Roma, 10 giugno 2001, h22:30 - I radicali vanno avanti nell'idea di costituire un monitoraggio dello stato di diritto e della democrazia in Italia.
Marco Pannella nella conversazione settimanale con il direttore di Radio Radicale, ne spiega le ragioni ed offre spunti ai lavori che il "Comitato lungo un mese" sta portando avanti.
Il caso italiano, secondo il leader radicale, non è certamente unico, tuttavia è, almeno, "particolarmente sintomatico rispetto agli altri".
E non si può certo dire che quello radicale sia un pregiudizio, se - aggiunge Pannella - avanzando istanze, proponendo … referendum e petizioni "nessuno come noi ha compiuto percorsi tipici della 'illusione' della pratica riformista nel nostro paese".
Tra i tanti episodi che hanno visto incassare il secco "no" di una formazione politica con cui pure avrebbero potuto combattere insieme una battaglia, il leader radicale ricorda il caso del Pdup nel '74, che preferì raccogliere firme contro il Msi, proprio mentre Pannella spiegava che la vera continuità col fascismo era dei "padri nobili" del welfare.
La confusione e l'illegalità della politica italiana si ripropone oggi con un bipolarismo che si è sviluppato "fuori dalla costituzionalità", in cui il Presidente della Repubblica "fa l'arbitro e non il garante", Giovanni Senzani decide "quali documenti tenersi e quali no" ed i magistrati sono equiparati di fatto a dei "funzionari di stato".
Non sorprende, dunque, se il nuovo governo che nasce in questo panorama ha già al suo interno una piccola corte che viene formandosi.
E' quella di Tremonti, novello ministro dell'Economia, a cui si deve - evidenzia Pannella - lo squilibrato peso della Lega nell'esecutivo del Berlusconi due: «Tremonti da un anno, se non due, consapevolmente sta costruendo la sua forza politica all'interno della corte del sovrano».
Marco Pannella nella conversazione settimanale con il direttore di Radio Radicale, ne spiega le ragioni ed offre spunti ai lavori che il "Comitato lungo un mese" sta portando avanti.
Il caso italiano, secondo il leader radicale, non è certamente unico, tuttavia è, almeno, "particolarmente sintomatico rispetto agli altri".
E non si può certo dire che quello radicale sia un pregiudizio, se - aggiunge Pannella - avanzando istanze, proponendo … referendum e petizioni "nessuno come noi ha compiuto percorsi tipici della 'illusione' della pratica riformista nel nostro paese".
Tra i tanti episodi che hanno visto incassare il secco "no" di una formazione politica con cui pure avrebbero potuto combattere insieme una battaglia, il leader radicale ricorda il caso del Pdup nel '74, che preferì raccogliere firme contro il Msi, proprio mentre Pannella spiegava che la vera continuità col fascismo era dei "padri nobili" del welfare.
La confusione e l'illegalità della politica italiana si ripropone oggi con un bipolarismo che si è sviluppato "fuori dalla costituzionalità", in cui il Presidente della Repubblica "fa l'arbitro e non il garante", Giovanni Senzani decide "quali documenti tenersi e quali no" ed i magistrati sono equiparati di fatto a dei "funzionari di stato".
Non sorprende, dunque, se il nuovo governo che nasce in questo panorama ha già al suo interno una piccola corte che viene formandosi.
E' quella di Tremonti, novello ministro dell'Economia, a cui si deve - evidenzia Pannella - lo squilibrato peso della Lega nell'esecutivo del Berlusconi due: «Tremonti da un anno, se non due, consapevolmente sta costruendo la sua forza politica all'interno della corte del sovrano».
leggi tutto
riduci