltanto: «Smettela!»" - dichiara il leader radicale, ricordando che la tesi espressa dal presidente dei Ds è quella, avallata anche da Silvio Berlusconi, per cui le grandi riforme si fanno unanimi.
Dunque, soprattutto in campagna elettorale, va bandito il dibattito su tali questioni.
Intanto prosegue il satyagraha ed aumentano le adesioni dei cittadini tramite le più disparate forme di lotta nonviolenta.
Circa la possibilità di una soluzione favorevole, ricordando l'esperienza con il presidente Giovanni Leone, Pannella dichiara di avere "una speranza": che Ciampi (o i suoi consiglieri) ci riveli "di avere una forza personale".
Ma il leader radicale riconferma le responsabilità del Presidente della Repubblica, che ultimamente sembra aver dismesso il ruolo di garante impostogli dalla Costituzione.
Tra le altre: quella di lasciar credere agli italiani che con queste consultazioni si elegge un Presidente del Consiglio.
Che poi significa abdicare "ad un potere non abdicabile" come Presidente della Repubblica: il potere di dare liberamente l'incarico di premier. .
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