28 MAG 2001

D'Amato ad Assindustria Vicenza: "Bisogna riportare l'inflazione all'1,2%"

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 4 min
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L'assemblea dell'Associazione Industriali di Vicenza lancia il tema della crescita.

D'Amato propone le sue soluzioni.

Primo obiettivo: inflazione all'1,2% Vicenza, 28 maggio 2001, h17:24 - Crescere in quantità non basta, bisogna crescere in qualità.

Un imperativo per le aziende, ma anche per il territorio e per la società.

E' uno dei messaggi emersi con chiarezza dall'assemblea dell'Associazione Industriali, svoltasi al Centro congressi della Fiera di Vicenza.

Il tema della crescita è stato il filo conduttore dell'incontro di quest'anno.

"Crescere è la nuova sfida delle piccole e medie
imprese, che vogliono continuare ad essere flessibili, veloci, adattabili e nello stesso tempo capaci di cogliere tutte le opportunità del mercato" ha detto il presidente dell'Associazione, Valentino Ziche.

All'assemblea è intervenuto il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, che è stato accolto calorosamente dai circa 900 imprenditori presenti.

"Gli imprenditori del Nordest - ha dichiarato l'imprenditore napoletano - sono la punta avanzata di un paese che può e vuole fare di più".

D'Amato nel suo intervento ha toccato vari temi e indicato le soluzioni proposte da Confindustria per il rilancio del paese.

Tra questi, la lotta al sommerso, per consentire di ridurre la pressione fiscale.

"Rispetto agli altri paesi europei il peso dell'economia sommersa in Italia incide sul Pil per un buon 15% in più.

Questo non è più tollerabile.

Se si riuscisse a far emergere una metà di questa economia nascosta al fisco, sarebbe possibile ridurre di vari punti percentuali la pressione delle imposte".

Ma è soprattutto la riduzione dell'inflazione all'1,2% a preoccupare D'Amato.

Il leader degli Industriali avverte che le previsioni della Bce di un'inflazione al 2% per il 2002 creano "un problema per il Paese, perchè noi abbiamo tutta la manovra finanziaria del 2001 che si basa su un quadro di previsioni che aveva per riferimento uno scenario diverso da quello che si sta realizzando''.

Ed aggiunge: "Confindustria, fin da allora aveva espresso preoccupazioni sull'impianto della manovra macroeconomica e anche sul quadro di riferimento.

Io credo che l'1,2% sia un obiettivo al quale dobiamo tendere tutti perchè dobbiamo virtuosamente cercare di porre in essere sia come parti sociali sia come governo per riportare l'inflazione ai tassi programmati.

Altrimenti, corriamo il rischio di far saltare le previsioni sui conti pubblici".

D'Amato spiega che la manovra finanziaria del 2001 è stata una manovra espansiva che ha creato molte aspettative.

"Abbiamo quindi bisogno di essere coerenti con gli obiettivi del patto di stabilità.

D'altra parte dobbiamo riuscire a mettere in moto un processo di crescita vera della domanda e dello sviluppo" - rileva il presidente di Confindustria.

"Questo - conclude - lo si può fare solamente se si ridà fiato agli investimenti e prospettive vere agli imprenditori".

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riduci

  • Valentino Ziche, presidente Associazione Industriali Vicenza

    <strong>Indice</strong><br><strong>Relazioni introduttive</strong><br>
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  • Mariano Maugeri, giornalista de Il Sole 24 ore, modera

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  • Presentazione di Valentino Ziche

    <strong>Conclusioni</strong>
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  • Antonio D'Amato, presidente di Confindustria

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