20 LUG 2001

G8: Le dichiarazioni di Massimo D'Alema alla Festa dell'Unità

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 39 min
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Registrazione audio di "G8: Le dichiarazioni di Massimo D'Alema alla Festa dell'Unità", registrato venerdì 20 luglio 2001 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Democratici di Sinistra.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 39 minuti.
  • Introduzione di Nicola Zingaretti, segretario sezione romana DS

    Roma, 20 luglio 2001 - "Da molti anni non avevamo più visto in Italia qualcuno che morisse durante una manifestazione. Voglio sperare che questo avvenimento coincida solo casualmente con un cambiamento politico nel Paese. Ma certo il Governo deve dimostrare molta serietà nell'accertamento della dinamica dei fatti. Le immagini che abbiamo visto sono terribili, se vengono confermate. Non si spara alla testa delle persone". Avrebbe dovuto essere incentrato sulle vicende interne al partito l'incontro con il Presidente dei Democratici di Sinistra, Massimo D'Alema, questa sera alla Festa de L'Unità. Tuttavia, le drammatiche notizie che arrivano da Genova, portano l'ex presidente del Consiglio a compiere alcune considerazioni nel merito e spostano il baricentro della successiva intervista, ad opera del giornalista de L'Unità, Bruno Miserendino. <p> <strong>La riflessione a caldo di D'Alema</strong><p>E' "una riflessione a caldo" quella di Massimo D'Alema, pronunciata a pochi minuti dalla visione delle "immagini sconvolgenti" del Tg5. La posizione del presidente dei Ds, però, è netta. Articolata in quattro punti fondamentali. <p>Innanzitutto, la questione dell'accertamento delle responsabilità. I Ds hanno richiesto che il Ministro dell'Interno riferisca al più presto in Parlamento. "Anche la difesa dell'ordine pubblico deve essere condotta nella misura del possibile - spiega D'Alema - ma certo sempre tenendo fermo quel valore supremo che è la vita umana. Valuteremo con molta serietà e rigore le responsabilità eventuali". <p>In secondo luogo, il comportamento da assumere in vista della grande manifestazione prevista per domani. "Siamo una grande forza democratica, non mi sento di portare i ragazzi in piazza quando non so se nel corteo c'è qualcuno che ha la pistola nella sacca. Perchè la democrazia è anche serietà". L'ex presidente del Consiglio, spiega inoltre le ragioni e la misura di partecipazione dei Ds alle proteste di Genova. "Noi per la verità non abbiamo fatto un documento di adesione, è difficile farlo capire ad un'informazione molto frettolosa, abbiamo detto che valutavamo positivamente che tanti nostri iscritti volessero partecipare alla manifestazione e li invitavamo a partecipare sulla base della piattaforma approvata dalla Direzione. Dunque, non sulla base della contestazione alla globalizzazione ma sulla base degli obiettivi positivi che avevamo indicato nel documento della Direzione". <p>Terzo punto affrontato da D'Alema è il problema degli incontri del G8 che, se destinati ad attirare costantemente fenomeni violenti e drammatici come quelli di oggi, meriterebbero decisioni più sagge. "A questo punto - osserva D'Alema - questo vertice prima si conclude e meglio è. Credo che i vertici di questo tipo se devono accompagnarsi a sanguinose battaglie è meglio oganizzarli diversamente, c'è la teleconferenza, per esempio".<p> Quarto ed ultimo passaggio nel ragionamento del leader dei Ds è che anche e soprattutto gli eventi di questo pomeriggio, dimostrano come "ci sia assolutamente bisogno di una grande forza della sinistra", che con "proposte positive" colmi il vuoto tra i "violenti" e le "multinazionali". "C'è bisogno di politica, occorre entrare nel mezzo, rompendo le barricate. Lo sviluppo del capitalismo globale ha bisogno di una politica globale. Altrimenti il futuro sarà abbastanza triste" - dichiara Massimo D'Alema.<p> <strong>Il punto sulla situazione nel Centrosinistra</strong><p>Nell'intervista di Bruno Miserendino, giornalista dell'Unità, il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, affronta invece anche le questioni più strettamente legate alle vicende interne del partito. D'Alema commenta i primi passi del Governo Berlusconi, criticando in particolare l'"intimidazione" dell'opposizione messa in atto con la proposizione di commissioni d'inchiesta <em>ad hoc</em> ed il "gioco delle tre carte" di Tremonti sui conti pubblici. Il presidente dei Ds, peraltro, ammette una certa debolezza nella reazione del Centrosinistra alle accuse di formulate in tv dal Ministro dell'Economia, dovuta alle difficoltà in cui versa l'Opposizione dopo la sconfitta elettorale. "Il Centrosinistra - spiega D'Alema - pur avendo governato il paese non è riuscito ad espandersi nella parte più ricca". <p>Il problema, adesso, è porsi un primo essenziale obiettivo: vincere le prossime elezioni. La sinistra, secondo l'ex premier, può farlo, a patto che non cavalchi "l'antipolitica" - che pure in Italia "ha una base nazionale storica" - perchè su questo terreno Berlusconi è imbattibile. Occorre invece mettere a punto una formazione politica con una sua struttura ed una sua identità. In merito D'Alema ribadisce la propria posizione: "Penso che avremmo dovuto dare subito una soluzione unitaria al problema della guida del partito e poi fare un congresso in un tempo più disteso". Per quanto concerne invece l'approdo successivo al Congresso, e le diverse soluzioni in campo, il presidente dei Ds, eccependo la mancanza di vere proposte, osserva: "Nessuno mai ha proposto che noi dessimo vita al partito democratico".<p> Analogo atteggiamento sul ruolo del suo "più autorevole collaboratore" (presso la Fondazione ItalianiEuropei), Giuliano Amato. "Non vorrei che accadesse come con l'Ulivo" - rileva D'Alema. E spiega: "Io l'Ulivo ho contribuito a crearlo e l'hanno usato contro di me, ho ricondotto Giuliano nella vita politica italiana, ma adesso non possiamo pensare che tutta la sinistra italiana possa essere cooptata da Giuliano Amato". <p>
    0:00 Durata: 2 min 28 sec
  • Dichiarazione di Massimo D'Alema sui drammatici fatti di Genova

