29 MAG 2001

Seggi vacanti: Baccini propone soluzione politica, ma riapre la questione dell'ineleggibilità dei sindaci

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Roma, 29 maggio 2001, h14:30 - Radio Radicale ha intervistato Mario Baccini che sarà incaricato di presiedere la Giunta provvisoria della Camera, chiamata ad affrontare la questione dei seggi contesi per mancanza di candidati di Forza Italia, effetto collaterale dell'uso delle liste civetta.

Baccini nell'intervista rilasciata a Claudio Landi, propone una soluzione politica, ma agita anche una ulteriore questione che potrebbe ulteriormente inasprire il clima, rievocando la questione dei sindaci, tra cui Francesco Rutelli che non si sono dimessi in tempo per essere candidati alle elezioni e che
quindi potrebbero essere dichiarati ineleggibili.Intanto, dopo quasi due settimane di conteggi, l'Ufficio Centrale della Corte di Cassazione ha stabilito che i seggi rimasti vacanti per la mancanza di candidati a cui attribuirli sono in tutto sette.

Cinque di essi saranno assegnati comunque a Forza Italia, attraverso il ripescaggio di candidati risultati sconfitti nei collegi uninominali.

I rimanenti due andranno invece all'opposizione, uno ai Ds e uno alla Margherita.

Ma la vicenda non può essere ancora archiviata.

Tanto per cominciare, c'è ancora un elemento che non è stato tenuto in considerazione: le opzioni dei deputati eletti in più circoscrizioni, che potrebbero riportare a 10 il numero dei seggi non assegnati.

D'altro canto, domani si riunirà la Giunta provvisoria per le elezioni della Camera, che potrebbe decidere "in sede politica" la questione.

Infatti, se l'ufficio della Suprema Corte applicando l'articolo 11 del regolamento del 1994 si è limitata ad una soluzione "procedurale", la Giunta potrebbe tentare altre strade.

"La Giunta si riunirà in prima seduta della Camera, domani mattina" - informa Baccini - e discuterà "sulla eleggibilità dei parlamentari e sui seggi vacanti".

Secondo il deputato della Cdl, l'organo della Camera potrebbe "rinviare alla successiva giunta e nel mentre non convalidare questi i due nomi" facenti capo ai Ds e alla Margherita.

"Ci sono dei precedenti che hanno consentito l'inizio della legislatura anche senza il plenum" assicura il parlamentare.

Altra possibilità è quella di esaminare i "ricorsi che giungeranno all'attenzione della Giunta o prendere atto del parere della Corte di Cassazione e rinviare alla nuova giunta".

A questa prospettiva, Baccini aggiunge però un particolare: "Ho notizia - afferma - che ci sono dei ricorsi sulla convalida di alcuni seggi parlamentari conquistati da candidati che sono stati eletti dimettendosi in tempi successivi al calendario".

E spiega: "Cioè, i sindaci", tra i quali, anche lo stesso Francesco Rutelli.

Alla questione dei sette seggi vacanti, dunque, vanno ad aggiungersi quelli che l'onorevole del Ccd definisce "altri adempimenti in gioco".

Nell'intera faccenda, "visto che siamo in sede politica", Baccini spera che "il buon senso prevalga".

Soprattutto - rileva l'onorevole del CCd - è importante che "non si perda di vista la volontà degli elettori".

"Si può fare tutto, grandi ingegnerie amministrative, eccetera, ma non questo" - avverte Baccini.

In questo senso, secondo il deputato, anche "la non applicabilità dell'art.11 è una scelta politica di rendere incostituzionale la norma stessa".

E una volta giunti a questo punto, "tutte le correnti di pensiero sono legittime".

Potrebbe, dunque, trovare accoglimento anche la tesi proposta dal costituzionalista Aines e sostenuta da Pannella per cui se non si deve applicare quel regolamento occorre ridistribuire a tutti, compresi i partiti sotto il 4%.

"Tutte le correnti di pensiero sono legittime, non mi scandalizza la possibilità di entrare in una sede politica" - ribadisce il presidente della Giunta. .

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