11 MAG 2001

Filippo Mancuso: Auspico la presenza di Emma Bonino e dei radicali nel prossimo parlamento

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 7 min 15 sec
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Roma, 11 maggio 2001, h.14:56 - Ai microfoni di Radio Radicale l'ex ministro della Giustizia, Filippo Mancuso, auspica la presenza in parlamento di Emma Bonino insieme ad una "battagliera pattuglia radicale" e spiega le ragioni per cui il Centrodestra a suo tempo non colse "l'opportunità referendaria" per introdurre la separazione delle carriere dei magistrati.Intervista a cura di Roberto Iezzi.

Registrazione audio di "Filippo Mancuso: Auspico la presenza di Emma Bonino e dei radicali nel prossimo parlamento", registrato venerdì 11 maggio 2001 alle 00:00.

Tra gli argomenti discussi:
Giustizia.

La registrazione audio ha una durata di 7 minuti.

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  • "La signora Bonino ha curato, rispetto alla coscienza collettiva, la tutela dell'emarginazione che spesso spetta a coloro che hanno autonomia di pensiero". Sono le parole con cui Filippo Mancuso spiega perché, anche per gli elettori della Casa delle Libertà, Emma Bonino è "un soggetto rappresentativo" ed i Radicali, "una battagliera pattuglia" di cui auspicare la presenza in parlamento. Ricordando il dibattito intercorso durante un faccia a faccia con Luciano Violante, l'ex ministro della Giustizia chiarisce che, pur avendo dissentito da alcune lotte radicali, "come italiano" si sente riconoscente ai Radicali. "La signora Bonino rappresenta la dignità della protesta civile, portata avanti a prezzo di sacrifici fisici, morali e politici che hanno dell'eroico" dichiara, ed aggiunge: "Ciò non significa che ogni posizione radicale debba essere unanimemente condivisa". Quel che, secondo Mancuso, è invece certamente condivisibile è la tutela che, "nel grigiore del conformismo", Emma Bonino e i Radicali hanno assunto della "dignità e dei diritti del diverso", delle "posizioni non omologabili". <p>La seconda questione affrontata da Mancuso concerne invece le ultime dichiarazioni di Berlusconi in tema separazione delle carriere della magistratura. Il leader del Centrodestra ha affermato che realizzerà al più presto la suddetta riforma ed ha proposto una prova impegnativa per passare da un ruolo all'altro. Ciò ha provocato immediatamente una dura reazione del presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Gennaro e dei magistrati togati del Csm. <br>"Questo dice quale livello di lealtà e di costruttività abbia l'associazione magistrati nei confronti dei veri problemi della giustizia". In riferimento alle critiche espresse dall'Anm, l'ex ministro sostiene che si tratta di "una menzogna consapevole o di una menzogna frutto di totale ignoranza". Nell'un caso o nell'altro - aggiunge - la politica dell'Anm, tutta asservita supinamente alle esigenze e alle posizioni della sinistra, consacra il proprio insuccesso. "Anche in persona del suo presidente dei cui problemi personali la commissione antimafia ben conosce da quando ha indagato sulla conduzione della Procura della Repubblica di Catania della quale egli fa parte". <br>A questo proposito, Mancuso riconosce che lo scorso anno il Centrodestra non seppe cogliere l'opportunità referendaria offerta dai Radicali. "Non vi fu una perfetta capacità di capire lo snodo fondamentale rappresentato in quell'occasione e che avrebbe costituito un'indicazione di principio che avrebbe giovato al futuro dipanarsi della questione".<br>
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