    0:02 Durata: 14 min 24 sec
  • L'invito a manifestare: «Può darsi che la decisione o il modo in cui è stata presentata è stata affrettata, ma noi non abbiamo aderito alla manifestazione di oggi»

    <strong>Intervista di Bruno Miserendino, giornalista dell'Unità, al presidente dei Ds, Massimo D'Alema</strong>
    0:16 Durata: 7 min 22 sec
  • I primi passi del Governo Berlusconi: «Sono in parte cose gravi. Penso all'intimidazione dell'opposizione con le commissioni d'inchietsa e al 'gioco delle tre carte' di Tremonti»

    0:24 Durata: 10 min 23 sec
  • La debole reazione del Centrosinistra alle accuse di Tremonti: «E' evidente che in questo momento c'è una difficoltà dell'opposizione»

    0:34 Durata: 5 min 51 sec
  • Le ragioni della sconfitta elettorale: «Il Centrosinistra pur avendo governato il paese non è riuscito ad espandersi nella parte più ricca»

    0:40 Durata: 15 min 48 sec
  • Come battere Berlusconi: «Cavalca l'antipolitica che in Italia ha una base nazionale storica, noi non vinceremo inseguendolo su questo terreno»

    0:56 Durata: 11 min 44 sec
  • Il Congresso: «Penso che avremmo dovuto dare subito una soluzione unitaria al problema della guida del partito e poi fare un congresso in un tempo più disteso»

    1:08 Durata: 8 min 20 sec
  • L'approdo successivo al Congresso: «Nessuno mai ha proposto che noi dessimo vita al partito democratico»

    1:16 Durata: 9 min 56 sec
  • Il ruolo di Giuliano Amato: «Io l'Ulivo ho contribuito a crearlo e l'hanno usato contro di me, ho ricondotto Giuliano nella vita politica italiana, ma adesso non possiamo pensare che tutta la sinistra italiana possa essere cooptata da Giuliano Amato»

    1:26 Durata: 5 min 6 sec
  • La Margherita: «L'Ulivo non è soltanto i Ds e la Margherita, sarebbe sbagliato chiudersi ciascuno nel proprio particulare

    1:31 Durata: 8 min 29 sec